Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 6 - 31 marzo 1902

R!VISTA POPOLARE Di POLITICA, LETTERE E SClENZÉ SOCIALI 167 W. Stcad: Gli scandali dell'amministrazionemilitareinglese. - Si dice che la schiavitù sia la somma di tulle le disonestà, La sospensione della legge morale, che si ha quando la guerra è dichiarala, non è affatto limitata al sesto comandamento. La ,eliminazione del "no1i ,, nel comandamento "non uccidere ., è senza dubbio l'effello più immediato, ma sembra che, come in guerra l'uccidere cessa di essere un omicidio cos·1 i! rubare non è più reato. La storia delle frodi commesse da appaltatori ed altri che fioriscono in tempo di guer,·a, è un lato della gloriosa guerra, anche più squallido e senza che la carneficina del campo di battaglia. Pare una massima accettala, fra grandi class- della popolazione, che quando un governo è occupalo nell'opera di omicidio in grande, esso diviene il legiLLimo oggello della rapina dei prop1i sudditi. Nella Guerra Civile aine1·icana la frode cd il peculato praticati indussero più di un generale ad esprimere il desiclc1·io di impiccare qualche intrap1 enditore di forniture militari, e quantunque niente sia finora venuto in luce riguardo alla presente gue1°ra angloboera che possa autorizzare ad accusare di disonestà alcun determinato individuo, tuttavia una gran nube di sospello e di scandalo è disce,;a sopra vari dipartimenti, collegati alla fo1·nilura del!' esercito in campo, e l' ultimo eITetlo di questi sospetti sarà di render più profonda la in tema ndusea con la quale la presente guerra è considerata da tulle le classi della nazior.e inglese. Il pubblico inglese può tollerar l'omicidio, ma esso ha una decisa antipatia a lasciarsi truffare. Il governo 1·ifiuta di fare alcuna seria inchiesta sull'argomento, fin dopo la guerra, il che significa rimandar tutto alle calende gl'eche. Ma rruale opportunità il momento presente fornirebbe ad un giol'l1alista sul tipo di Mr. 'vV. R. Hearst, se, invece di confin,ire le ;;ue energie a New- Y01·k, Chicago e S. Francis,:o, egli dirigesse un g1·ande giornale quotidiano i,: Londra? Il giornalismo che opera, da distinguersi dal giornalismo che critica soltanto, 1101:potrebbe desiderare un campo migliore. S'immagini quale sal'ebbe la conseguenza del fatto che un giornalista il quale avesse coraggio capitale ed acume nominasse per co11to proprio una commissione, allo scopo di fare una invesLigaiie11e indipendente ed accurata dei particolari di Lutti i contralti i quali negli ultimi tre anni hanno assorbiti tanti milioni del denaro dei contribuenti. Mezzà dozzina di intrepidi investigalo• ri nell'Africa del sud, e due o tre negli Stati Unili, con altri nella Repubblica Argentina o altrove, avrebbero poca difficoltà a raccogliere una massa di prove che, esaminate da una competente commissione legale, fornirebbero male1·iale per una esposizione più fatale al governo, di tutta la retorica dei suoi oppositori. Non è necessario suppor1·e, né si intende qui remotamente alludere ad essi, che alcun membro dell'Amministrazione sia colpevole di disonestà. Essi sono uomini onesti, ma, malgrado ciò, il pubblico farà giustizia di essi, perché non hanno saputo impedire lo svaligiamento del tesoro pubblico, dimostrato all'evidenza. Il ra~•porto della commissione sull'acquisto dei cavalli in Ungheria, fu il primo colpo alla pubblica opinione. Tremila ollocento eavalli furon comprati in Ungheria ad un prezzo variante da 8 a 12 sterline, e rivenduti at'governo a 29 sterline. Delle 111 mila sterline pagate dal governo, 4-5 anda1·ono nelle lasche di qu11ttro gentiluomini, l'opera dei quali è indicata nel rappo1·to della Com• missione. E non solo i prezzi furono eccessivi, ma i cavalli erano disadatti al lavoro che dovevano compiere. Subito dopo l'attenzione del pubblico fu attirata dagli enormi utili della ALd Stara9e Compcmy, che l'anno scorso, secondo i suoi stessi bilanci, ebbe un milione d sterline di profitto sop1·a un capitale di 500 mila lire sterline. Ma secondo il signor Bergh, alluale assuntore, i profilli dovellero es,ere di almeno sei milioni di sterline. Il profitto sarebbe, cosi, superiore al 200 per cento. Queste cifre furono esposte aila Camera dei Lordi da ·Lord Eweedmouth, e non sono state smentile. Ma· il pubblico solo adesso comincia ad accorgersi della graviti, dell'impresa 11 fricana, per la quale finora sono stati spedii.i dall'lngltiltP,rra e dalle ·colonie 388 mila uomini. E forse al p1·olungamenlo della guerra ha contribuito anche la cattiva condizio'ne dei cavalli. Il governo ha rifiutalo l'inchiesta, e,! a Londra non esiste alcun NewYork Journal, alcun corpo di uomini indipendenti, che voglia assumersi l'i'mpopolarità di una inchiesta. Tuttavia, un raggio di luce viene dalla nomina della nuova redazione del Daily News, sotto la guida del sig. T. P. Ritzena, e la dire1.ione del signor G. A. Gardiner. Il signor Hilzcma, già dal Northern Daity Tele,qraph cli Blachcbul'n, é un giovane ed energico giornalista, ed ora gli si offre l'oc(·asione di un primo grande successo metropolitano. (Reoiew of Reoiews - Marzo). • J. A. E-I obson : li prossimoabbandondoel libero scamb:o. - L'aulorilà intellettuale del libero scambio è oramai una cosa del passato; per parecchie segrete vie traverse il protezionismo ha regolata la politica finanziaria inglese e gli interessi potentemente organizzati dei grandi capitalisti conducono manifestamente all'abbandono della politica fiscale dell'ultimo rr.ez.zo secolo. li cambiamento si manifesterà dapprima in un tentativo di dar vita all'idra per ora indeterminata cli une Federaziona Imperiale. La necessità di spe~e enormemente cresciute cagiona quella di accrescere le entrale del governo. Tutta la forza della democrazia è in opposizione alle imposte dirette, e i 25 o 30 milioni di slel'line annue che occorrono, dovranno ottenersi per mezzo di imposte indirette. Quando alle richieste di una entrata maggiore si aggiunga il progetto di una Zollverlin imperiale, a cui Mr. Chamberiain evidentemente spinge il governo, la necessità del protezionismo apparrà evidente. Qualunque passo verso un legame più stretto fra le colonie e la madre palria darà origine ad un radicale riordinamento della finanza inglese, nel senso di u11a tariffa dilTerenziale, che accordi un trattamento di favore ai prodotli delle colonie, a condizione che queste accordino simile trattamento ai prodotti inglesi. Il compito sarà molto difficile, ma il male ha bisogno di rime<li disperali, e se la continmizione della carriera imperiale clell'Inghjlterra richiede un grande aumento di spese militari, sarà inevitabile qualche tentativo in questa direzione. La Gran Brettagna si piegherà alla necessità logica che unisce l'imperialismo al protezionismo. Per fare una politica imperialista occorre dare dei vantaggi ai produttori di grano, agli allevatori di bestiame, cd ai produttori agricoli in genere, e ricondurre il popolo alla terra. A meno che non si tenti una nuova e inaspettata riscossa, in favore del liberalismo Marchesteriano, con le stesse forze che sostennero il precedente movimento liberistico, il libero scambio, alibandonato dagli uomini politici imperialisti di ambedue i partiti, si troverà in condizioni della più grande debolezza. (F'ortnightly Review - Marzo). Dott. NapoleoneColajannip, roprietariod,irettore-responsabile. Roma - Tipografia Piazza Apollinare, 46,

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