RIVISTA POPOLARE bi POLITICA, LÉTTERÈ E SCIENZÈ SOCl,HJ 143 « conoscersi che l'ambiente parlamental'e italiano non e « migliore detl'on. Giolitti e per qualche riguardo gli ri- « mane al disotto » ( I). Al giornale moderato vorremmo osservar<', se ritenessimo cosa utile ed onesta il trovar complici, che egli invece di sorprendersi della nomina dell'on. Colajanni a membro della Giunta del bilancio, si dovrabbe meravigliare e nausearsi del fatto che un suo correligionario politico, qual'è !'on. Prinelti, segga accanto all'on. Giolitti nei banchi ministeriali. C_on qut>sto pò pò di difl'erenza: che !'on. Colajauni non attese il ritorno al potere dell'on. Giolitti per modificare il suo contegno verso di lui; egli inl"atti lo difese quando fallo il ministero Crispi si tentò di processarlo. L'on. Prinetti, invece, molti anni dopo del!' episodio della Banca Romana, gliela rimproverava in pien11.Camera. Ma que.;to, ripetiamo, non giustificherel.ibe 'ii nostro Diretlore se sconvenienza ci fosse nel suo recente operalo e nell'appoggio che sinora ha concesso al Ministero Zanardelli-Giolitti. C'è dell'altro e di meglio da rispondere: le pagine riprodotte pl'ovano che !'on. Col11janni sin dal 1893, durante la lotta asprissima e quasi personale combattutasi attorno alla Banca Romana, riconobbe che !'on. Giolitti nella vita privata era incensurabile e che gli errori e le colpe sue, in gran parte si spiegavano coll'ambiente. Dato ciò, é naturalP che non poteva, non doveva essere ostacolo alcuno ad una modificazione del giudizio sull'uomo politico quando i fatti posteriori l'avessero consigliata. versa l'Italia, non si può e non si deve negare che egli sia staio forse il solo uomo politico che da ministro non abbia brutalmente smentilo e rinnegato i propositi manifestati da deputato. Tutta la sua politica interna, n0n ostante Berra, non ostante altre deviazioni imputabili più ai rappresentanti della periferia che al potere ccn:rale, é stata informata a rispello della legge, a benevolenza verso le classi lavoratrici, a difesa dei principi democratici. · Oltre Berra - certamente episodio doloroso, non tanto pc! fallo in sé, quanto per le parole in difesa pronunziale in Senato - c'è la militarizzazione che costituisce un errore ed una colpa dt>ll'attuale ministero; colpa ed errore, a parer nostro, aggravati dai tentativi infelici di giustificazione, anzi che fatti perdonare dalla leale dichiarazione dell'nrrore commesso e dalla invocazione di un bill d'indennità. Ma per giudicare l'azione politica d'un uomo e d'un gabinetto, bisogna meltero nella bilancia da un lato il bene dall'altro il male. Il giudizio non potrà essere equo se non quando esso sarà conforme alla indicazione che viene dalla. discesa della bilancia dall'uno o dall'altro lato. Ed è perciò che anche senza ricorrere al111 oramai abusata paura del peggio, noi riteniamo che abbiano fatto opera onesta ed utile per gl'interessi del paese e della democrazia lutti quanti i deputati dell'Estrema èhe hanno prestato il loro appoggio al gabinetto Zanardelli-Giolitri. L'anno 1901-1902 ha cancellato i ricordi dell'anno 1892-93. ~ GZi abbonati che non hanno ancora rimesso l' fm.pcrto del loro abbonamento, sono pregati a spedire la ca-.:-tolina-vagZia con la maggiore possibile sollecitudine. ~ Ora. é doveroso 1·iconoscere che se ci è stato un uo, mo politico il quale abbia saputo preparare il suo ritorno al potere coi mezzi più corretti e dando affidamento della resipiscenz~ propria, '!Uesli è ]'on. Giolitti. L'attuale ministro per gl'Interni é rimasto per oltre otto anni al suo posto fermo come un macigno, studiando gli uomini e gli avvenimenti, correggendo i difetti che avevano potuto nuocergli nel primo suo ministero, elaborando un programma cho rappresenta una delle maggiori esplicazioni democratiche che si possano sperare nelle presenti condizioni della monarchia italiana; egli non ricorse alle subdole e laide macchinijzioni di corridoio per ritornare a palano B,·aschi, ma ·invece rialfo1 rò le redini del governo come conseguenza logica e nec, s-aria di una situazione parlamentare che in buona parte aveva saputo preparare. Nel 1892 !'on. Giolitti ottenne il ministero in seguito ad un voto pal'iamentare che mandò via il gabinetto di Rudinì, ma e1·a noto a tutti che nella preparazione di quel voto, gl'intrighi della corte e dei cortigiani, non erano stati estranei; ritornò al governo nel '1901 in condizioni che escludono completamente l'ombra del sospetto che procedimenti analoghi ai precedenti avessero potuto contribuire a mandar vill il ministero Saracco. Questi antecedenti stavano a provare che l'uomo del 1892 era mutato; e mutato in bene. Arrivalo al potere tenne fede al programma democratico che aveva ripetutamente svolto nella Camera e fuori come deputato? Tenendo conto delle circostanze eccezionali che altra- (1) Banche e Parlamento, Milano 1893, rag. 291-293-306. Tutto ciò ci dispensa dal rispondere ·agli amici dell'Italia del Popolo, i quali presi da invidia dall'attacco mosso contro !'on. Colajanni dai mod~rati, hanno voluto anch'essi rievocare il ricordo della Banca Romana e della parte presa dal nostro Direttore contro l'attuale rnrnistero pe1· gl'interni. A loro domandiamo : Perché i deputali repubblicani, che tengono fede al vangelo di Ancona, non si sono fatti vivi alla Camera per ~ombattere l'on. Giolitti in nome dei ricordi della Banca Romana? Ciò non fecero; anzi, uno dei loro, l'on. Dell'Acqua, sdegnato della pressione che veniva fatta sulla sua coscienza della rigida disciplina impregnata di apriorismi politici, all'indomani del voto, con fierezza e leallà che altamente l'onorano, sentì il dovere di uscirsene dal gruppo dei repubblicani intransigenti. Dell'altro potremmo aggiungere sui giudizi che i 1•epubblicani anconitani emettevano nei cori idoi, e che erano in contrasto colla loro incomprensibile astensione. Riproduciam0 in nota, come sintomatico, ciò che l'Al'- beiter-Zeitung di Vienna ha scritto sull'opera dell'onorevole Giolitti: « Un discorso .:ome quello rlell'on. Giolitti non si era mai inteso sinora da un baoco ministeriale. Non sono frasi brillanti come quelle del nostro Koerber; ma il suo linguaggio è quello di un uomo politico moderno. Giolitti espresse soltanto delle medesie verità. Quanto difficile è però rendere accessibili queste verità ai cervelli ministeriali I Giolitti intende il proletariato, questa classe operaia conscia della sua situazione; intende il suo significato e la sua potenza nello staio industriale ; apprezza questa potenza e vi fa ralcolo. Ciò distingue l'on. Giolitti dagli altri ministri i cni criteri sociali destano addirittura pietà. « L'on. Giolitti, osservando che chi disprezza l'appoggio delle
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