Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 7 - 15 aprile 1902

1?.IVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE È SCIENZE SOCIAll l7l L'appello alla concordia e all'opera efficace di tutta l'Estrema, sono una menzogna o una vergognosa ipOCl'isia, quando colla propria parola si é seminata la discordia tra gli elementi popola1·i e quella discordia sinistramente venne ravvivata dal sangue dei socialisti e dei repubblicani. l,o spit•ito cli rivolta ncll' csc1'cito. I fatt.i e la l<n•o inte1~prctazione. - Tutta la stampa monarchica ha commentalo assai vivncemenle le manifestnioni da parie dei richiamati della classe 1878 in Milano, Piacenza, Tortona, Como, ecc. ccc. Nalurc,lrnenle la stampa di opposizione minislel'iale ne hn lrallo argomento non p1·ivo di valore, per attribuire il fallo alla innuenza dissolU 11a se,lnta di m1 consiglio ll'amministra1.ionr i 1111 ni,;tria le. Il Presi,J,•uh·: Signori miei, noi lirenzie,.0mo il :,O010 ·degli operai, ridurl'emo i. sala1·i del :10 010, e cos·, pa15her01110uu dividendo del 20 010, e "' cav~1·e1uo da una brutta s1tunz1onc. ( \Vharc lacob di St11llµ-art). vento esercitala dalla politica del mi11islel'O ZanardclliGioli tti. Ciò ha fallo specialmente il Gionirde d'tta/i(I, che se ha interpretato pa1-Ligianamcntc il fenomeno, ha però bene osservalo che le manifestazioni dei richiamati italiani sono più gravi dei pronuntiamcnti "pagnuoli, che si dovettero sempt'é ali' iniziativa di pochi caporioni, e che la simultaneità di tali manifestazioni, senza complotto e senza preparazione, prova che la menLalita morbosa e molto diffusa tra i richiamali. Queste osservazioni cori-ispondono alla verità, ma devono essere corrette le induzioni che i reazionari vorrebbero trarne. La mentalità delle masse non s· improvsignificanLi punLi interrogativi che l'eritreo (Primo Levi) ha scaraventalo addosso all'infelice e impt'udentc generale Morenni nell'ultimo nume1·0 della Rivista Moderna Politicci e Lcltel'ciria. visa in un mese o in un anno, come non si fabbricano in un tempo uguale le coscienze: lo abbiamo rilevato altra volta e con allri intendimenti. Solo può dirsi che le manifestazioni di una data mentalità esplodono a momento opportuno, quando si presenta l'occasione favorevole. Che lo spirito di rivolta nell'esercito, di cui si soPO avuti i recentissimi saggi, non sia il prodotto di una data politica ministeriale si può provarlo facilmente con un ricordo storico, a cui qualcuno ha accennalo incompletamente e vagamente. Nel 1869-70 le so1·Lid'Italia non erano in mano di un ministero liberale. Era al governo quel generale Menabrea che rappresentava la quintessenza della reazione. Cc1·Lamenle nessuno oserà dire che gli esempi e gl'incoraggiamcnti anarchici si allingevano nei discorsi e nelle circolari del famoso ministero di Santa Caterina: ma proprio in quel periodo si ebbero i segni più pericolosi e più diffusi dello spirito di rivolta nell'esercil0. Si erra grossolanamente quando si ritiene che il caso Barsanti sin stato un fatto isolalo. Un tentativo analogo a quello di Pavia contemporaneamente si era avuto rn lughilterra, Stati-Uniti e Gel'mania. fohn l3ull ~ ll'adilo Jal fratello Tonalhan che fa all'amore colla Ul'eLchen tedesca. ( Timr>s di Minneapolis). Piacenza. I due tentativi insurrezionali da parte della bnssa forza dell'ese1'cilo, poi, erano i11Limamonle connessi a quel processo di cospirazione repubblicana cd a quella serie di arresti che cominciarono con quello dell'on. Colajanni in Napoli, nel L8G!) (26 febbraio/, e che 0ontinuarono con quello di Pantano in Milano e di molti altri altrove. Come e rtuanto questi ai-resti e questi processi sLesse1·0 in relazione collo spirito di rivolta nell'esercito, si comprenderà meglio apprendendo che nella sola Napoli, in quell'occasione, furono arrestali in una nolle ottantacinque tra caporali, sergenti e furieri dei va1·i reggimenti della guarnigione, oltre qualche ufficiale. Della impo1·tanza del fallo e dello allarme che suscitò nelle autorità militari e politiche, il Gior,w!c cl'ltalin potrà assumere esalle informazioni dall'on. Di Rudini che allora era prefello di Napoli. Ma che significano dunque queste manifestazioni dello spirito <li rivolta nell'esercito, allora cd oggi'? Significano che il malessere e il malconlenLo sono profondi e generali nel paese. Gli uomini di Stalo, veramente tali, invece di palleggiarsi le accuse e le responsabilità, se vo gliono essere considerati veramente tali. devono pensa-- re a ricercarne le cause int.imc ed a rimuoverle, se lo possano e lo vogliano.

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