RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIAI.1 155 tendono a diventare - per così dire - società di piccoli capitalisti; ma ciò non accade spesso per più ragioni. La prima di esse consiste nel sentimento che il cooperatore ha di cadere in contraddizione con se stesso, se a sua volta si facesse intraprenditore e capitalista, egli, che per migliorare la propria condizione economica ha voluto assumere ie funzioni nelle cooperative di cr~dito infine - a parità di condizione - persuadono a rivolgersi ad esse, onde il comitato dì sconto ha fra le varie domande possibilità di una scelta che perfettamente lo rassicuri (I). Ma v'è un'altra ragione ancor più potente. Le società cooperative sono società a capitale variabile, cioè società <li questi fattori della produzione, ~ che solo in vista di tale intento gode di speciali agevolazioni e di determinati favori. Questa ragione morale, che potrà parere inefcace, e che forse sarebbe effettivamente tale in altri campi, ha qui - tra le classi che si rivolgono alle cooperative, tanto animate dal sentimento della solidarietà - una grande importanza. La concessione del riparto degli utili rafforza inoltre singolarmente la costituzione della società, che altrimenti spesso non potrebbe reggere alla concorrenza .della speculazione : nelle cooperati ve di consumo spinge ad acquistare presso di ~sse e non altroL' incoronazione. -ve,e ad accomu- .lare capitali; nelle cooperative di produzione, interessando all' impresa, alletta l'operaio a lavorar meglio e di più ; Hai sentito, John. l'incoronazione dovrà essere rimandata, perché i Boeri non vogliono prestarci nessuno dei nostri cannoni, per gli spari di gioia. che nel loro atto di fondazione non fissano nè il numero dei soci, nè quello delle azioni (2). Chiunq_ue- pur di ri• spondere ad alcuni requisiti generali - può in qualunque momento entrare a far parte della cooperativa; può-non all' infinito, ma entro limiti abbastanza ampi - aumentare il numero delle proprie azioni, aumentando così, anche pei;-questa via, il numero complessivo delle azioni emesse dalle società, ed il capitale sociale; può sempre infine recedere ritirando le somme conferite.Perciò il numero dei soci e l' ammontare del capitale di una cooperati va è in continua fluttuazione, come fatto normale che non ha bisogno di speciali formalità. Alcuni scrittori anzi riscontrando la variabilità dei Probi pionieri di Rochdale, che, fondata nel i843, dové dopo pochi anni trasformarsi estendendo la vendite anche· ai 110nsoci, ,e ammettendoli quindi al riparto degli utili. Cfr. Holyoalce. Thc ,,tory o/ thc eq.bles piorwcrs. Debbo notare che nel mio ragionamento considero delle società ,cooperative di consumo solo quelle che vendendo ai terzi, realizzano un guadagno, ossia quelle che vend0no ai prezzi correnti del mercato. E ci6 faccio per tre ragioni: la prima é che le coopera- · tive che vendono al puro costo sono pochissime, poco prosperose • generalmente mutue; la seconda è che esse rappresentano un (Scmplicissimus di Monaco]. del capitale in tipo poco evoluto di cooperati va e - tranne peculiari specialissime circostanze - di scarsissimo valore; la terza infine é che esse - vendendo al prezzo di costo - distribuiscono, per così dire, l'utile del loro funzionamento nell'atto stesso della compra-vendita. (1) Fino ad ora sono pochissime le cooperative di credito che ammettono al riparlo degli utili i terzi scontisti; ma ho fiducia che il buon esempio non tarderà ad essere imitato. (2) Per essere esatto dovrei, ogni volta che si ragiona di azioni, parlare anche di quote, giacché le cooperative pos1ono as• sumere ll1lte le forme delle società commerciali; ma per sempli-
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