Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 6 - 31 marzo 1902

154 RIVISTA POPOLA RE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI numi e a buon mercato i generi di consumo domestico, si riuniscono, comperano le merci all'ingrosso per poi distribuirle unicamente fra di loro. Sono artigiani che - riuniti fa società - mirano a produrre più e meglio e ad eliminare gl' intermediari, esercitandone essi la funzione. Sono persone bisognose di credito che cercano di ottenerlo offrendo in garanzia la loro solidarietà. In tutte queste prime forme il principio mutuo è rigorosamente osservato: le cooperative di consumo non vendono che a soci, quelle di produzione non impiegano che soci, quelle dì credito sovvengono soltanto i soci. ~fa la mutualità lungi dall'essere - come crede economia. Le società di credito possono trovare impiego a capitali sovrabbondanti e inoperosi facendo prestiti anche ai non soci, e d'altro lato raccogliendo depositi d1 terzi si trovano in grado di soddisfar megli0 le domande di credito inoltrate da coloro che formano il nucleo sociale. E le cooperative di produzione e di lavoro, impiegando operai non soci, hanno il mezzo di produrre merci o di assumere lavori a cui sarebbero numericamente insufficienti o tecnicamente inadatte le braccia e l'attività dei soli soci. Se la cooperativa quindi, nelle sue manifestazioni più belle e rigogliose, più potenti e proficue, tende a non essere, o per lo meno, a non conserGli accordi anglo -.giapponesi e franco - russi. •• •:. - .. ·11i •• \p)'r. ,1.1·11 ,,,..:11.tn,n f' ,,,., • ,-\ ,,...,r.\ •-~-. ,et,,~,. -----~-~tAlh.o:.._.l.l...!1~ l"..l9.l~ta._sk;,à_Cb,,.,.---- f l i - Bravissimi! Approviamo pienamente l'idea della vostra lega, tanto che ne facciamo noi un'altra cogli stessi principii.:. per non lasciarvi soli a proteggere l'integrità della China! · qualcuno - la forma più perfetta di cooperazione; lungi dal presentarcene il tipo puro, scostarsi dal quale dovrebbe costituire un fatto anormale e degenerativo, è di fatto la primitiva e più ·imperfetta estr:nsecazione del cooperativismo. Infatti le mutue - tranne poche eccezioni giustificate da peculiari circostanze - presto son costrette ad uscire dalla stretta sfera tlei soci. Sotto pena di condurre un'esistenza grama e vegetativa, queste società abbisognano dell'ossigeno di un ambiente più vasto. In questo modo le società di consumo trovano un maggiore sbocco alle proprie merci, ciò che rende possibili gli acquisti su vasta scala e sui mercati d'origine, e perfino la produzione ed il trasporto per proprio conto, ottenendo così una forte (Fischietto di Torino). varsi nella forma mutua, questa non è il tipo ideale, puro, di cui tutti gli altri dovrebbero esser considerati deviazioni. Ma se le cooperative - naturalmente - fanno affari coi terzi, in che cosa esse differiscono dalle altre società, da quelle società che solo per studio di brevità posso chiamare speculative? Di fronte al bivio di dover intristire nel campo della mutualità, o uscendone, degenerare in società speculative - magari di forma umile e popolare - le cooperative hanno trovato una via di uscita, e via tr·ionfale, nel ripartire gli utili ai loro clienti o ai loro operai soci e non soci che contribuirono a formarli (1). Vi sono esempi di cooperative che (1) É molto istruttiva a questo riguardo, e corrobora appieno la mia tesi, la storia della famosissima cooperatiTa di conaumo

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