RIVISTA POPOLARE DI JJOLI11CA, LETl'ERE E SCIENZE SOCIALI 151 * •• Le elezioni saranno, senz'alcun dubbio, molto cattive rei socialisti; vi saranno probabilmente molti deputati che porteranno l'etichetta socialista; ma le parole non sono tutto nel mondo. Pare quasi certo che Guescle non sarà nominato, e il collegio cli Vaillant è molto minacciato a Parigi. Si è spesso notato che ad ogni rinnovamento della Camera il lirnllo intellettuale della medesima si abbassi cli un poco; ,ciò si deve ai nostri governi che, tutti fanno i pi.ì grandi sforzi per scartare gli uomini di valore. Nel 1898 il ministero Méline riuscì a far cadere Guesde a Roubaix e Jaurés a Carmaux; oggi si segue la medesima tattica: si aiuterà Jaurès per rientrare nella Camera, ma si fanno sforzi sovrumani _per rendere l'elezione di Guesde impossibile a Roubaix. Si sono suscitate delle gelosie ·nei ranghi dei g-uesdisti di Roubaix contro il capo del loro partito; Lafargue, il segretario del municipio (che Guesde aveva fatto nominare e che credeva un uomo di fiducia) è stato l'anima di un complotto: il cui risultato è stato lo scacco recentissimo dei guesdisti al consiglio municipale, e la formazione di un nuovo partito sotto la dirnzione dell'antico sinllaco È probabile che Llappertutto la medesima tattica sia stata seguita; i candidati guesdisti troveranno dinanzi a loro dei candidati affermanti i principi rivoluzionari come loro, ma sostenuti, sotto mano, d;:ll ministero. Non bisogna fidarsi delle parole rivoluzionarie cli certi de[1ULati; più d'uno è nelle migliori relazioni col governo; ma i guesdisti, nel momento presente, sono i nemw1 irreconciliabili che bisogna sopprimere, e che forse si sopprimerà. In questa lotta il governo ha l'appoggio dei conserva-tori che <;ono tal mente bestie da non vedere che agendo come fanno, dànno forza a questa poiitica demagogica che fa loro tanr,a paura. Ma da noi i conservat.ori sono, quasi dappertutto, diretti dai cleri ca I i, e si sa che dal prete che ra della politica, tutto è sacrificato ai sentimenti più bassi, al desiderio cli umiliare un avversario illustre. I preti credono ch'essi avranno po1·tato un gran colpo al socialismo quando avranno scartato Guesde dalla Camera - Gnesde, che è il meno anticlericale cli tutti i socialisti, e che è molto più tollerante in materia religiosa degli amici del governo I I preti vogliono anche far cat.lere tutti i conservatori o i moderati che non hanno mostrato un accanimento abbastama grande contrn lJreyfus, o che sieno in odore di Dreyt'usismo. E' così che nell'Est della Francia, essi lanciano i nazionalisti contro Poincaré, che è uno rlegli uomini di Stato più distinti e più onorati rlel nostro paese. E, cosa notevole, e che dimostra i.I grado d'abbassamento dei costumi politici attuali, il governo si trova d'accordo con loro. I nazionalisti dispongono di molto denaro; i grandi industriali versano facilmente alle loro casse,· credendo eh' essi sieno in condizioni di lottare contro il governo. Io credo che i conservatori s' ingannino !molto; in molte circoscrizioni. i comitati nazionalisti scelgono dei candit.lati ridicoli o non stimati; essi commettono il medesimo errore che hanno commesso i bulangisti. Io conosco un circondario di. Parigi ove il loro intervento potrebbe avere per conseguenza di nominare un sociali.sta ministeriale. A Auteuil i moderati avevano penato molto per far riuscire un professore della facoltà di Di ritto; non lo si è trovato abbastanza clericale, e i nazionalisti li oppongono Anclrieux., l'antico prefetto di polizia che aveva espulso le congregazioni a tempo cli. Jules Fcrry, e che da parecchio tempo cerca invano dappertutto un partito che voglia raccoglierlo, tanto è senza considerazione. È probabile cl1e nelle campagne il governo farà passare facilmente i suoi candidati. L'etichetta Difesa i·epubblicana è eccellente, perchè corrisponde a dei sentimenti molto potenti nell'animo del contadino. Il secondo Impero aveva per sè i contadini che erano fieri cli e ser chiamati a governare il loro vii I aggio, al posto dGi signori delle grandi proprietà, dei castelli e Jella città. Pei contadini la nozione di Repubblica è molto semplice e molto chiara; si tratta cli un regime ostile alle µersone che hanno ricavuta un'educazione borghese. Il contadino si dirige tanto per amor proprio, come per interesse; il conservatore non è per lui un avversario economico, ma un uomo che è separato da lui dai pregiudizi cli educazione, e nel quale egli crede trovare uno straniero. (Non è inutile osservare quì, che i romanzi che trattano la vita clei campi, sono sempre molto ostili al contadino e lo dipingono come un selvaggio). Il contadino è dunque tanto attaccato al potere come alla terra; egli ama il potere municipale per far cosa sgradita ai grandi proprietari; per impedire che le strade di cui e:,si hanno bisogno sieno ben tenute; per fare che i ladri di campagna non sieno arrestati; per rompere le scatole ai guardiani delle tenute ecc La tirannia dei sindaci contadini è tale, in certe regioni, che l'abitare in campagna diventa insopportabile ai grandi proprietari. Questi, commisero l'errore, venti anni or sono, cli mettersi alla testa delle scuole cattoliche stabilite nei villaggi per fare opposizione ai mae5tri delle scuole lai.- che, alle scuole i-epubbticane; essi hanno dunque partecipato, in un modo materiale, alla lotta contro la Repubblica e i contadini concludono che ora de,·ono sopportarne le conseguenze. Ora che il governo denuncia il pericolo clericale, e pretende clìe lta difesa la Repubblica contro le Congregazioni, i conservatori si mettono ancora in opposizione con la Repubblica sostenendo i frati, propagando i giornali dei frati, sollecitando i voti in favore dei candidati dei frati (1). I contadini pos- (1) L'ingenuità dei conservatori è veramente estrema; essi hanno perduto la loro causa facendosi i camp_ion_diella ,Chiesa che q_ua~do Je torna vantaggioso li abbandona e dichiara eh e5sa è devotissima ..
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