RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 211 teso cosi: i proletari debbono trarre in mano loro lo Stato per esercitare la loro dittatura rivoluzionaria ed attuare la trasformazione comunistica essere fatto con mezzi dello Stato. Ora lo .Stato è nelle mani della gente ricca. « Perciò il gran do-- vere del proletariato è quello di conquistare il presagita. Perciò appunto i marxisti di buona marca, come, :r.,eresempio, il Turati, sconsigliano gll operai da quelle intraprese economiche che verrebbero a fiaccare o a rallentare la loro azione politica. Di azione economica parlano soltanto nel senso di azione rivolta ad esercitare una influenza sulle condizioni del lavoro a salario (resistenza e scioperi). Appunto perchè i socialisti di marca stampano ques.,a dottrina come quintessenza di marxismo, si hanno forti motivi per ritenere che la vera dottrina del marxismo sia un'altra. (I) E così è. Presente e avvenire. potere politico•. Soltanto, impossessandosi dello Stato, le classi operaie f>O· tranno attuare un vasto piano ù'istituzi(,ni cooperative. Il rapporto dell'azione politica a quella economica è visibile in queste proposizioni. Marx scorge lo scopo principale nella trasrormazione economica (cooperativa) e solo perchè vede necessaria l' azione dello Stato per estendere il piano di applicazione del cooperativismo consiglia agli operai di impossessarsi dello Stato. Ma è evidente che la necessità del l'azione politica è subordinata alla realtà dell'ipotesi secondo cui la cooperazione indipendP.nte dallo Stato non possa lòrnire i mezzi alla emancipazione integr-ale Jel proletariato. Ora 4uesta ipotesi può non essei' ,;era, senza che il concetto rondarnentale cooperativistico del Marx sia negato. Il ratto per noi importante è che Marx sc.:orge nel movimento cooperativistico il tl'ionfo dell'Economia politica delle classi lavoratrici, fino al punto che consiglia ad esse di impadronirsi dello Stato per attuare il piano corrispondente a quella economia. Ad ogni modo il momento economico è sempre fondamentale nel concetto tattico del marxismo. L'azio11epolitica è sempre subordinata ai (lni dPl moviniento economico. Questo si esplica in certe t"orme sostanziali che possono così esprimersi: Nel documento che ho citato in principio, cioè nell'Indirizzo inaugiwolfl dell'Internazionale, Marx spiega chiara.mente il valore che egli attribuisce all'azione politica vera e propria, i rapporti in cui questa deve essere ali' azione economica del proletariato, ed il significato del! azione economica per il proleta• riato stesso. j Marx premette che il va lore dell'esperimento cooperativo « non può mai essere apprezzato abbastanza ». Questo esperimento ha dimostrato che il capitalista è inutile alla produzione, e che i mezzi di lavoro per fornire la ril:- chezza 11ecessaria non debbono essere necessariamente monopolizzati dal capitalista. Ma Marx aggiunge che il lavoro cooperativo non può essere un.1mezzo generale di emancipazione per l'operaio. Tale potrebbe diventare quando • potesse svolgersi su dimensioni nazionali » e quindi l,'lnter.-ssante presenle. a) col movimento silidacale, che serve a modificare le condizioni del lavoro a salario; Il noioso a~enlre. (Wahre Jacob di Stuttgart.J (1) li manismo, car,itato nelle mani dei suoi pe1?giori nemiti. i politican1i, è stato abilmente sfruttato nell'inltresse di quella ,pe- -cie di neo-radicalismo a base operaia, cbe è il socialismo parlamentaresco e riformista dei Signori Millerand, Vollmar e Turali. b) col movimento cooperativo, che serve a creare le condiziòni per rendere indipendente il lavoratore del capitalista ed a negare la ner·essità del salariato;
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