Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 7 - 15 aprile 1902

182 RIVI5 TA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI grida di gente '!he salutano la speranza di una rottura o la possibilità di una indipendenza prossima. E la voce dell'Irlanda che si sente più violenta ed appassionala. Essa non si stanca di mostrare con asprezza rara che la sua sete d'indipendenza è raddoppiata di un odio implacabile conlro i suoi carcerieri secolari. Ogni notizia disastrosa dall'Africa del Sud le ha servito di prelesto per manifestare la sua gioia. Invano l'Inghilterra si sforza di pacificare le collere del popolo idandese ! La legislazione agraria, l'opera del generoso Gladslone (1869), perfezionata e continuata dagli stessi conservatori, e i corollari della legge agraria che permettono ai tribunali di fissare i prezzi dei fitti e di dare ai locatari spossessati dei compensi per le spese e i miglio_- sibile di tE.>neresotto il giogo un popolo ciTilizzalo e re•• lalivamente numeroso. La lingua e la letteratura irlan - dese parevano già appartenere alla storia, quando un a scintilla è bastala a farle rinascere dalle ceneri. La Guelic League, di fondazione recentissima, ha operato questa risurrezione miracolosa. Si comincia ad imparare la lingua irlandese nelle scuole, ed a parlarla pubblicamente. Tra vent'anni il patriottiimo irlandese, simile a quello degli czechi, troverà un appoggio potentissimo negli ambienti intellettuali, nutriti dalla letteratura e da scrittori neo-irlandesi. In cinquant'anni, più di 4 milioni d'irlandesi hann-:, abbandonalo il loro paese in cerca di un pane e di un tetto ospitaliero. Le capacità spiegale e i resultati otPerchè l'Italia va a 'l'ripoli ? I F'orse per acquistare la terra Ma se c·é qualcuno che non vuol Per le penne di struzzo? E chile le signore preferiscono un nida pulire le armi 1 saperne di portarle 1 le porta ancora se persino gli ar- do d' uccelli ad una semplice tiiti da teatro le hanno brillante-I penna 1 , mente sostituite con quelle di carta .... Per l'avorio e le pelli forse1'e le pelli e le buone lane OhDio l dell'av< rio ne aJ-,biamo 1 ci fanno difetto l tanto in casa nostra... I non Si parla del panorama incan- Ed alloraY Sara forse per sfugtevole di Tripoli, ma questo lo g-ire alle noie di casa sua clie si pu6 godere senza troppi inco- l'Italia tenta cambiar aria Y In modi. qaesto caso anche il rimedio sarebbe peggiore del male li ramenti introdotti, non hanno lasciato traccia nell'Irlanda celtica e cattolica. Che cosa di più nobile del Cun9ested Districts Board che si è assunta la missione di ricomprare le grandi proprietà appartenenti a ricchi fannulloni inglesi che lontani dal paese gettano ai qua ttro venti le sussistenze del loro sfortunato paese! È troppo tardi. Oggi i sofferenti Ji tanti anni hanno perduto la pazienza e scoppiano come i vulcani lungamente contenuti. Scoraggiata l'Inghilterra ha ricorso alle violenze, alle leggi ingiuste, e i sedicenti liberali (lord Roseberry ed Asquith) si sono dichiarali nemici dell'Home Rule, e si sono congiunti ai conservatori per una guerra a fondo. L'esperienza lo ha dimostrato: é difficile se non impos_ (Fischietto di Torino). tenuti agli Stati Uniti constatano tutta l'estensione delle perdite che l'egoismo di una classe privilegiata ha costato alla madre patria. Secondo i calcoli degli economisti imparziali, l'Irlanda, come le Indie, paga oltre alle imposte normali, circa 50 milioni di franchi ingiustamente percepiti. Bisognerebbe anzitutto rinunziare a questo bottino, cosi iniquo come se fosse fatto in tempo di guerra. Bisognerebbe inoltre procedere al completo riscatto globale ed obbligatorio della terra irlandese, operazione che la Russia ha saputo compiere nel 1863 in favore dei suoi contadini. Nell'ora presente, anche l'Ulster protestante, questa fortezza dell'unionismo in Irlanda, si rivolta come gli ali ri, e domanda la realizzazione del progetto di rivendicazioni

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