Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 7 - 15 aprile 1902

186 Rl\'ISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI delle quali si applicano in quel progredito Paese le Leggi di assistenza sociale (1). Pertanto l'Invrea ha dovuto anti,:ipare una lode al Governo per gli art. 20 e 21 del disegno di Legge Zanardelli, dim,rnticando la facilita dei nostri sommi Politici nello abbandonare 0ggi un principio sostenuto fino ad ie1·i, e nel far domani di un principio opposto pl'ogramma di Governo; e così, p1·ende11dosul serio la disposizione nuova, consacrala nei citati articoli 20 e 21, ha potuto salutare come già avvenuta « la riforma in forza . « della quale il principio dei Sindacati obbligatori co- « mincia a far capolino, sebbene timidamente nella Le- « gislazione sociale nostra, aggiungendo l'augurio che cc qualche voce aut01·evole in Parlamento d·moslrasse la « convenienza di profittare della p1·esente occasione per ~ introdurre nella nostra legge sugli infortuni, il sistema (1) Perché i lettori della Rioista sappiano quello che avviene in Germania delle Leggi sociali applicale per mezzo delle Associazioni professionali obbligatorie, ,·iportiamo eiauna memoria del Dr. Boediker presentata all'ultimo Cougresso Internazionale cli Parigi sugl'lnfortuni del lavoro, le segueuti notizie, che giovano a farci constatare quanto l'Italia rimane dietro alla Germauia in fatto di Legislazione sociale : I. Negli ultimi venti anni si erano pagati agli operai sotto forme di soccorsi in denaro e di quote di riserve per le pensioni, quasi •11iaUro miliardi di nuu·cbi comprese le quote contribuite dagli operai. II. L'assicurct;;ione contro gl' infort1mi del lavoro garantiva alla fine del 1890 18 milioni di ,,crsoue, delle quali 6 milioni assicurate da 65 corporazioni industriali, Il milioni da 48 corporazioni agricole ed il resto da istituti di as;;icurazione delle industrie costruttrici. III. Dal 18 6 al 1899 le persone colpite da iufortunio ed iudennizzate oltrepassano il numero di ìOO mila oltre alle vedove ed agli orfaui beneficati. • IV. Nel 18W a titolo di soccorsi (reodile ecc.) si pagarono marchi 79 milioni 101,153 distribuiti fra 487227 feriti, 45031 vedove, i7883 orfani e 272 ascendenti di operai morti; ollreché 10 54 mogli, 23490 figli, 188 ascendenti ebbero soccorsi quali membri delle famiglie dei feriti ricoverati all'ospedale; cosicché nel 1898, n. G47401 persone furono pecuniariamente soccorse io base alle leggi sull"assicurazione contro gl'inforluni del lavoro. V. L'assicura;;;ione per le malattie garantisce 9 milioni cli persone, e dopo il J 885, anno in cui le spese non raggiungevano 47 milioni cli marchi, si sono distribuite agli operai un miliardo e me::::ocli ma,·chi, e soltanto nel 1899 le spese delle Casse malattie si elevarono a 125 milioni di marchi; a questi si aggiungano le prestazioni delle Casse Minie,•e, che dal 1895 al 1899 hanno speso per gli ammalati più di 132 milioni di marchi. VI. In merito all'assicurazione per l'itwalidità e per la oecchiaict il numero delle rendite per invalidità accordate dal 1891 al 1809 dai 31 stabilimenti di assicurazione e dalle 9 Casse autorizzate si elevarono a 477,930 delle quali 153,611 si sono estinte, restando al 1 ottobre 1899 n. 324,31\J rendite in vigore. Le rendite per la vecchiaia accordate nello stesso periodo di tempo raggiunsero il numero cli 355255, delle quali se Le sono estinte 160122, lasciando 19G863 rendite in vigore al 1 Ottobre 1899. VII. Il numPro delle persone cissicarate contro l'inoaliclità e la vecchiaia si eleva a circa 12 milioni. Per iovalidità dal 1891 al 1899, si pagarono in rendite 378 milioni cli marchi; e l'Impero, che é tenuto ad impinguare tali rendite con 50 marchi per ciascuna, avea wrsato al 1899 la somma di 147 milioni. Dal 1885 alla fine del 1899 le Casse miniere hanno pagato a 2,34 i ,485 titolari, marchi 253,322,4,1 in pensioni, cioè: 147,860,180 di marchi a G87,700 invalidi; il,815,Si7 di marchi a 695,537 vedove e 33,646,493 a 960248 orfani. VIII. Le somme spese per soccorrere le vedove, gli orfoni ecc. si sono complessivamente elevate dal 1885 al 1899 a 631 milioni cli marchi e questa ci(ra non comprende i soccorsi pagati per l'assic11razkne contro gl'infor luni né le pensioni servite dalle amministrazioai pubbliche e dalle Casse private. IX. I capitali accumulali dagli Stabilimenti di assicurazioni contro l'invalidità ammontano a 414'2' mllloul di ma,·chl e servono in parte come riserva per evitare l'aumento delle quote di contribuzione per l'avvenire, ed in parte per diverse istituzioni destinate al miglioramento economico delle classi operaie, case di convalescenza, bagni, abitazioni, sanatori per tuberc0losi, ospedali ecc. ecc. < dei Sindacati obbligatori, come unica forma di assi- < curazione contro gli infortuni per lutti i rami d'indu- « stria :.. L'Invrea certamente non conosce il mio opuscolo : L'interesse sociale nel Sindacaéo obbligatorio, del quale la Rioista ha dato un sunto fedelissimo, e perciò ignora l'origine degli art. 20 e 21 del disegno di Legge Zanardelli e le violenti proteste cui risposi con la succennata modesta pubblicazione, come ignora la sorte che la Commissione Parlamentare ha riservalo ai detti art. 20 e 21 per favorire interessi assolutamente opposti a quelli degli operai dei quali erasi mostralo lenel'O il Governo nel proporre alla Camera un Sindacato obbligatorio. Pertanto un pò di storia non farebbe male, e però non posso ripetere quello che trovasi spiegato nell'opuscolo, e farò conto che i letlori della Rioista lo abbiano presente. Or, se le proteste solle1·atesi in nome di taluni esercenti di solfare della Sicilia, si mettono insieme alle altre, forse oziose, che hanno espresso gl'industriali milanesi, per darsene ragione, devesi arguirne, che le classi industriali in Italia, per la ignoranza del meccanismo tecnico-amministrativo degli Istituti Assicuratori e delia specialissiina funzione che esercitano quelli per gl'inforluni del lavoro, credono che sarebbe da lamentar·e una violazione di libertà nei Sindacati obbligatori; mentre la viola.ione, nelle Leggi di protezione e di assistenza degli operai, è una sola: quella che si applica, obbligando gl'induslriali non solo a garantire ma pur ad assicarare date indennità in favore degli operai colpiti da infortunio; a l'ispetlare date norme nella esecuzione dei lavori, ed a denunziare gli avvenimenti tutli dell'industria alle Aul ori Là cui compete la sorveglianza o il controllo per l'esecuzione delle varie leggi d'ordine pubblico. Ed ignoranza io ho dovuto deplorare in rapporto alle opposizioni di buona e di mala fede contro il Sindacato obbligatorio, studiato e proposto per la Sicilia, giacchè tali opposizioni, indipendentemente dalla causa prima, che appresso additerò, si fondarono su di un vero errore di concetto: che l'Istituto Assicuratore fosse destinato a sollevare gl'induslriali dai danni inerenti agli infortuni, per l'entità finanziaria superiore al premio stabililo in Polizza, e che fosse in ogni caso da evitare la solidarietà contriilluale che sarebbe implicita cd esplicità nel funzionamento di uu Sindacalo di Mutua Assicurazione. L'errore: nel suo primo lato, é di1·eltamente conness0 alla Legge dei grandi numeri, nell'altro costituisce la base fondamentale della mutualità. Nell'opuscolo citalo tentai dimostrare, come nelle Assicurazioni per gl'inforluni, non si potesse astrarre dalla necessità di valutare i rischi e di classificarli; ed a questa elementare necessità tecnico ed amministrativa dovetti riferi1·mi per stabilire, che le solfare siciliane costituiscono per l'Istituto Assicuratore un rischio isolato sul quale non si possano ripercuotere i risultali finanz:ari relativi agli altri rischi; e che soltanto sia discutibile la economia sulle spese generali che, amministrando un grande Istituto con un campo vasto di operazioni ed un numero considerevole di clienti fuori del nostro rischio, questo potrebbe risentirsi beneficamente della ripartizione indiretta delle spese stesse fra lullo il movimento di affari dell'Istituto. Ma simile beneficio riuscirebbP, insignificante considerato in rapporto ad un rischio qualsiasi cui corrisponda una misura alta di premio; e che, tassativamente nel caso nostro, rappresenta per la Cassa Nazionale un 6• della somma di premi annuali riscossi sugli affari della Sicilia ed il 25 •1 0 di Lutto l'incasso dell'anno in Italia. Quanto alla solidarietà, il temerla é prova certa del

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