Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 6 - 31 marzo 1902

164 RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI lante le loro formulette meLafisiche, parrà una cosa un po' ostica e strana. Eppure, se Guescle e Lajargue ed altri ritornassero alla pura fonte marxista, emergente non solo dai primi lavori giovanili cli Carlo Marx, ma dalla sua opera gigantesca Il Capitale, essi troverebbero, in quest'ultima s;1ecialmente, grancleggia1·e il genio del grande pensatore ed economista di Treviri pur sempre sulla moltitudine dei pigmei e interessali suoi aclul tera tori moderni. Cosa rappresenta, inf'aW, per Marx il salal'io r li valore della forza cli lavoro consumala in un dato lavoro. Com'è regolato il consumo della forza cli lavoro r Dalla du1·ata e dalla intensità del lavoro. « Ora - serive Carlo Marx - è evidente che col « progresso meccanico e l'esperienza accumulata di ,t una classe speciale cli operai dedicati alla mac- « china, aumentino per naturil la rapidità e l'inten- « sità del lavoro. Così nelle fa.l.>i.Jricltei.nglesi il pro- « lungamento della giol'nata e l'accrescimento del- « la intensità ciel lavoro cctmminano cli fronte per « mezzo secolo. Ma, ove non si tratti di una aLtività « spasmodica, ma di una attività uniforme, regolare « e quotidiana, si raggiunge fatalmente un punto in « cui il prolungamento e l'intensità del lavoro si e- « scludono reciprocamente, cosicchè un prolunga- « mento della giornata non è' più compatibile che « con un grado d'intensità minore, oppure un grado « di intensità superiore con una giornata di lavoro « raccorciata» (1 ). Ad un certo punto dell'evoluzinne industriale, quindi, l'aumento della intensità nel lavoro, invece cli camminare al lato del prolungamento della giornata, è contraddistinto dalla diminuzione dell'oral'io giornaliero. Così l'evoluzione capitalistica porta seco un consumo sempre più grande della forza dì lavoro, del lavoratore, poichè la giornata di rninore durata ma con una intensità più che proporzionalmente maggiore, obbliga l'operaio a consumare maggiore quantità di forza umana (muscoli, cervello, ecc.) in confronto cli quella· ch'egli consumava quando l'industria eri:t all'inizio e il lavoro era più lungo, ma molto meno intenso. , È quello che Marx sintetizza scrivendo che un salario minore, con giornata di lavoro più lunga, può essere virtualmente superiore ad un salario più alto, e con giornata cli lavoro cli minore durata, quando la maggiore intensità del lavoro produca un consumo cli forza di lavoro più che proporzionale. Le conclusioni del Marx, del resto, sono cresimato dagli studi moderni cli Denis, Brassey, Brentane, ecc., che stabiliscono i rapporti costanti tra la forza di lavoro, l'alimentazione e la durata del lavoro, essendo l'alimentazione dei lavoratori la sorgente stessa dalla quale l'operaio attinge normalmente la quantità cli energia che spende giornalmente sotto la forma cli lavoro muscolare e nervoso. Infatti, non c'è impiego cli forza procluttìYa che nel dominio economico non combini il lavoro muscolare e il lavoro intellettuale. (Continua). LUIGI NEGllO (lì Capital. I. Voi. p. 177 - Edizione francese. RIVISTADELLERIVISTE E. Caoalief'i: Scioperi, arbitrati e leghe. - Già da tempo abbiamo avuto occasione di schierarci an~hc noi recisamente in favore del diriLLo dei lavoratori di riparare all'inferiorità in cui si trovano singolarmente di fronte all'industriale, col formare società di tutela o di resistenza o di miglio1·amento: né certo potremmo cambiare di opinione perchè di questo dil'itto si fa mal uso. L'esagerata tendenza allo sciopero, e più ancora la facilità di appoggiare con la minaccia ogni più capricciosa domanda fotta all'industl'iale, può essei• corretta indipendentemente dallo scioglimenlo, ed anzi valendosi della organizzazione. I consigli di scioglimento non possono venire che d11 una concezione oscura degli stessi interessi della classe che si vori·c>bbcro far trionfa1·e, e sono consigli inani e pe1·icolos;, in q1Janlo che le id~e e il movime11lo, che son l'anima delle leghe, invece di essere sviati, malurerebbe,·o in segreto e porterebbero preslo a più temibili conflitti. Ben altro è il da fRrsi: e cioè crear·e organi legali per rendere inutili e sospelli gli artifìziosi; moltiplicare le guarentigie di sincerità per la loro voce, sicché si sappia che viene dalla maggioranza e 11011 da pochi int.1·iganti; p1·ovvedere perché i nuovi organi si mantengano nel campo dell'espressione dei bisogni delle classi lavoti-ici e de'.la legittima difesa dei loro interessi, senza degenerare in istituli tirannici e perseculol'i dei dissenzienti; rimuovere ogni timore che invadano e contu1·bino le funzioni dello Stato, affidando loro invece una cooperazione modesta ma pre,.iosa per le leghe e pe,· Lutli. Oappoiché anche in Italia i lavoratori sono già chiamali per le elezioni dei probiviri, tanto vale che i collegi formati da essi, abbiano uFJa vita più complessa, e servano altresì all'elezione dei T1·ibunali arbitramentali, dell'elezione di chi per la classe deve intervenfre nell'applicazione di alcune leggi speciali, e infine, per contribuire allo studio di taluni problemi di diretto inlere~se. Lo Stato, in ricambio del proprio riconoscimento, fisserà l'indole e il carattere della missione che possono compiere, e dovrà attuare alcuni provvedimenti per impedirne il tralignamento: per esempio l'incompatibilità del mandalo parlamentare con ogni intromissione nella direzione e rappresentanza; prescrivere limiti al boicottaggio e alle persecuzioni del socio dissenziente dalle opinioni della maggioranza; « rendere responsabile la « Lega col suo patrimonio dell'esecuzione della nuova « legge ». (Ntt'l'-'a Antologia - '15 Marzo). • G. Montemaf'tini: Il progetto Giolitti sulla municipalizzazione. - Siamo di fronte ad un progetto di legge concreto, e siamo pur di fronte ai pericoli che sogliono derivare da u;1 intervento legislativo. Mi limiterò ora ad accennare a\l'imp1·essione complessiva che risulta da un esame sommario del p1·0getlo GioliLLi. Pei- me il suo più gl'ande difetlo sta in questo, che si dà maggiore i~- portanza alla forma che non alla sostanza della mumcipalizzazione. Mi a~contento di accennare a qualcuno degli effetli probabili che potrebbe avere. Vi è l'art. 20 del progetto che stabilisce come i Comuni possono assumere l'esercizio diretto dei servizi pubblici anche se

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