Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 8 - 30 aprile 1902

►, r RIVISTA POPOLARE DI POLITTCA, LETTERE E SCIENZE SOCIA!..] 221 Bilanci comunali (Stipendi e paghe agli impiegati comunali). Se esaminiamo le spese ocdinarie per paghe e salari nelle 12 più popolale ciltà d'ltalia e paragoniamo quesle spese con la p0polaziooe, s' inconlra una tale dispari Là di proporzione da non sapere a qual causa allribuirla, se non ad un diverso impianto degli uffici. MeUen<lo in ordine decres~enle di spesa per abilanle le dodici ciUà, si ha: Città Spesa Abitanti Per abitante Firenze L. 549,000 204,000 2,70 Genova " 525,000 23'i,000 2,2'i Roma ,, 999,000 463,000· 2,15 Venezia ,, 288,000 151,000 1,!J0 Bologna ,, 256,000 152,000 1,70 Napoli » 885,000 563,000 1,57 Livorno » ·145,000 98,000 1,52 Palermo " 436,000 310,000 1/f0 Milano » 652,000 4\Jl,000 1,34 Torino )) /119,000 335,000 ·J,25 Messina )) ·176,000 'llt9,000 1,18 Calania )) 157,000 14D,000 1,05 Se nei Consigli comunali si sludias&ero un poco gli ordinamenli delle amministrazioni è probabile che si troverebbe la causa del fallo e si pronederebbe di conseguenza, sia facendo le debite radiazioni di spese inutili, sia correggendo la forma del bilancio se l'alta cifra fosse causala da una semplice differenza nella iscrizione di diverse partile. Le spese di cancelleria, illuminazione e riscaldamento degli uffici comunali sono date dalle seguenti L\ifre : Città SpeRa Per abitante Città SpesaPerabitante Genova L. 130,000 0,55 Palermo L. 80,000 0,26 Roma » 151,000 0,32 Messina » 38,000 0,25 Firenze » 64,000 0,31 Calirnia » 38,000 0,25 Bologna » 47,000 0,31 Torino » 84,000 0,25 Venezia » 54,000 0,28 Livorno » 22,000 0,22 Milano » 133,000 0,2ì 1apoli » S'i,000 0,1-"i Tra Genova e Napoli la differenza è più del triplo, e lra r a poli e le città di Roma, firenze e Bologna del doppio. Per le pensioni si ha: Ammontare Quota Quota Città delle pensioni per abitante sugli stipendi Firenze L. 604,000 2,96 110 010 Torino >> 765,000 2,28 182 » Genova » 1191,000 2,10 93 » Milano ,> 917,000 1,86 140 » Livorno » 17:2,000 1,7G 115 » Roma » 800,000 1,72 80 » Napoli » 361,000 1,53 97 » Bologna » 217,000 1,,13 84 » Palermo » 36'1,000 1,16 82 » Venezia » 172,000 1;13 60 » Catania » 153,000 1,04 97 » Messina » 85,000 0,57 48 » Ciò che è degno di nola è che le quattro città meridionali non hanno abusalo delle pensioni, e sono invece Firenze con le Li-e maggiori città d' llalia sellenlrionale quelle c;ie danno cifre più alle (lù·onomista di Firenze 20 aprile). • W. C. Ford: L'economia della Russia. - La difficollà di dare un quadro esalto della economia russa sla nella gran differe·nza lra le varie parti dell'immenso paese. Di qui i giudizi apposti, dei quali alcuni descrivono il progresso dell'impero, altri la sua vicina rovina. La verità deve stare fra l'uno e l'altro estremo. Occone prendere alcune fasi di amministrazione, e giudicarle dai loro risullali. La Russia è un paese ag1·icolo, e le su~ condizioni so.no quindi espresse dalla condizione dei suoi agricollo1'i. La Russia di oggi potrebbe paragonarsi agli Stali Uniti nel '1819. La Russia è un paese agricolo, Essa ha quindi bisogno di mercati pei prodolli della terra, quando la carestia ne lascia da esportare. Essa, per sviluppare l'industria, ha protelli alcuni inLeressi. Tenta s1 lingersi sui mari, verso Costantinopoli, e nel suo impero asiatico. Gli Slali Balcanici le sono contesi dalle'polenze europee. La somiglianza con gli Slali Unili si lrova nella condizione economica. La Russia ha un gran debilo pubblico, vasle estensioni di lerre disabitate, ed inleressi regionali in conflillo. I contadini sono poveri carichi di debiti, l'agricoltura primiliva, e quindi la popolazione, scarsa com'è in alcuni punti, troppo densa per le risorse della terra. La Ru~sia ha soslenulo gravi sacrifìzi per far sorgere le sue industrie, le quali impiegano ora in gran parte capitale straniero, :edesco o belga. La Russia è ricca di risorse naturali, ma la sua ricchezza è più potenziale che attuale. L'industria del ferro, ad esempio, è sorla per la domanda dei prodolli da pa1·- le dello Stato, e col dec1·escere di questa domanda, è minacciala dalla crisi. 11 principio di creare un mc1·calo pei prodolli nazionali è stato portalo all'estremo. Una delle esportazioni russe è il pelriolo, ed in ciò la Russia deve combattere la concorrenza americana. La Russia ha fallo mollo per incoraggiare l'esportazione; ha cosll'uito ft1rrovie e canali per il trasporlo, ma ha centralizzalo il beneficio. imponendo che le condollure dei canali e le rotaie delle ferrovie fossero acquistate da proclullori russi L'aiuto dello Slalo ad alcune industrie, come la fìlalura e la fabbricazione dello zucchero, che hanno dati dividenrli del 40 per cenlo, ha prodotto lo sviluppo troppo celere ed instabile di queste industrie. La protezione allirò il ca pilale in Russia, ma la grande clifficollà sla nul trovare i l,voralori. I russi sono specialmente ag1·icQ!lori, ed in alcuni periodi abbandonano le industrie e tornano nei campi. Manca cos·1 la conlinuilà del lavoro, ~be è una necessità, per la formazione dell'opera:o indusLria!e specializzato in una funzione, che l'industria moderna ricl.iede. Questa condizione rende l'industl'ia russa precaria, e lascia insoluta la questione della condizione dei servi liberali. Questi, come i neg1·i dell'America, a-vvezzi alla vila agricola, non si adaltano a divenire operai indusl1·iali, e restano nella miseria e nelle difficoltà. L'aver posto a disposizione degli antichi servi un pezzo di terra non è bastalo a 1·enderli capaci di fare uso della libertà! E la diminuzione delle entrate delle imposte direlle lo dirnoslra. Ciò è una cosa ben differenle dalla « questione agraria» della Francia, della Germania e dell'llalia, che ha origine nella concorrenza di paesi più giovani, i quali producono con costo mi11ore. L'agricoltura russa ha due cose a temere: la perdila del mercato e la perdita del raccolto. Lo Stato all'emancipazione dei servi, comprò dai proprielari le ter1·e, emettendo dehilo pubblico, che poi divise lra i servi liberali, imponendo loro il pagamento di una rendila annua, la quale fo1·ma una delle entrale principali dello Slalo russo. I dati ,ufficiali dimostrano che i contadini ll0n possono pa,!?are la rendita loro imposta, e che l'espropriazione di essi non cambia nulla alla cosa. La situazione è più grave negli anni di ma•

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