Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 8 - 30 aprile 1902

198 RIVISTA POPOLARE DI POLI11CA, LETTERE E SCIENZJ;, SOCIALI canza del Sindacato finanziario da parte dello Stato sull'esercizio delle ferrovie: tale sindacato viene esercitato in Inghilterra e nell'America del Nord, dove le ferrovie appartengono ai privati: é una strana e dolorosa eccezione quella che presenta l'Italia dove lo Stato, -,ebbene sia in pari tempo proprietario delle ferrovie e compartecipe nel prodotto del loro esercizio, pure vede chiudere le porte degli uffici delle Società ferroviarie in faccia agl'lspettori governativi incaricali di verificare agli affetti della compartecipazione gli elementi contabili dell'azienda; e ciò che maggiormente deve umiliare cd offendere gli Italiani, é c1uesto: la inqualificabile ripulsa delle Società ferroviarie ha ricevuto la sanzione degli arbitri chiamati per legge a derimere ogni eventuale conflitto tra Io Stato e le Società esercenti. Infine la relazione dimostra la necessità della inchiesta invocala, poiché le due precedenti inchieste non poterono farci conoscere tutti quei dati di fatto, indispensabili per decidere sul regime ferroviario da adottare alla scadenza delle presenti convenzioni. Urge, infatti, cheJ,sia data una risposta concreta e completa ai seguenti punti interrogativi: 1. Quale è stato effettivamente per lo Stato il risullalo finanziario delle Convenzioni: é vero o non é vero quel che sì afferma, che cioè le Società abbiano saputo mascherare i loro elementi contabili in modo tale che la percentuale a cui ha diritto lo Stato sui prodotti dell'azienda é stata ed é inferiore al vero~ 2. Quale riperc~s.siQne h~ :ivuto questa condizione di <.le.sesulìe centinaia di milioni che lo Stato li.a dovuto e dovrà ancora sborsare per far fronte alle esigenze della Cassa per gli aumenti patrimoniali~ 3. In che modo la inqualificabile trascuranza dei più elementari doveri nella manutenzione delle strade, del materiale rotabile e del materiale mobile, ha costretto lo Stato a dovervi rimettere del suo un centinaio di milioni~ 4. Come si sono svolte le costruzioni ferroviarie affidate alle Società : quali i loro effetti finanziari sull'esercizio e la loro ripercussione sul bilancio dello Stato? 5. Data la eventualità di un nuovo periodo di esercizio privalo, come si potrebbe deter.minare· esattamente, nel 1905, il vero prodotto iniziale e stabilire i cakoli del successivo incremento - per commisurarlo alle graduali partecipazioni dello Stato sul prodotto ultra iniziale - senza conoscere quale sia stato effettivamente questo incremento e quali cause note ed ignote, intime ed estrinseche, lo abbiano influenzato in modo da mascherare i termini precisi di qualsiasi valutazione e previsione coscienziosa ed esatta 1 E non si correrebbe altrimenti il rischio di ripetere, sotto altri" forme, gli errori del primo ventennio in cui il falso calcoio del prodotto iniziale é costato allo Stato centinaia di milioni~ Lo stesso dicasi per i fondi di riserva e la Cassa per gli 11umenti patrimoniali che in caso di esercizio privalo non potranno non proseguire ad alimentarsi dei contributi percentuali sul prodotto del! 'esercizio. Ma ha vvi di più. Lo Stato per riscattare molte linee concesse all'industria privata, é tenuto per legge, a te-- nore dei patti contrattuali, a commisurare il cor!!penso dovuto alle Società con,:essionarie in base ai prodotti netti dell'esercizio di un ultimo periodo convenzionale. La necessità di questi riscatti potrà affacciarsi più presto che non si creda, in conseguenza del nuovo regime ferroviario che andrà ad inaugurarsi. Se Io Stato non si mette in condizioni di poter valutare quale sia esattamente il reddito netto di quelle linee, quanti milioni andranno miseramente, ciecamente perduti nel baratro del riscatto ? Necessità quindi assoluta per noi di leggere chiaramente nelle aziende ferroviarie e di provocare, 'occorrendo, in tempo utile, speciali provvedimenti legislativi di preveggenza e di tutela; imitando in ciò la Svizzera che per sottrarsi all'alea derivante dalla clausola di un eventuale riscatto delle sue ferrovie, volle colla legge del 1895 mettersi in grado di penet1·are in tempo debito, con occhio vigile e mano di ferro, nell'intima funzione delle amministrazioqi ferroviarie; e così si apparecchia al riscatto con 111visione chiara degl'impegni reali cui andrà incontro, senza sorprese dolorose ed irreparabili. In fine se le Società nulla hanno da nascondere, perché ravvolgendosi nel mistero, si rifiutano a sottoporre allo Stato, che ne ha diritto, l'esame dei loro elementi contabili~ Vi sono delle responsabilità da accertare, degli errori o delle colpe da riparare, degli ammonimenti di cui far tesoro? Ebbene I la sola inchiesta parlamentare può metterli in luce. • •• : Incontrerà questa inchiesta il favore e l'appoggio della Camera1 I suoi proponenti non si son fatta la minima illusione intorno agli ostacoli cui essa andrà incontro/data e prevista la formidabile rete di interessi multiformi che va a colpire o II turbare, e che non possono non reagire in mille modi per paralizzarla. E le prime avvisaglie sono eloquenti. Quel che però, da un altro punto di vista, ci addolora profondamente, é il vedere come la Estrema Sinistra non abbia ancora compreso abbastanza l'entità della proposta nell'iulel'esse del paese, specialmente la parte socialista che in ciò si é lasciata impressionare dall'atteggiamento cont,·ario dell'on. Nofri; atteggiamento di cui ancora si ignorano le ragioni,· e che dirà nella prossima adunanza plenaria del!' Estrema Sinistra. Intanto, come effetto pratico, si è avuta la prevalenza negli uffici della Camera di commissari o avversi o incerti. All'ultim'o1·a é sopravvenuta la notizia impressionante della disdetta anticipata delle Convenzioni per parte delle Società ferroviarie; disdella che, malgrado le denegazioni per parte dell' on. NicoliQi, sottosegretario di Stato al Ministero dei Lavori Pubblici, esiste virtualmente allo stato di aperta minaccia nel!' attitudine assunta dalle Società verso il Governo. Non essendo ora più in tempo di commentarla - perché al momento di andare iu macchina - ce ne occuperem,) nel prossimo numero. Diciamo solo intanto che essa autorizza a far suppone che si tratti di un'abile manovra intesa a fuorviare l'opinione pubbli~a, e proba bilmente a paralizzare l'inchiesta parlamentare, La farsa elettorale di l\1ilano. - Nel numero precetlente abbiamo severamente giudicalo i repubblicani che scelsero Pietro Calcagno come candidato nel V Collegio cli Milano, per contrapporlo a Filippo Turati: non meritano parole meno aspre i socialisti dello stesso collegio, che dopo avere assunto l'impegno di pagare una <!ambiale, non tennero In parola. L'on. Turati qualificò come una truffa la designazione della candidatura Calcagno fatta dai repubblicani; ma egli, pur protestando in un modo sconveniente e violentissimo contro il brigantaggio dei repubblicani, dichiarò che non voleva passare sul corpo di una vittima dal domicilio coatto ec\ accettò la candidatura Calca$no. LI\

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