Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 6 - 31 marzo 1902

RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA, LEITERE E SCIENZE SOCIALJ 161 SPERIMENTALISMS OCIALE Ilmovimednetolsalarieo delprofitto nellperincipanlaizionmioderne L'U.(Jìciodel Lavoro cli Washington, diretto dall'illustre Commissario del lavoro Carroll \,Vright, diede or ora alla luce una voluminosa statistica, in due volumi di circa '1600pagine, in cui, per indice alfabetico, sono esposti a diverse epoche i salarii nelle industrie, nei commerci e nell'agricoltura del mondo intero. Questa raccolta, che rappresenta la più ricca sorgente e la più completa cli notizie sui salari- quantunque riassuma semplicemente le statistiche ufficiali delle singole nazioni - è cli una grandissima importanza per le ricerche degli studiosi e per le polemiche che levarono a rumore gli economisti ufficiali ed eterodossi, gli uomini cli studio e di parte. Le statistiche dell'ufficio americano non offrono però il movimento dei salari partendo da una medesima epoca. Così, ad esempio, mentre pei fabbri i primi dati relativi alla Scozia rimontano al 1810 e vengono seguiti sino al 1900, nella Svezia ed in alcuni Stati clell"Unione americana. per alcune industrie, non si hanno che le notizie di pochissimi anni e di pochi paesi. Aci ogni modo, credo di far cosa grata agli studiosi, e di non poca impol'tanza, riproducendo in un quadro generale la sintesi dell'accurato lavoro statistico di Washington, quale appare dallo spoglio delle statistiche più diffuse e dettagliate relative a ben trenta mestie,·i, da me scelti fra i principali della produzione moderna. (Vedi a pagine "I 62-"l 63). Riassumendo i risultati della tabella, noi troviamo che complessivamente in trenta clifferen ti mestieri, il salario recente giornalieromedio ammonta: in Inghilterra (38,03 + 37,58) a dollari 37,80 __ 2__ _ in America (74,01 + 6985) a dollari 71,93 2 in Germania, Belgio e Italia a dollari 24.45 in Francia a dollari 31,68 Supponendo che il s·alado medio giornaliero di •dollari 24,45 relativo alla Germania, al Belgio ed all'Italia sia rappresentato dall'unità, noi abbiamo la seguente proporzione numerica: Germania, Belgio, Italia - salario medio 1,00 Francia » )) 1,30 Inghilterra e Scozia » >> 1,55 America » » 2,9!t Da tutte queste cifre emerge all'evidenza, senza possibile contestazione, che le nazioni più sviluppate nell'industria e nel commercio sono quelle che hanno un salario maggiore, sposato ad un orario di lavoro settimanale minore. Cosicchè. sviluppo industriale e alti salari possono ritenersi termini necessari cii una stessa equazione. Tant'è vero che i lavoratori americani dispongono cii un salario in moneta che è quasi doppio del salario inglese e quasi ·triplo di quello continentale, ad eccezione dell'operaio francese che ha un salario un pò più elevato. Dal confronto dei salari nelle diverse nazioni a epoche differenti ci risulta ancora che l'aumento del salario, per decennio, fu : in Inghilterra del 7,16 010 in Belgio dell'8,00 010 in Francia e America (1) del 12,25 010 in Italia del 19,- 010 in Germania ciel 23,- 010 Cosi noi dobbiarp.o constatare che l'America e la Francia hanno un aumento decennale del 12,25, mentre quella offre al lavoratore un salario più che doppio del salario francese; che la Germania ha un aumento decennale quasi doppio cli quello americano, pur avendo un salario quasi tre volte minore. Alla coda vengono, sotto questo punto cli vista, l'Inghilterra e il Belgio, mentre in Italia si ha una percentuale decennale del 19010. In linea generale, possiamo dedurne che le nazioni che, come l'Inghilterra, da gran tempo sopravanzarono nelle industrie gli altri paesi, dànno una percentuale d'aumento del salario più debole, mentrequelle che iniziarono più tardi il loro sviluppo industriale, grazie ad uno stadio tecnico più maturo e alle condizioni generali più evolute, dànno un aumento percentuale in Italia del triplo (19 010) ed anche quadruplo in Germania (23010). Si comprende, nondimeno, che a misura che la distanza fra lo sviluppo industriale nelle diverse nazioni andrà diminuendo, debba col tempo diminuire anche questa sproporzione. Il relativo minore aumento decennale nel salario verificatosi in America (12,25010), men tre il suo sviluppo industriale e commerciale fu cosi enorme da farle scavalcare nelle industrie princip-ili perfino la Inghilterra, può spiegarsi, ove si consideri che l'America per molto tempo difettò di mano d'opera; onde dall'inizio la bilancia della domanda e dell'offerta, legge ferrea dominante la produzione capitalist:1, dovette favorire il sorgere e la fissazione di un salario relativamente altissimo, che non potè più aumentare nella proporzione del salario nella Germania, ad esempio, specialmente perchè i facili guadagni e le subite fortune facevano nei primi tempi dell'America una specie di paese della cuccagna, al quale accorrevano milioni e milioni di emigranti continentali, che poco a poco ristabilirono la domanda e l'offerta del lavoro sopra un piede più nor• male. Ad ogni modo, l'aumento del salario, almeno quando è accompagnato dallo sviluppo della resistenza operaia, emerge chiaramente come un naturale corollario dell'evoluzione industriale moderna. Per certi marxisti spuri, per certi spiriti pessimisti, che sempre vollero considerare la mi seria dei lavoratori come un attributo della econ()mia capitalista, questa constatazione di fatto, scombusso- (iJ Nel 1850 negli Stati Unili si contavano in media 957,05!) operai col salario complessivo di rlollari 23u.755,4()5. Nel 1890 il numero deitli operai sale a 4.28().523, e l' ammontare gl"bale dei salari a i.911, t37,838dollari; qu;ndi un aumento del 34f88 Olo nel riumero degli operai e del 707,22 010 sul tot.aie dei salari. Durante il medesimo periodo la media annuale dei salari per operaio si è elevata da 445,85 con uo aumento di dollari 198,47, ossia dell'82.22 010- L'aumento medio decennale nel salario annuale complessivo ui tutti gli operai de1di Stati Uniti sarebbe perci6 del 20,55 0IQ - rcarrotl• Wright. L' év,..,lution inclustrielle cles État-Unis. pCl{f. 196). Ci6 non è in urlo coi risultati nostri poiché la noslra ricerca riguarda r aumento uecennale del salario giornaliero medio in trenta mestieri, senza analizzarne l'impor• tanza reciproca per rapporto alla entità totale dei salari, nè la continuità del lavoro alle diverse epoche.

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