• IUV!S1'A POPOLA.RE DI POLITICA, LETTERE H SCIÈNZÉ SOCIA.lJ j33 dove l'etica debua cetTare le sue norme, per la sociologia possiamo asserire che esse devono avere cara Uere scientifico e non metafisico, devono essere indotte con metod0 positivo dal IR osservazione della natura della società. Ripeto: se anche la morale debbR procedere in tal guisa, io qui non discuto: qnesta è l'opinione delle sc1l()]e filosofiche oggi in auge, benché il nostro senso morale stia più Losto col Rena11: le nature e'est Cinjustir:e mr:-me. Per orn mi basta aver liberato la ricerca sociologica che fa1·ò dall'elemento etico, elle poteva intralciare ogni mio passo, perchè Lutto quello che la mor,lle e la sociologia !,anno di comune secondo la opinione cli ciascuno, vengono ad essel'e elementi sociologi dell'etica o A.Imassimo clementi comuni, ma non mfli elementi che la sociologia. assume ,la.ll'ctica. Cosi dcterminab, la ricerca prntica della sociologia consiste1·~i nel ricercal'C quali modificazioni (di qualsiasi natu1·a ed entità) dell'attuale ordinamento sociale ,:;iann po,;sihili, le quali assicnrino al maggin1· n111oe1·0di uon1i11i 1111 piLt alto grado di :sviluppo e una. maggiore ,;opia di fclieit:'t. (I) Premessi qursti concetti sal'a 1riolto più spedit0 e facile csarnina1·d la idea del Tolstoi che l'f\.!l101·edovt·ebuc <liveni1·e liase dei nippo1·li sociali. Nel pri1110 punto della ricerca, se cioè 01·a, l':-imore sia il f'ondamen to dei t·appol'ti umani, non vi p11ò essere dubbio: il Tolstoi ::;lesso lo nega 1'ecisamenlc. Viene poi il sacondo punto, sareliuc possibile e utile ehe ciò :-1s,enisse? Alcuni negano aflhtto che la Yolontà cosciente dell'uomo p0ssa modiDca1·c i l':1.tti soci,i.li, alt1•i invece :immettono cii, in gl'fldo più o meno g:rande; 1·isolverc la questione io credo sia imp0ssibile orn clic 1:-isociologia è anco1·a b::unbinn e sarà fo1·sc sempre, per gli clementi metafisici òella q11estione slcs.~a; nrn. certo non si possono trovare ~1.1·gomentiper so-• :stc11ere che la nostrn volontà cosciente può capovolge1·c q11asi interamente non gii1 que::;to o quel f':-i.tio pa1•ticola1·e, ma il cardine stesso di tutta la vit:t non solo sociaìe, ma ancl,e organica. Il principio dell'egoismo e rlella utilità, intesi nel senso più ampio e la lotta perla vitae per la ascensione ili essaagradi e forme semp1·epiù elevati e co111plessi,sono fatti indi:scutibili, fondamentali e di valore ,•eramente generale; possono quindi servire di base ad una teoria. ampia e comprensiva. E evidentemente potrebbe sussistere e progredire una società basata sopra l'egoismo, intendendo con questa espressione anche l'impulso a certi atti altruistici biologici e<l elementari come l'allevamento della prole, ed è parimenti indiscutibile la rapida degenerazione di una società in cui i più forti ed i migliori sisten,atieamcnte si saerificassero per gli Rltri inferiori fisicameute ecl intellettualmente. Ma, si può chiedere, non è possibile un progresso indefinito della solidarietà umana? Pi•ogresso noi Yecliamo nel passato e quindi abbiamo tutte le probabilita di vedel'lo nell' avveni1·e: la lotta è sempre meno selvaggia e più umana, la (1) '1'011tesles tltéories qui ont foit du bonli~u,· de genre humain la loi ultime des institutions ainsi que des règles d'Hction. et qui ont pris pour gnides l'obscrvatien et l'expériencc ... ont droit ,u nom de Posilives, quelles que puissent élrè leurs irnperfections à d'autres égards. . (Auguste Comte et le PfJsitioisme, par J. S. ì\!1LL, p. 73j, solidarietà aumenta semp1·e; ma questa non è che l'unto che impedisce alle ruote di stridere, non di camminare, quella resta sostanzialmente: non cluc aborigeni si scanneranno pe1·un eoniglio ucciso alla caccia, ma clue industriali o due <;ommercianti si li'overanno in tale co'nclizione da dover vincere· o essere vinti. Homo !tomini lupus, sempre; i denti si nascondono, ma il lupo non diviene per ciii agnello. Anche se i più s'imporranno agli uomini forti ed un regime rigidamente sociale sostituirà il sen, i-individ uale presente, vi sarà sempre qualche capo tecnico, qunlche maestro degli alt.ri, qualche ispiratorH delle deliberazioni alle lib~re assemblee: pe1· conquistare queste supremazie cli fatto, se non cl.i nome, e per molti altri beni, necessariamente individuali, ai prndiletti dalla 1rn.t11ranon mancherà l'occasionè rli misurare le loro facoltà. Tuttavia, in via di ipotesi, non si può certo ncga1'e che so1·passata la fase presente, la nostra civii là entrerà in altre in cui queste cause di di,;,:;idii siano ridotte a pochissime n nessun,i., ma si t1·attt1 di tempi e di condizioni cosi lontane che sfuggono alla t'icerca scientifica e rientrano nel campo cli quelle s1tpt·eme irlealità sociali. che se h,wno una salubre influenza nel cor;;o della civiltà, non possono cerlo essere la base dell':izionc pratic,i. dei ril'ormato1·i, nè la slregu:i n cui giudicare le istituzioni soGin!i mode1·ne (I). La funzione sorin.le della lott:1. e dei dolol'i che ne dedvfl.11l\ dove essere freddamente 1·ilevala, tanto più rhe molti, i11neggia110q11t1lrhevolfa anche troppo supina111ent.e fli progresso ed alle sue conqniste,e 11011 sanno poi rassrgnarsi a CJHCdiolori sociali che sono o cause o ratti necessa1·inmente con comi tanti di quello che tanto ammirnno. on cosi il Tolstoi: il ::;uo pen iero coe1·enle egli ha chiaramente e:spres- .·o in tutte le sue opere, ma specialmente in unii 1·arcolta di novelle (non ancora traclottc in italiano) intitolate: loan l'imbecille. Il grnnde scl'iitore -russo 11011 divide nessuno degli entusiasmi tanto con11111i oggi per 4uello che si chiama il progresso, e 11()11 ,;lima veri beni quelli che sopra tutti gli altri noi stimiamo tali: la scienza, (2) l'arte, la liberlà, la glo1·i,i e tanto meno il benestare 111ate1·iale: quindi p11ù logicamente mettere in rilievo tutti i mali ,,1,e :wcompagnano questo progresso, tanto adorato, e non preoccuparsi se la pratica delle sue teol'ie lo romprometterebbe fatalmente. Cosi noi siamo giunti a quello che è il modo pro- (l) Ecco un passo del 'J'olstoi (Snncitri ci J,nmt .~1•r - t>dil. Treves p. 24-1), elle in parte spiega e in pari.e cvnlraddrc~ 11uello che si deduce dalla lettura della Rcidirc df'I u111le «... e « inattuabile l'ideale crisJ.iauo, la e, stituzione, cioè d' u11 re1mo « di Dio, la fusione di tutti gli esseri per virili cieli' amore: - • l'at.tuazione di tale ideale non sarebbe conciliabile con la possi- « bilità della vita. - Quale vita sarebbe mai puss;bile quando « l'amore t'undesse in uno solo tutti i diversi e~seri? 1\essunu. - « Vita non v'ha èhe nella esplicazione di tutti g-li sforzi deirli in- • dividui verso un ideale inafferabi1e. » Verso un· ideale inafforabile o verso un Jine molto più prossòmo: evilar·e il m,i}P e ltt morle i La risposta non mi pare dubbia. (2) Nelle .\lie cnnf,•,;sioni dice il TolstPi c·he la scienza si occupa di cose oziose e vane. come p. e. delle indagini sul protoplasma e sulla analisi spettrale, mentre invece dovrebbe cercare • come si possano fare le accette e rispettivi manichi, come Jeve « essere fotta una buona sega ... • (V. Degenera;ione di :'.Il. NorJau, che si affanna a confutare questo modo di vedere). ·
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