RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 147 ci sia alcunchè di politico, hanno creduto certamente di rassicurare alcune coscienze dinastiche anzichè conservatrici; ma essi non sono menomamen te riusciti ad attenuare l'allarme che si. va facendo sempre più largo in ogni strato e in tutte le classi sociali del nostro paese, di fronte alle forme ed alla intensità dell'attuale movimento agrario e sociale. Noi abbiamo approvato incondizionatamente il Governo per l'attitudine sua ris1_.1etto all'azione delle Leghe cd agli scioperi; l'abbiamo approvato perchè siamo convinti che quest'attitudine sia rispondente non solo alla legge ed ai principii di libertà, ma anche rappresenti il metodo migliore, sia per impedire i mali derivanti dal conflitto tra lavoratori e proprietari, sia per atten uadi. Ma non possiamo con La risposta è di un semplicismo infantile: non si trasforma in un giorno o in un anno l'ordinamento politico e militare di uno Stato, anche quando i proprietari piccoli e medi esercitino·una adatta e continuata pressione. Ma se a questo si deve venire, non si rientra a tambour battant in quel campo della politica che i socialisti con tanto disprezzo vogliono disertare 1 E detto ciò sul la ragionevolena ed opportunità degli scioperi presenti., noi speriamo che vengano dimostrate esagerate o false addirittura tutte le notizie che il Giornale d'Italia da tanto tempo viene pubblicando sulle violenze commesse dalle Leghe e dagli scioperanti in ispregio della libertà individuale e della libertà del lavoro, nonchè le altre sulle pretese davvero esorbitanti e stravaganti accampate dai conaltrettanta espansione approvare i modi e la intensità dell' azione spiegata dalle Leghe promovendo, ùovunrrue hanno potuto, gli scioperi agra1'i. Certamente la condizione dei cuntad ini i tal iani è tra le più misere; era doveroso qualunque movimento che avesse miralo a risollevarli; questo miglioramento nella sorte dei lavoratori della terra, del resto, rappresentava la parte a loro dovuta dei benefizi che vengono al la agricoltura italiana clal dazio sul grano; ma in tutto bi-,ogna rispettare Ja misura ed aye1·c il senso ,lell'opportuniU. :'\on ern prndente dopo i primi benefici risult::tti ottenuti Lo elezioni in .Fraucia. tadini in alconi. luoghi. E tra le domande strava- . 1 ., • ganti, per non dir peggio, ~~o/ ;:i:__:;._, se fosse vera, dovremmo considerare quelle cli alcuni lavoratori i quali si rifiutano di lavorare, anche violando i patti precedentemente convenuti, e intanto vogliono conti. nuare a godersi l'abitazione della casa del pt·oprietario ! In quanto alle violenze denunziate,qualche cosa cl i vero certamen te c'è, e ce l'hanno con• fermato di.versi nostri amici del Veneto e del Polesine; ma siamo verò convinti che la maggi.or parte degli allarmi. e delle denunzie vengano cagionati dall'esercizio di· quello che gl' Inglesi chiamano ·-· CC/'- ~---- ..~:...a.,, .~~- lu nome dcll'or<linc Yi è uu accordo perfetto. (La ve1'ité pcw l' image di Roueu;. colle a 6·itazioni e co 6 li scioperi precedenti, rinnovarli senza dar tempo al consolidamento dei primi. Si doveva tener conto dell'elemento psicologico: ai proprietari si doveva accordare un po' di tempo a{linchè ess:i si fossero adattati alle conseguenze mor,,li ed economiche delle concessioni già fatte e non spaventarli c·on nuove domande, le quali giustamente dovevano far nascere il sospetto che le domande dei contadini ·arebbero cresciute in r:igione diretta di ciò che essi ottenevano. lnlìne era ed è- cosa umana e logica ricordare che in ltal ia se i lavoratori della terra stanno male, non si trovano su di un letto di rose i proprietari, specialmente i piccoli. e medi, dominati da quel terribile vampiro che è il fisco italiano. · Noi sappiamo che i socialisti hanno pronta la rìsposta :a' quest'ultima obiezione: costringano, essi dicono,~lo Stato a t?'asformarsi ed a prendere una parte rnollo minore di quella che attualmente prende del loro reddito. picheting , che da noi sembr,i una cosa enorme, mentre al di là della l\Ianica è diventato consuetudine. Di ft'on te alla situazione l'ispettiva dei proprieta,ri e dei contadini, quali saranno le conseguenze possibili del movimento attuale se esso non venisse corretto e moderato 1 Per rispondere a questa grave domanda noi possediamo già alcuni elementi di notevole importanza. Anzitutto dove i proprietari hanno qualche po' di resistenza si uniscono tra .loro e allo sciopero cominciano a contrapporre il locle-out. Non sarebbe male che i contadini e i socialisti ricordassero che gli scioperi delle più formidabili TradeUnions in Inghilterra falliscono oramai allo scopo, perchè gl'intraprendi.tori hanno già adottato la tattica degli operai. ed allo sciopero contrappongono lo sciopero. In questo modo fallì miseramente nel 1897 lo sciopero dei meccanici che costituì la così detta grande battaglia del lavoro, nella qua-
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