Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 2 - 30 gennaio 1902

30 RIVISTA POPOLARE Di POLITJC,, LETTERE E ')CJENZE SOCIALJ delle vigenti istituzioni. Queste, adunque, provano la impossibilità di una grande rifo1·ma tributaria che rappresenti ad un tempo: uno sgravio complessivo del_lapressione tributaria sulla economia nazionale, una migliore distribuzione delle imposte tra le varie classi sociali ed una razionale sistemazione dei tributi locali. Un nuovo partito'? - Ce n'è-abbastanza di partili politici in llali:a e in verità non pare avvertito il bisogno di uno nuovo. Ma non la pensa ugualmente l'avvocato Boninsegni che esaminando la compo1izione e la funzione dei Partiti net/a vita politica d'Italia propone addirittura -la creazione del nuovo, che dovrebbe essere diverso dal railieale e dal socialista, o meglio dovrebbe prendere dall'uno e dall'altro ciò che è pratico, attuabile e si adatta al momento presente della vita italiana. Esso non sarebbe che una imitazione del partito radicale-socialista franc?.se nelle sfomaLure Pelletan-Clemenceau; e di quello fra11cese dovrebbe prendere il nome. Per arrivare a questa conclusione il Boninsegni fa l'analisi dei partili attuali dimostrandone gli error·i di metodo e i difetti di contenuto. Lasciando da parte ciò che egli dice del partito repubblicano, che non conos;e abbastanza ben.e, e che crede tutto compreso nel gruppo che no-i chiamiamo degli anconitani, è notevole la critica che egli fa al programma di Sac::chi, cui rimprovera la deficienza del contenuto economico. Egli vuole darglielo; ma dimentica di farci sapere quale •·esso sarebbe. Male! Apprendiamo soltanto che nel partilo radicalesocialista non potrebbero trovare posto né il Pantaleoni, nò il neo elello De Viti de Marco, che pur sono due valori di primario ordine, poiche il suddetto partito di là da venire dovrebbe essere essenzialmente intcrven- :::ionista. Ma é davvero di là da venfre il partito radicale-sodalista 1 Oh no; come tendena~a almeno esso esiste cd ù precisamente il partilo radicale puro e semplice. Da Sacchi a Pipitone, da . Pennati a Marcora - ad eccezione del Pantaleoni e lln po' del Guerci - i radicali sono interventionisti tutli. Non si spiegherebbero altrimenti i salamelecchi di Sacchi verso il partito socialista; e in questo l'autorevole deputalo di Cremona non incontrò critici ed oppositori. Nò alla semplice simpatia verso il programma minimo dei socialisti il Boninsegni sostituisce qualche cosa di più concreto e di più determinalo. La sua pl'Oposta, quindi, non ci pare che possa incontrare fortuna. E' vero il bisogno di una maggiore determinatezza nel pt'ogr-amma dei partili di governo ; ma non quello di un nuovo partilo. Aoco1•a le carte di Cl'ispi. - Torniamo sull'argomento, e ci torniamo di proposito, per chiarir meglio il pensiero nostro e pet· spiegare chiara la azione della Rivista. Noi abbiamo fatto sempr1:1opera imparziale: avendo per scopo il vero ed il buono, non dimenticando mai le finalità politiche, combattemmo ma non ci facemmo accecare dal fumo della battaglia; non risparmiammo coloro che reputavamo dannosi alla cosa pubblica, ma non negammo mai, per spirito di intransigenza, attenuanti ove esistevano, e degli avversari come i lati negativi così i positivi riconoscemmo. · Ogni lo lta, e la politica in ispecie, solo a pa llo di esser leàle, può condurre ad utili resultati. Cosicché, non aspettammo la morte di Crispi, per riBibliotecaGino Bianco conosce1·e al vecchio _uomo, certe doti, che alll'i ed amici nostri, nel furore della lotta gli negavano. Fummo implacabili quando la folla dei cortigiani volgari ci1·condava, nel giorno del dominio, l'uomo, ci moYe1nmo, l'anima piena di sdegno, quando lo sapemmo solo, agonizzante, nella sua triste casa, vigilata dalle guardie - parlammo di lui quando il telegrafo ce ne annunziò la morte. Scrivemmo, allora, serenamente, pur sapendo che avremmo provocate ire, che ci saremmo procurate - ahi, quante e quali furoeo ! - amarezze. Né allo1·a, nè oggi intendemmo giustificare, e t-anto meno magnificare la politica crispina. Come avremmo potuto negare innanzi ad un uomo il quale, infine, era morto;così sdegnosamente, i ,·ers( che Sully Proudhomme dedicava a Thiers f .... ucacou71des crl'Curs autant qae ses 8e,•oices Hcspiraicnt t'amo1w du pays ! · Tacere poi sarebbe stato lo stesso che A ntow' cln ccula,:wc clcinse,·. Fin l't, però, il nostro còmpito. E l't ci saremmo arrestali. Ad un Lralto, nel grande silenzio che si era fallo, sorse, per la pubblicazione del Pu119olo, il dubbio chP-di qualche colpa il Crispi non fosse moralmente il solo responsabile, e che qualche altra il vecchio minist.ro si fosse addossata per cop1'ire altre pe1·sone. Coloro che avrebbero dovuto render se1·ena la pubblica opinione, invece di togliere ogni nuvola o di tace1·e p1·udenlemente, rispondono col pr-ometlere silenzi eterni arrossati dalla fiamma ed alla figliuola del morto, la quale si presenta per collshorare, alla ricostruzione di un nome, severamente giudicato, dicono: Via da qui! li dubbio, in questo modo si giustifica, diventa gigante, e la questione si fa di pubblico dominio. _ Ma noi non avremmo nemmeno pndalo, se innanzi al desiderio più che nobile, umano della Principessa di Linguaglossa, non avessimo visto Lutti i cosiddetti amici di Crispi, sorgere, unirsi, bruLalmenle, in legione, e mormorare, gridare, minacciare: Nessuno veda quei documenti I Che sciacalli, potessero, nella notte, sbucare dai pubblici e privati cespugli ed agit-arsi attorno al cadavere di Francesco Crispi, prevedevamo. Una giovane signora dice a coloro, cui il padre afTidò la cura del patrimonio intellettuale : - lo voglio guardar nell'anima del mio genitore, io non ho sele di inutili scandali, io voglio pe1·ò senza falsa miser·icordia rivendicare un nome che é anche il mio. Il senatore Damiani risponde: No I Si tratta dunque di una contesa privata, che non giustilica la pubblica discussione - hanno osservato alcuni pt'udenti pubblicisti. Noi abbiamo dimostralo la natu1·a dei documenti che a Villa Lina sono suggellati, ed abbiaiY,o altresì dimostrata la necessilà politica, anzi nazionale, che certi avvenimenti, di cui sino ad oggi la responsabilità é tutta di C:rispi, siano chiariti. Possiamo, quali pubblicisti, disinteressarci della cosiddeLLa pt·ivata contesa 1 Possiamo non guardare con vera ammirazione la aLLiludine fiera e ferma della Pl'incipessa di Linguaglossa '/ Certo, la condizione odierna dei fatti presuppone una pre-a1-i•rne, alla quale già accennammo. _Triste destino, quello di Francesco Cr·ispi 1 Nemmeno dopo la morte i suoi amici mostrano (:o• raggio!

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==