Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 6 - 31 marzo 1902

146 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ vate da quelle momli derivanti dall'impossibilità di scrfoere. ~ Se1·va questo anche di avviso ai tanti ~he da lui attendono risposta. A tutti rivolgiamo in nome suo vivi e cordiali ringraziamenti. LA REDAZIONE. LeLeghgeli,scioperi, i socialeisltaireazione Non faremo tardivi commenti alla discussione che si chiuse col voto del 15 marzo. A noi, però, cialisti, e sopratutto tra i contadini e i ferrovieri, se si potè rimanere dolenti dell'ordine 'del giorno Bissolati, si è oggi altrettanto soddisfatti del voto parlamentare che lo distrusse. Di quella discussione noi, dopo quello che abbiamo scritto altra volta, non vogliamo rilevare oggi se non questo dato: I deputati socialisti, i quali non si trovavano nelle più favorevoli condizioni - e ciò spiega in gran parte la relativa loro tranquillità di fronte ai discorsi degli avversari -, quasi convinti che avevano qualcosa di grosso da farsi perdonare, con una insistenza rara smentirono più volte, e recisamente, le accuse dei I' I Boeri furono prima r.ispinti, ma i muli inglesi furono presi da tale panico, che furono inutili tutti gli sforzi per trattenerli. (Dai giornali inglesi). Ijmuli cosi:nefasti~alla gloria di John Bull non sono tutti al Transwaal. sarà lecito esprimere la compiacenza sincera che abbiam provato di fronte alla resipiscenza piena e completa del Gruppo parlamentare socialista che, come abbiamo rilevato nel numero precedente, venne a darci ragione delle osservazioni vivaci che provocò l'ordine del giorno Bissolati. Fuori del Parlamento, nella stampa setti manale socialista, non mancano le aspre censure sulla incertezza che genera la facile contraddizione del Gruppo parlamentare socialista. Ed è La Propaganda di Napoli, che in questo senso porta la nota più accentuata, come disgraziatamente ve l'ha ortata in ogni occasione in cui ha potuto affermare la propria intransigenza. Ma nella massa dei so- (Rire di Parigi).:: conservatori che nel movimento delle leghe e negli scioperi vollero vedere un contenuto politico. E pur troppo, le loro denegazioni corrispondevano alla verità, poichè è innegabile che i nostri contadini e i loro agitatori cli rango inferiore, non hanno nè idealità, nè finalità politiche. Ed è questo il male. La dissociazione della politica dalla economia, a lungo andare riesce sempre disastrosa; perciò diamo sincera lode all'on. Barzilai che, con raro senso di opportunità, rievocò le parole nobili di Giuseppe Mazzini sulla necessità di educare il popolo e sopratutto di non svilupparne il solo lato egoistico occupandosi delle sole ragioni del ventre• I socialisti, negando che nel movimento attuale

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