RIVISTA POPOLARE DI POLITICI., LETTERE E 'ìCIENZE SOCIALI 223 Questa è molto più grave delle tariffe daziarie della Germania, ed impone, oltre al dazio per valore, molle volle anche un dazio secondo il peso. E il modo di assicurarsi della qualità dei beni importati in America è grandemenle vessatorio. La polizza di carico deve contenere numerosissime indicazioni, e deve esser fatta innanzi al console americano del porlo d'imbarco, il quale può anche imporre al produttore il giuramento. Il danno principale di questo sistema sta nel costringere il produttore straniero a rivelare i suoi metodi di produzione ed i segreti dei suoi affari. Questo sistema vessatorio indusse l'Associazione degli industriali ted9schi a chiedere al governo di far volare un articolo di legge autorizzante a simili procedimenti verso gli esportatori americani. La funzione degli apprezzatori in America è, inoltre, una istituzione draconiana, che agisce a danno dello straniero. La politica· economica aggressiva dell'Ameri~a minaccia l'Europa, e molti segni dimoslrnno che questa intende armarsi contro il pericolo. Le statistiche ne mostrano evidente la necessità. Negli ultimi dieci anni, le importazioni americane son rimaste quasi straordinarie, e le esportazioni sono raddoppiate. Quanto alla Germania, nel 1891 essa esportava in America più di quanto ne importasse, ma nel 1900, le esportazioni tedesche in America erano, secondo le autorità americane, di /~34 milioni di ma1·chi, e le importazioni dall'America di 830 milioni. Secondo le statistiche tedesche il contrasto è ancora più aspro, ed il rapporto da 4 a 10. Ed anche il carallcre della esportazione americana è cambiato. Mentre pl"ima prevalevano le mater1e prime e i prodotti agricoli, ora prevalgono i prndolli industriali, il che aggrava il pericolo per l'industria europea. La r.aratteristica del pericolo americano é che esso non minaccia alcuna nazione europea separatamente, ma tutta l'Europa insieme e, per conseguenza, gli Stati Unili stessi, perché rende necessaria la rvs1slenza comune. L'idea di una unione doganale europea fu suggc1·ita dal De Molinari nel 1879, ed ha fallo, specie dopo 1I ·1897, grandi progressi. Ora anche l'Inghilterra si sente minacciata dalla concorrenza americana più di ogni altro paese. E se gli americani continueranno la loro politica di grossolano egoismo sino a coslringere l'Europa ad una resislenza concorde, non si dovrà più parla1·e, in un tempo prossimo, del pericolo americano per l'Europa, ma del pericolo europeo per l'America. (North American Review - Aprile). VV. Steacl: La condizione del popolo in India. •- La questione discussa nell'ultimo numero della Review of Revieccs, se il popolo indiano divenga più ric1:o o più po_ vero sollo il governo inglese, fu dibatlula nella Came1·a dei Comuni, nella seduta del 3 febbraio, in occasione di una mozione di Mr. W. S. Caine, il quale, con un poderoso discorso, sostenne l'opinione che la povertà dell'India sia divenuta cronica e vada crescendo. Lord George Hamilton negò che l'India sia ora più povera che venti o trenta anni fa. Le careslie son dovule a cagioni naturali, che nessun go,·erno può impedire. Egli soslenne, in opposizione a Mr. Dighy, che il reddito medio dell'India è lievemente aumentalo. II gettito di lulte le imposte, ad eccezione di quelle sulla terra, aumenla. Per l'anno prossimo si prevede un altro avanzo. I-,a discus~ione fu rimandala a tempo indeterminalo. Il discorso di Mr. Caine fu integralmente pubblicato nel giornale India. Lord Grorge Hamillon fu così soddisfatto della propria difesa dell'india office, che egli rilirò la promessa di ricevere una commissione della Jndian Famine Union, che desiderava esporgli le ragioni per cui é necessario fare in queslo momento una esauriente inchiesla ccon.omica sulla condizione dei villaggi colpili dalla ca resti~. La Indian Famine llniort, in una assemblea nella r1uale espre-.;se il suo dispiacimento di questo rifiuto, votò il seguente ordine del giorno: « Occorre: 1° riunire un congresso per discutere le cause delle carestie indirne ed i migliori mezzi per impedirle; 2° indire un pubblico comizio per far conoscere al pubblico che la mortalità per carestia è principalmente dovuta 11lla eccessiv11 povertà delle masse indiane, e per far sentire al popolo inglese che ad esso spettH la responsabilità di quesle ricorrenti calamità nazionali. Parecchie risposte da persone competenti, sono giunte al questionario della Revieu•. Lo spazio consente di pubblicarne una soltanto, in queslo numero. . Srn Cr-r. A. ELLIOTT, già Settlement Ojficer delle Provincie Occidentali, poi LuognLenente-Governalore del Bengala, ed ora Presidente della Commissione di Fi111111za della London Schoo/ Boarcl: Pur concedendo al sig. Dighy la maggiore onestà di inLuzioni, bisogna constatare che egli non sa cilare le statistiche con accuratezza, usarle intelligentemente, e trarne le giuste conseguenze. Il suo libro è un continuo vilipendio dell'opera del governo inglese dell'India. ì.Vlr.Dighy afferma che i tre risultali pricipali del dominio inglese sono stati: 1°) di ridurre il rcdJito medio di un indigeno dell'India della metà, negli ultimi venti anni; cioè da un denaro e mezzo a :~14 di denaro al giorno (da cir0a lire il. 0,15 a circa 0,07), 2o) di cagionare o permettere la morte di milioni di persone per carestia, 3°) di impoverire iI paese col rlrenaggio della sua ricchezza verso l'lngliillcrra, sollo forma di tributo. Quanlo alla prima accusa, che è quella a cui Mr. Dighy dà maggior peso. egli vi giunge paragonando cifre non omogenee. Egii calc,)la infatti il reddito del '1880 sui dati della prima Famùw Commission, riguardanti l'estensione coltivala, il prodotto di ogni acre e il prezzo del prodollo. A questi dati egli contrappone pe1· il 1900, una cifra basata sulla presenta proporzione fra la Land Ravièw (imposta fondiaria) del 1900 e il valore del prodotto. Ma questa imposla è fissata, di regola, ogni trentennio, e la sua proporzione al prodotto è nece,;sariamente diversa, al principio ed alla fine del pcri,,do, quando la coltivazione si è estesa e re,·fezionala. Un paragone si sa1·cbbe poluto fnre soltanto continuando sino ad oggi l'esame della Famine Commission, sulle stesse basi. E questo ha compiuto il signor F. Altkinson, con il lavoro letto la settimana scorsa alla Statistica/ Society. I suoi 1·isultati sono: che dal 1875 al '95 menlre la popolazione è cresciuta del 18 010, l'area collivata è aumentata del 19010, la quanlità prodolta del 22 0J0, cd il valore di esso del 60 o,o. Ciò. denota un grnnde aumento nel reddito della popolazione agricola, e Mr. Atkinson calcola un miglioramento corrispondente per il resto della popolazione. Qunnto alle carestie, esse son dovute alle siccità, che il governo non può impedire, ed in esse si prestò lutto l'aiuto possibile a1 colpiti. Mr. Dighy fa salire i morti per carestia, una volLa a diciannove, ed un'altra a dieci milioni soltanto. Essi sono stati in realtà solo otto milioni e me::zo. Mr: Digly conta dicioLLo carestie, mentre non ve ne furono in realtà che quattro. Quanto al «tributo», l'eccesso delle esportazioni sulle
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