Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 7 - 15 aprile 1902

180 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ striale dello Stato i congegni economici e giuridici necessari alla respirazione, alla vita, e intristisce ! • Nè vale ripetere col Villari che deve cessare la miserabile discussione sul dare ed avere, poichè si deve ricordare che il conto del dare e dell'avere, con insistenza ingiustificabile dal 1863al 1896 venne fatto esclusivamente dagli uomini del Settentrione. Con qual diritto si può imporre il silenzio al Mezzogiorno, se dopo quarant'anni, comincia esso questa discussione del dare e dell'avere? E però noi concludiamo oggi come abbiamo concluso altra volta: l'unità d'Italia dal punto di vista politico, economico, morale ed intellettuale sinora non è stato che un grande fallimento; ma noi che della vera unità siamo sinceri ed antichi estimatori, ci auguriamo di tutto cuore che i nostri uomini cli stato. a,·vertiti dell'abisso verso il quale siamo incamminati, vorranno mutare strada· ed iniziare oggi quell'opera di vera unificazione che a sentire i monarchici italiani. costituì il programma e l'aspirazione del Conte cliCavour: programma ed aspirazioni che costitui'COno' contro cli essi la più fiera ed inesorabile rampogna. LA RIVISTA ==----~-XXYYY>C<YO'OMOCM'.XXYYYY>OCO<XXOCO'.XY'OClX"'-"-?O'.'O Y)C0?'.)'06 JEAX I◄'IXOT Le susceLLihilità dei popoli come quella degli individui, aumenta ron le disgrazie, Quella dellR Gran B1·eLLagna é doventata quasi furiosa. Essa non vede dinanzi a flè che degli invidiosi e dei nemici. La sua irritabilità si accentua quando si tratti delle sue relazioni con le colonie. Non è essa la nazione più umana e nello stesso tempo la più atta alla coloniZZAzione esterna? Que1=;Laopinione è diventata un a1=;sioma(lclla s0riol09ia c0loniale; ma sarel,bc tempo <li romperla con r1uesto dogma cosi nefasto per parecchie centinaia di milioni d'uomini prima di tutto, e pel buon nome di altri paesi, poi. Ma pur discutendo della situazione attuale dell'Inghilterra noi non teniamo punto ad aumentare il numero dei detrattori sistematici di questo popolo che accanto a peccali di lesa umanita, sorgente profonda di tristezza pei suoi amici, ha dato prova di qualità e di virtù degne dell'ammirazione u.niversale. Qual' è del resto il popolo che non ha ingiustizie da rimproverarsi? Quelle dell'In- ~hillerra sono tra le più numerose e mostruose perché l'estensione delle sue con'luiste e del suo commercio è staLa pur vasta e data da secoli. Le nuvole che oscurano l'orizzonte polilico delJ'Inghilterra si addensano sempre più. L'industria e il commercio minacciano di sommergere per l'inondazione veemente dei prodotti americani e tedeschi. La guerra non soltanto inghiotte il risparmio inglese, ma distrugge e spezza la parte migliore della razza. Le tasse aumentano tutti i giorni : l'imposta sulla rendita, che è stata portata al 6 010, sta per essere aumentata; una invasione di imposte indiretle minaccia l'Inghilterra che è stata sempre (]) Per la sua grande attualità ed importanza diamo un largo riassunto di questo studio che il direttore della Revue cles Revues pubblica nell'ultimo numero del i aprile. cosi fiera della loro abolizione sotto Gladstone: e l' Inghilterra pagherà tra poco il trionfo, ancora ·dubbio, delle concPzioni di Chamberlain, con delle tasse sulla birra, lo zucchero e il the. Secondo i progetti di Giffen bisognerà anche ricorrere alla tassa sul... grano. Il bilancio inglese, un giorno invidialo da tutti, da 3 milia1·di salirà a 4. La natalità inglese diminuisce in modo inquietante: da 75 per 1000 nel 1875 è discesa nel 1900 a 29, ciò che equivale ad una perdila annua di 249.000 fanciulli. Se quin-. di la medesim8 proporzione si mantenesse, sarebbe del 23 per mille nel 1925 e del 17 nel 1950, cioè al di sotto della cifra della mortalità. La miseria della popolazione intanto aumenta. Secondo Rowntrees, il grande industriale inglese, e quindi poco sospetto di parzialità, circa il 25 010, ossia 7.500.000 inglesi vivrebbero nella miseria più squallida. La razza inglese, o meglio la razza povera inglese, si trova sotto il peso di una degenerazione fatale. Perché, cosu incredibile, i ricchi e i poveri vi formano già quasi due razze che variano Lra loro più che gl'inglesi e i fran0esi. Senza parlare della mentalità rispettiva, il peso medio dei fanciulli poveri a 13 anni é di 73 libbre, quello dei fanciulli delle classi medie di 93 libbre. È lo stesso per la loro resistenza, la loro forza e la loro salute. Bisogna vedere gli Inglesi in casa loro per scorgere lo spettacolo terribile di un paese in cui la hberLà la ricchezza e la civiltà non sono accessibili che ad una infima minoranza, felice e privilegiata. Per comprendere la decadenza fisica dell'Inghilterra povera, basi a guardare le statistiche pel reclutamento dei volontari, per quanto faLto a condizioni sempre più dolci riguardo alla statura, alle dimensioni_ del petto e alla r~istenza. Ecco secondo l'Annua[ Rep"rt of the lnspector Generai oj Recruiting far 1900 l'abbassamento del vigore fisico in Inghilterra. Numero dei volontari sottomessi all'e1896 1897 1898 1899 1900 same medico. 54.574 59.986 66.501 68.0[)9 88.402 Inetti al servizio per malattia o di fetLi fisici. 23.032 22 813 23.287 22.393 23.105 Il miglioramento dal 1899 al '1900 è illusorio, e non ha per causa che la necessità della guerl'a, che hanno forzato gli ufficiali ad accettare come volonLari dègli uomini che avrebbero dovuto invece mandarsi all'ospedale, • •• La situazione economica dell'Inghillerra peggiora ogni giorno. La produzione del ferro fuso che in Inghilterra è sLala nel 1901 di 8.200.000 LonnellatP, è stata di 16 milioni negli Stati Uniti che per aumentare la loro colossale produzione non hanno che a continuare lo sfruttamento delle loro incalcolabili ricchezze. Gli americani hanno un salario doppio degli europei, mentre che il costo della vit11, a condizioni eguali, non è che più caro del 10 010 di quello dei francesi: la differenza non è che nel costo delle abitazioni, più care in America. L'industria americana pur pagando più cara la mano d'opera, ottieno, per le sue risorse naturali, dei prodotti il cui prezzo sfida ogni concorrenza. Gli americani s'incaricano delle costruzioni di ponLi a dei prezzi del 40 e del 50 010 inferiori a quelli dei costruttori inglesi. Presa tra i due fuochi della concorrenza estera, su tutti i me1•cati interni ed esteri, la Gran BreLtagna si vede condannala a subire una crisi delle più gravi. Ogni giorno le porta nuovi soggetti di ansietà.

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