RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ c) col movimento politico, che serve a modificare tutte quelle condizioni che si oppongono al libero svolgimento del movimento sindacale e cooperativo, giudicato sempre come lo scopo diretto dell'agitazione operaia. . .. In che modo il movimento socialista si è svolto in cont:nua contraddizione con le teorie che gli servirono di base? Cominciamo dalla fine. -L'azione politica che doveva essere subordinata ai fini del movimento economico (sindacale e cooperativo) si è svolta inçlipendentemente da essa ed è diventata l'azione principale. Poco a poco è avvenuto di peggio: l'azione politica è degenerata in azione elettorale e quà e là gli uomini politici del socialismo si sono tra:st'ormati in politicanti socialisti. Non soltanto è stata possibile un'azione politica non diretta al - fine immediato del socialismo, ma un'azione politica che stava in contrasto con quest'ultimo. Millerand amministra gli affari dell'industria e del commercio della borghesia francese ed è socia Iista ! In Italia si è fatto un passo più innanzi e per amore di un ministero tiepidamente e cono tr.:ulittoriamente liberale i socialisti hanno votato, coi bilanci; i mezzi per mantenere in piedi la so1;ietà borghese. Il Turati e compagni hanno prerlicato t miracoli dell'azione esclusivamente polit ca. Il Ciccotti è andato più in la e trasformando la farsa in c;aricatura ha dichiarato che la sfera di azione assorbente del partito socialista deve essere parlamentare. •· Ora tutto ciò fa a calci col marxismo. Per quest'ultimo, l'azione p1·edominante deve essere sindacale o cooperativa e s1Jlo nei limiti in cui essa incontra un ostacolo legale non uperabile per la privata attività delle organizzazioni ricono;;ce ed ammette l'azione politica. In vec~ quasi in tutti i pae-i d'Europa, il Partito socialista ha ratto diY01·zio dal movimento economico. L'organizzazione del Partito fu assettata sulle basi politiche e rirnlta a fini parlamentari. I tentativi per ricondurre il Partito alla sua vera n11ss1one hanno incontrato tutte le diffidenze dei suoi partigiani più influenti. E questo forse è il solo punto in cui il socia1 smo scostandosi dalla dottrina abbia compiuta opera non sempre encomiabile. -- Viceversa la realtà ha esercitata un'azione più salutare sulla configurazione generale della dottrina ~oci.:di ta nei molli altri casi in cui, pur mantenendosi la' formula del marxismo, lo spirito ne fu completamente rinnegato. Anzi sotto questo aspetto deve riconoscersi che il movimento sociali.sta è venuto sviluppando inconsapevolmente una nuova teoria del socia Iismo, che ora è debito deJ!a critica piglia~·e in esame. Il marxismo, come tutti i prodotti dello spinto e della natura, si è ancor esso evoluto. roi as istiamo tutti i giorni alla demolizione di qualche lembo ciel pensieco marxista. :\'aturalmente i glossatori del mar .r,ismo non Yogliono riconoscer-lo e fanno sforzi acrobatici mira.colosi per ~ccorclare la teoria con la realtà. cangiata. Così Io istesso soggetto della ri voi uzione comunista che nel pensiero del Marx, è l'operaio indust,•idle h~ vi_sto crescere intorno a sè compagni, che la dottrma non prevedeva, anzi reputava impossibile che avrebbe potuto mai avere. La minuta e media borghesia viene al socialismo! Invano si tenta mascherare sotto frasi di effetto politico l'importanza dell'avvenimento. Esso prova chiaramente che il marxismo non iscorse tutti i motivi psicologici del socialismo, quando li ridusse al fatto dell'operaio che costretto alla miseria dal meccanismo delle leggi economiche del sistema capitalistico, insorge contro di questo, attuando una rivoluzione che ha per base e presupposto, l'accentramento già avvenuto dei mezzi di produzione. Tale insufficienza cli esame si riscontra anche nel fatto non giustificabile secondo le tesi marxiste che il socialismo si sviluppi - e come! - anche nei paesi non pervenuti alla fase rlella grande industria. Basta appena por mente alla diffusione oramai meravigli0sa e magnifica del socialismo nel l'Italia meridionale e nelle campagne venete ed emiliane. Il socialismo sembra capace di una forza diffusiva quale la dottrina marxista nemmeno prevedeva. Già nel ratto accennato c'è una riprova che le leggi di formazione del socialismo indicate dal Marx, o sono parzialmente vere o non lo sono affatto. Ma quando poi passiamo all'esame delle due cause emergenti ,ii formazione del socialismo, indicate dal Marx: la miseria crescente delle ma~se e la crescente unificazione della produzione, dobbiamo concluclere - dopo costatato che queste rlue cause o non esistono o agiscono in modo cliverso da quello preveduto <lai Marx - che le l_egg_di inamiche della società capitalistica non st ri trovano tutte nel marxismo. Fortunatamente noi non abbiamo quasi più bisogno di fornire special i climostrazioni sta_tis~ich~ e storiche della infonclatezza delle due pr111c1[Jal1 leggi dinamiche del marxismo. Mentre i commentatori sciupano carta r,rl inchiostro ad ac,;ordar~ le leggi di Marx coi fatti e fabbricano_ com_mentt chilometrici per stabilirr, - ad esempio - 1_1senso in cui hisoO'na intcnd<>re la leg-2:edella m1se1·1a crescente, l'Ec~nomia politica e la Stat\,;tica s~ sviluppano e progrediscono in un orgamsmo_ rh leggi che son la direttR- negaz~one del_, penstero marxista. Neg-R-reoramai non SL può ptu che la condir.ione delle masse ahbia migJ-iorat0 nell'ultimo quarantennio ed ancora migliori. Ora questo fatto non ha punto preginclicato gl'inte1:es~i del socialismo. Lo sviluppo del Partito Socrnltsta è avvenuto in rag-ion diretta di questo miglioramento delle condir.ioni economiche delle masse. Sembra dunque lecito concludere che le so:ti de~ socialismo non sono punto legate al reahzzarsi della leg-g-edella miseria crescente. , Come della legge dPlla miseria cr:es~ente. co~i di quella dell'aceentrarsi della proprieta capttn.ltstica. Non già, beninte~o, che un cerLo concentramento ter:niro della procluzione non si n..-ifi? 1l~ ; ma esso è co~ì lento. e s'imbatte con tanta lac1lità in osta.col i e moti reattivi, che fondare ~111 suo pieno realir.zamento la speranza della società 0omnnistica è affatto illnsorio. Le statistiche tedesche ecl inglesi permettono facilmente rii concludere che la riduzione rlella minuta borghesia non si accompagna affatto alla ridur.ione dei magnati del capitale e che l'accentrarsi dei mezzi di produzione nelle fa.bbriche si verifica fino a un certo pnnto e poi si arresta. Gli ultimi sturli snlle crisi europee consentono una formulazione della legge della crisi che toglie a questo fenomeno il carattere rivoluzionario_ ch_e la teoria di :\farx ecl Engels voleva loro attr1butre. Le crisi aYvenute nell'ultimo ventennio hanno avuto i seguenti caratteri: a) sono state più frequenti nei paesi più poveri· Ìi) hanno assunto una particolare i!1tensit"~ nei paesi entrati cla. poco nel movimento rnd_n~tt~tale i e) sono state più rade e meno sens1bll ~ net paesi che avevano una. più vecchia e consolidata organizzazione i nd ustria 1e.
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