RIVISTA POPULARE l.Jl l'OLJ'.LTCA., LETl'ERE E SCIENL-.i SOCIA.U 127 soltanto notare eh' esse derivano tutte dal principio democratico r.he consiste nell'introdurre l' elezione dappertutto ove è possibile, a far passare l'opificio, in attesa di meglio, dal regime della monarchia assoluta a q11ella della monarchia costituzionale; o ancora dall'idea che ali' epoca nostra i salariati sono le classi che, con un accrescimento parallelo dei loro diritti e dei loro doveri, devono far oltrepassare ali' umanità una tappa nuova nella sua penosa ascensione verso il benessere di tutti e di quello di ciascuno. 1898 SoJiloquio del Bava. - Contacc ! Deve es,ere un pelandrone quel governatore di Trieste, se dopo i miei esempi s'accontenta di ammazzar soltanto dodici cittadini ! (Uomo di pietra di Mi_lano). Io aggiungerò quel che ho inteso dire agli impiegati superiori del ministero diventati collaboratori di Millerand, dopo esserl0 stato dei suoi predecessori: e cioè che si era fatto in quel Ministero in alcuni mesi più che prima nello spazio di dieci anni. Millerand, ha del resto avuto la fortuna che non manca spesso ai buoni capitani, quella cioè di avere dei buoni luogotenenti, voglio dire i suoi capi di gabinetto Lavy e Petit, l'infaticabile e così competente direttore del Lavoro, Arthur Fontaine, ed altri direttori, Bouquet, Paulet, conosciuti da tutti quelli che hanno voluto occuparsi di legislazione operaia, e altri ancor~ che sono dispiacente di non potere enumerare. E' a forza dì v,llontà, di metodo, di sangue freddo di precisione che Millerand ha potuto condurre la sua difficile missione. Egli non ha perduto tempo a rispondere alle ingiurie e alle insolenze di linguaggio che fanno - ah ime! - in ogni paese parte integrante del pugilato politico. Invano è stato trattato di Social Lucullus, lui, che non beve che dell'acqua; egli sa che i giornali reazionari del 1848 trasformarono l'operaio di bottoni Albert, membro del 1902 L'ultimo passo..... che doveva essere il primo. Dagli spalti del ministero sventola finalmente la bandiera bianca I (Uomo di pietra di Milano). governo provvisorio, in un milionario travestito, Cabet, questa specie di monaco laico, in un ubriacone, Louis Blanc in un mangiatore di pernici coi tartufi .. e di purée di ananassi. Invano è stato descritto èome un festaiuolo, lui il silenzioso, che non ama nemmeno la vita mondana, lui, il laborioso, che lavora 10 o 12 ore per giorno, e fa tanto sgobbare i suoi impiegati. Egli non ha risposto che con dei fatti, e questa risposta vale un altra. Ma io m'inganno. L'opera di cui io parlo contiene la replica più ardita che si possa desiderare a quelli che accusarono Millerand di essere stato metamor-
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