Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 2 - 30 gennaio 1902

52 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI tica semplicista ha fatto il suo tempo, e chi se ne vale mostra di conoscere male le condizioni attuali del paese e le correnti che nella società economica odierna si vanno determinando. Chiunque fosse al Govc,·no non potrebb,·, senza andare a ritroso sulla via della libertà e della giustizia, impedire che nella fase attuale si verificassero scioperi in numero crescente. La classe operaia e quella dei capitalisti e intraprenditori in Italia hanno ancora molto da impararP- riguardo al modo di considerare gl'interessi reciproci, e poiché in questi come in tanti alt1·i casi, l'esperienza degli altri non vale, lo impareranno, attraverso gli scioperi, con la dura lezione dei fatti. (Economista cli Firenze - -12 gennaio). .. T. W. Page: Il vero giudiceLynch. - Ognuno ha intc.;o parlare del· linciaggio, ma pochi sanno che un vero Mr. Lynch é esistito. Ed ancora, più strano sembrerà che un uomo, il cui nome é divenuto sinonimo di violenza illegale, sia· stato un quacchero ed un cittadino rispettoso della legge. Pur essendo quacchero, il signor Lynch prese le armi per l'indiper,dcnza americana e divenne colonnello nell'esercito americano. Trovandosi di fronte ad una cospiraz one di Tories, a Belt'ord, nella Vi1·ginia occidentale, quando egli difendeva la Contea di Bedrord contro gli inglesi, Charles J.ynch presiedette una corte che condannò i cospiratori a pene varianti da un anno a cinque anni di carcere. Emettendo queste sentenze il giudice Lynch eccedette i pot~J·i che egli aveva come giudice di Contea, per,;hé solo la Corte Generale era competente in ca;;o di allo tradimento. Ma finita la guerra, i Torics condannati minacciarono di agire giudiziariamente ,·ontro il Lynch, per le condanne inflitte loro. Questi a·ll01·11ottenne dal Parlamento una legge, la quale lo mettesse al coverto dai loro tentativi. La legge afferma che « siccome alcune persone mal disposte 11ell'a11no ·t i80 formarono una cospirazione, cd attualmente te~tarono di far guena aflo Stalo, e siccome Charles Lynch cd altri fedeli cittadini, con misure opportune ed efficaci, resero vana lak .-:ospirazione, quantunque alcune di queste misure non siano completamente autorizzate dalla lcggP, benché giustificate dal pericolo» è decretato che essi saranno ritenuti esonerati da og11i responsabilità giudiziada a ragione di queste misure stesse. Questa legge rese familiare alle ~ menti americane il concetto che alcune circostanze possano giuslific~re la violazione della legge. Quindi, sempre che i Comitati di Vigilan1.a, o altri corpi di cittadini irati si fecero giustizia da sé, si disse che E,ssi amministravano la legge Ly11ch. Mr. Lynch visse fino a vedere il suo paese libe1·0, e la pace con l'Inghilterra. Egli 11101·1 nel 1796, carico di onori, se non di anni. (Atlantic Monthl!f - Dicembre). .. Free Lance : Per l'isolamento dellaGermania. - L'impero tedesco è il ,·ero nemico dell'impero i11glese. e gli uomini di Stato inglesi dovrebbero agire in conseguenza. Bisogna combattere l'anglofobia tedesca. facendo il possibile, da ogni lato, µer ottenere l'isolamento della Germania. Bisogna dimostrare ad essa i pericoli della sua posizione geografica, tra la Francia che sogrrn sempre una reoanche, e la Ru,sia che è alla testa dello slavismo irreconciliabili. La triplice alleanza, a cagione della quale la Germania, o piuttosto la Pussia che la in-pira, ha troppo a lungo pretesa la egemonia in Europa, è grandemente scossa da varie cause, e principalmente dalle ingiuste pretese della fazione pan-germanica. 11 suo BibliotecaGino Bianco rinnovamento pa1·e molto problematico, se gli agra,·i. riuscir~11no ad impo,-rc alla Ge1·mania la loro politica fi11anziaria. È tempo che i tedeschi si a<'corgano che l'isolamenle comp 1cto, basato sulla diffidenza e sull'antipatia gene,·alc, poti·à fra non mollo esser la loro sorte in Europa. 11iflcttano 11 ciò, e can1bino il lol'O modo di compo1·ta1·si. Gli i11glcsi, pe1· p~I'le loro, sono spinti dalle contumelie tedesche ad uno stato di onimo che può esprimersi solt1lllto con l'applicare ai tedeschi il celebre mollo rivolto da Gambetta ai clericali: t'AUcmand, c'cst Cennemi I (National Reoicw - Gennaio). ~ Per l'unione fra i cattolici. - Si è dello spesso che i cattolici erano da tempo divisi, e che lo sono più che mai da quando ha incomi11ciato a <liffonder:;i la democrazia cristiana; m,i noi 11011lo vediamo affatto, né vediamo alcun serio pericolo, ancora, per l'unità dei cattolici in Italia, l'unità che importa e che è doveroso avere o conquistare. Intendiamoci : dissensi nella stampa cattolica se ne son visti parecchi, più gravi forse che mai per lo addietro in questi ultimi tempi; ma la stampa cattolica non so110 tutti i catlolici e forse quei dissensi sono, più che non si creda, limitati, occasionali e passeggeri. · Differenze e divisiÒni fra i cattolici organizrnti ue esistono anche parecchie e noi non vogliamo nascondere che esse son gravi e che urge ripararvi; ma queste divisioni sono già meno aculc ed appariscono •meno da quando l'attesa di provvedimenti dall'alto tiene in sospeso buona parte delle antiche organizzazioni, e dal lavoro dei giovani va scendendo sempre più larga e cordiale l'approvazione dei vescovi e di tulti gli uomini di buona volontà. Il divorzio - la presc,na del nemico - ha contl'ìbuito e va cont,·ibuendo a mettere anche meglio <l'accordo nelle resistenza e nella lotta comune tutti quelli che han voglia di agire. Un dissenso più grr.ve e meno ripa1·abile pareva dovesse veuirci dal pr·ogramrnu democratico-cristiano, ma anche per questa parte ogni giorno che passa va migliorando lo stato delle cose: giacché la resistenza al nuovo prog ..amma non ha avuto modo presso di noi di complicarsi, rnmc è dolorosamcnlc in Francia, con all1·c resistenze cd altre l'Cazioni: noi nou abbiamo' questioni dinastiche, il nostro clero è ancora sano e libero da inframmettem,c di Stato pericolose, l'attaccamento al Vaticano é vivo e sincero in tutti i cattolici: ed un poco alla volta anche i p ù restii finil'anno col persuadersi che la democrazia cristiana nou è l'anticristo nè la fine del mondo, c:lw essa non vuole spogliar nessuno, né rovesciar nulla, e che difficilmente pot,·ebbero dei cattolici mettere ostacoli sulla via d'un movimento che s'ispira tutto intiero a' grandi insegnamenti di giustizia ·e di solidarietà venutici da G. Cristo . La fede, la Chiesa di Ro•na, la parola del Papa, l'interesse comune, il buon senso pratico del popolo nostro erano pegno sicuro che, pure in tanta sete di avanzamenti ed in tanta foga di attività nuova, noi non avremmo smarrila la via regia della concordia, e frazion&to in sterili lolle interne le forze che solo unite potevano aspirare al successo. L'unione fra i cattolici è ìn assai migliori termini oggi che cinque anni addietro. · Allo1·a, infat~i, i cattolici moderati, fuori della rolla delle nostre associazioni, erano in assai maggior numero che oggi, ed il loro pensiero aveva fo1·sesul terreno po litico più influenza che l'opposto; molti, quasi dappertutto, erano quelli che a11e cose cattoliche pensavano solo quando si tra{tass~ di processioni o di rosari,, (:l.

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