Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 7 - 15 aprile 1902

194 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIAL! Diptomatieus: La politica estera della Gran Bretagna. - È falso che la politica tedesca: sia animata da alcun sentimento di mortale ostilità contro l'Inghilterra. I tedeschi, quantunque non molto scrupolosi o sinceri, son dominati da motivi pratici i quali, in molti casi, inducono a relazioni di cooperazione con l'Inghilterra. In generale, la politica tedesca é russofila in Asia ed anglofila in Africa, cd anglofila o russofila altrove, secondo le opportunità del momento. Suo scopo finale é di giu11gere ad un permanente.accordo con la Russia, in Asia, allo stesso modo che vi è giunta con l'Inghilterra in Africa. Questo accordo deve, in primo luogo, non essere dannoso agli interessi commerciali e coloniali della Germania in Asia, ed in secondo luogo, non essere di natura tale da alienarle I' lngl1ilterra, il che la lascerebbe in bal'ia della volontà e d~l capriccio della Duplice Alleanza. L'odio della Germania verso l' InghilLerra è un pregiudizio. Gli anglofobi reazionari tedeschi hanno ricattali i radicali ed i socialisti, predicando una umanitaria avversione alla politica in.zlese nel Sud Af1·ica, avversione che essi no11 dividono affallo. Questo stato di cose non può durare a lungo. Quanto alla forza di espansione del popolo tedesco, i tedeschi non sarebbero mai coi;°!completamente malli da tentare di assorbir l'Austria, o di conquistai· l'Austria-Ungheria. Riguardo alla espansione a danno del!' lngl1illerra, la preda non sarebbe tale da compensare il rischio. Il Canadà sarebbe fuori tiro. L'Australia si porrebbe ce1·to sollo la protezione degli Stati Uniti. ·L'India cadrebbe certamente in potero,_della Russia, ed alla Germania non resterebbero che i possedimenti africani dell'Inghilterra. La Russia, invece, è in Lutti i casi la nemica del!' Inghilterra, ed il progetto di una intesa con l'Impero Russo è impraticabile>. Questo 11011 è meglio disposto verso la Germania che verso la Gran Bretagna, ma intendo servirsi de~l'una e dell'altra, in Asia, senza legarsi ad alcuna delle due. Concludendo, l'allean:za anglo-tedesca è un contributo ardilo, originale, e non romantico alla 1-i~oslrnzione dello statu quo intemazionale in accordo con le condizioni della nuova lotta mondiale. (Fortnightl!J Review - Marzo). ♦ Mie/iati Mac Dona9/i: Gli irlandesi In Irlanda. - Si ò molto esagerata la misura in cui gli irlandesi sono stati anglicizzali, perchè quantunque la lingua <lei paese sia scomparsa nell'estremo occidente, restano sempre le essenziali differenze di razza t1·a i11glesi ed ir-landesi. Quanto al declinare della lingua, esso è dovuto in gran parlo alla poca confidenza che hanno gli idandesi in sè medesimi, cosa che li induce a copiare le abitudini e le maniere inglesi. Nè il popolo nè il clero, nell'ultimo secolo, fecero mai alcun tentativo di tener viva la lingua irlandese, al contrario, essi ne contrariarono l'uso, per quanto era possibile. Quaranta o cinquant&. anni fa era abitudine comune, nei distretti di lingua irlandese, che ogni fanciullo portasse al collo un pezzo di legno, nel quale veniva fallo un segno per ogni parola irlandese che egli pronunziava. Ed il giorno dopo, a scuola, a richiesta dei genitori, il maestro punì va il ragazzo in ragione dei segni che trovava sul legno. L'animosità irlandese si è sempre limitata al governo inglese, e non si è estesa alle maniere inglesi. Quindi la lingua decadde. La reazione cominciò, quando la Gaelic League fu fondata, pochi anni or sono. Essa ha falli grandi progressi, a causa della diminuzione dell'interesse popolare per la politica. Lo studio della Iin"ua irlandese è stato intrapreso con entusiasmo in tutta l'Irlanda, e da tulle le classi. Se ne permette ora 11 insegnamento nelle scuole nazionali, ed il solo ostacolo è la mancanza di insegnanti. · La Gaetic League, tuttavia, non limita la sua attività alla questione linguistica. Essa organizza trattenimenti con indirizzo nazionale, ed incoraggia i vecchi sports irlandesi. Si è fatto perfino un tenta Livo di richiama re in vita il vecchio costume irlandese. L'abbigliamento della massa degli :rlandesi, certo, non è irlandese affatto, ma soltanto una sopravvivema degli abiti usali in Inghilterra cento anni fa. Le parli principali dell'antico costume erano una tunica di color zafferano, ed un ampio mantello. Ma il costume di cui si propone l'introduzione è una modificazione d<'l famigliare abito di Higltlands. L'onorevole \V. Gibson, figlio ed erede di Lord Ashbourul, ne è cnlu~iasta, e lo indossa sempre, sia a Dublino, che a Londra e a Parigi. 11 lato pratico del movimento consiste nel tentativo di arrestare l'emigrazione, e di incoraggiare lo sviluppo economico del paese. Gli ::ibiti di materiali idandesi e manifallurali in li·landa sono molto più comuni ora che lllCZZO secolo fa. Da qualunque lato si consideri; il movimento delle Gal'lic Lea,que può fare gran bene, e nessun male può de1·ivare eia esso. (C011tcmpora1"!lJleoiew - Marzo). -1'@> Sir lfcnr.11 Thnmpson: Il Dio rnonosciuto. - Questo articolo fu seritlo da principio senza alcuna i11lcn✓.i0ne che alLl'i occhi che quelli dell'autore dovessero leggerlo, cd è il prodoLLo di ricerclio falle e di materiale raccolto negli ultimi venti anni. Esso é u11 tentativo per giungere, con un::1 a.::curata induzione da dati sicuri, a formarsi un co11cello preciso intorno alla influenza che l'infinita ed elornH energia, rlalla quale tutte le cose procedono, lia esercitai.o sull'uomo, durante la lunga esistenza della specie umana sulla terra. La conclusione a cui queste lunghe osservazioni hanno portalo è cl1e l'encr<>ia infi- . d a n1la e clcma, pur possedendo infinita potenza cd infinita sapieM.a, è bc11cfica pri11cipalmenle perchè ha lasciata l'umanità severamente abbandonata a sè stessa, senza guida, rivelazione o assistenza alcuna. Lo studio della lunga sto1·ia dell'evoluzione, mentre libera dai legami, di ogni c1·odcnza particolare, serve a stabili1·0 u11a incrollabile fede nella bencfìcenza assoluta del Potere nmnipoLonte od Omnisciente, che pervade o regola l'Universo. La p1·ima pa1·te di questo scritto divisa in sei capitoli, basta alla dimostrazione di due' importanti verità. In p1·imo luogo, che attraverso un lungo e mollo graduale co1·so di sviluppo, dalla sua ori,,ine preistorica, l'uomo ha acquistate tulle le sue eonos;enze naturali - prendendo la parola nel senso più lar"o - solamente coi propri sforzi, e senza alcun aiuto da ~Itri. In secondo luogo, che non vi è alcuna prova dell'autenticità degli antichi libri, esistenti in più parti del mondo, scrilli in periodi diversi della storia, che si considerano soprannatu1·alrnenle, o divinamente, rivelati e che riguard::ino le 01·igini dell'uni verso intero, o specialrr,enLe quelle della terra e dell'uomo, i suoi doveri verso il c1·ealore, e che affermano un futuro eterno stato di compensi o di punizioni per ogni indiYiduo, dopo la ,;ua mo1·Lc. Cade così la base di ogni religione finora conosciuta, e occorre domandarsi che cosa insegni lo studio della storia e dell'espe1·ienza umana rispetto alle tendenze alle disposizioni ed allo scopo di questo Dio sconosciul~. Il primo o più naturale sentimento che sorge dalla osservazione del corso lungo e doloroso della umanità, attraverso età innumerevoli, è quello della pietà per essa,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==