36 RfflS1r\ POPOLllll:.. Di POLITICA .. l.I!"TTl:.RE E SCIENZE SOCJ:\Ll le nnrrne igienico edilizie per la cosll'uzione o per: l'ampliamento degli edifizii ru,·ali. Ai proprietari che obbediranno alla. leg;e sono riservati dei premi. ai contravve11 lol'i del le pene. Comincio da queste che sono precisale negli articoli 2, 3, 4. Sarebbe lungo annoverare le pene sancite dai gove1·ni anche più ~lispotici cpnti-o i prop1·iet:\l'i di terre lasciate incolte. Solo per la campagna Romana bisognerebbe cominciare dagli editti lii Sisto IV, Giulio Il, Clemente VII che ,. fecero autorità ,td ognuno che Jesidernsse collivarù le terre attorno a noma cli cost1'ingcrc coll'aiuto llei tribunali i proprietari a permetterlo; » e, passando attra.ver.,;o il ramoso e giacoliino m0tuprop1·io cli Pio VII, ar1·iva1·e alla misera legge 8 luglio 1883 sul bonificarnonto ,1,g1·.1rio dell'Agro Romano. Tutte queste leggi,anzi quelle antiche mollo più che l'ultima, si basavano sul principio clie lo Sl:-tto Ila il diritto di assoggettare, nell'inte,·esse pub1>lico, la pl'Oprielà a condizioni onerose pel proprietario ,nedesimo. Questo princitJiO venne ammesso infino ai cll nostri da tutti l popoli. Se ne può rintracciare l'applicazione in tutti i codici, e se ne ·propone una assai blanda in questo disegno di legge, col quale si vuol espropriare in una parte periferica clel latij'ond ,, e pereiò senz'alte~arne la compagine, quanto ne IJast,, per far ,;asc o ricoveri che manchino. In !'onclo pe,·ciò si-converte ,in valorn cl·i case e1uelch'è valore cli tet•rn, con la sicura .. prosp0tti, 1a che la casa darà asilo a gente elle ben ricovernta potrà rimanervi a l"al'0ass:li megli) fru•ltifìcat·e la terra. L'espropriazione si es~gui1·à secondo la ,iJen nota legge pet· Napoli, e solo quando questa sarà troppo rimunerativa. e l'ast,t per tale o tale altra ragione rimanesse dese1·ta, ·si' ricorrnrà ad una esprop1·iazione a, L~-:.ssionferiore, nel qual caso il bernanio·se rC'sta padrone delle terre espropriale, le dovrà cedere a scopo cli bonifìca in proprietà as:;olula o ad enfiteusi a società che ci sono e :;i clovnwnno rnrmare per questo utilissimo scopn. I premi ai proprietari sono clie, se essi costruiranno non le case e i ricovel'i proporzionali alla coltu1•a,estensiva, ma case coloniche per la coltura intensiva del latifondo, avranno il rlana1·0 a buo11 prezzo (3 e forse 2 1J2 Orn) onde costruire le loro case; e se queste saranno aggregale in un villaglaggio ag1·icolo godranno tutti i privilegi fìscali e saranno a spese del Comune dohte di ~cuoia e d'acqua potabile. Lasciando altl'0 modalità cli min01· conto, c· è da aggiungere che i bcnefìzi indisculilJili di questa legge si dov1·ebbero estendere grada.t::i.me11te clalla periferia dei centri abitati alle desel'to c:1mpagne limitrofe, è ciò sia per meglio proteggere i centri stessi dalla circostante malaria, sia perchè eh, ur,n zona già salubre ecl abitata si può grado a grado più facilmente procedere avan ti a bonificare quella incolta e malsana. E poichè si deve anche legiferando, batter più che si può la maestra via sperimentale, si propone di mettere a cimento nei primi tempi . (5 o 10 anni1 la nuova legge nell'Agro Romano, dove si è promesso sempre di fare ma non si è fatto nulla o quasi per rimuovere dalle porte della Ca· pitale il danno e la vergogna della barbarie agricola e della schiavitù dell::i.gleba. Per fortuna il loro medesimo intere,se economico srnu,ove e incalza i proprietari in questa lotta conBibliotecaGino Bianco tro là malaria; e poi l'evoluzione dei cliritti di proprietà non può più ammettere che i latifondisti ricavino dalla terra il maggior reddito nettr, possibile coi minor numero di cure o coll'assenteismo, e senza investigare se il genere di coltura. che loro procaccia questo vantaggio dia o no cli che vivel'0 al povero, oppure gli mini o tolga la vita. Le leghe dei contadini èhe pee buona ventura si 01·ganizzano in ti:tta l'Italia già cominciano a chiedern .-1 nelle miglioramenti igienici, e negarli non si potranno meno che mai in questo caso, in cui ogni t;'rnquista sanitaria contro la mals,rnia vuol dire un passo di più nella via della migliore produzione della terra. Le nuove e J?Otenti fo1·ze di associazione daranno anche a quesla legge il miglior sustrato, cioè la persuasione della propn.ganda e il conforto della opinione pubblica, oùcle uscirà quell'insieme di rinnoY,·ti• costumi, senza i quali sono vane le leggi. Certo la nost1·a è una proposta media e modesta, e f-·rse pe1·ciò nvrà contro le due più estreme parti della Camera e del paese. Da un l::.tto i conservatori intransige'nti gride1·anno contro <•gni diminuzione sia pur lieve dei IOl'o diritti feudali, quand'anche la salus pubblica (nel senso vero latino e non in que lo volgare o salutista) lo esige. Dall'altra i cosidctti rivoluzionari p!'oclame1·anno d1e con qualche colpo di magica baccltetta si potrà più presto passare dal lati fondo alla coltura più in tensiva. Noi pe1·ò confidiamo che gli uomini di scienza e di progresso graduale, ma incessante, verso i migliori e immancabili clesti11i dell'Umanità, vorranno riconoscere che in un campo nel quale tutte le più ardite iniziative anche dei governi più assoluti abortirono, questo nostro sarebbe un primo ma sicuro passo in una legislazione più equa della proprietà fondiaria latifondista,· cosi, finora, con trai-ia al bene collettivo. Pror. AXGELO CELLI. Deputalo al Parlamento ~@@@@@@@@@@@@@@@@@@~@@@@ I BORBONI E I SABAUDI (.A. p1•oposito di Carlo All>e1-to) 1j~ Fatta l'unità materiale d'Italia è noto ch'ebbero sorle diver,;a il Nord e il Sml della. penisola che entrarono a comporla; sorte diversa cl1e qui stesso si comi1H;iò e si continuerà ad illustrare in base a dot:urnenti ed a ratti innegabili. Di fronte al giudizio clella storia u fffoiale che a poco a poco si trn.sfonde nelle masse e ne forma la coscienza, b stessa diversifa nella fama toccò alle dinastie italiche t:IIe precedettero l'attuale: ai Borboni si :i.ssegnarnno tutte le infamie - e ne commisero oltre ogni dire-; ai Sabaudi tutte le benemerenze. Si legg;rno le istorie che si ranno correre nelle scuole e si vedrà se ci nesta è affermazione campata in a ria . La Yerità sui Borboni e sui Sabaudi è alqu,rnto diversa eia quella proclamata dagli storici cortigiani; è vero soltanto che gli uni e gli altri hanno sulla coscienza degli errori e delle colpe, da cui non varrebbero a lavarle tutte le acque del Po I:\ del Sebeto,
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