Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 2 - 30 gennaio 1902

46 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ nulla può, gittata com'è i.n balìa di una minorall7.a abilmente disonesta. La delinquenza barbai·a è apparente, è determinata dal numero, è precisa nei mezzi; - la delinquen.w civile sfugge all'aritmetica, non ha limite nelle sue manifestazioni, è proteiforme nei mezzi; è un indistinto penale, che si fa distinto pel male che produce. Tra un pericolo noto ed uno ignoto, si sa che il noto offre minori danni, perchè. dà maggiore adito a difendersi; perciò la clelinquenza bw·bara - ch'è un pericolo noto - è preferibile socialmente parlando, alla delinquenza civile, che è un pericolo legalmente e costantemente ignoto. » • E questa non è una difesa della criminalità barba1·a. Io, meno di ogni altro posso tentarla, in quanto credo il delitto detecminato _assolutamente da fattori sociali, ritenendo i fattori fisici, cause concomitanti, che affrettano o rital'dano la degenerazione antropologica. •Constato solamente un fatto, cioè che la differenza tra le due categorie di delinquenza consiste nei me::zi, più che nel (ine; nella causa, più che nell'effetto. Il delinquente barbaro non fa caso del Codice penale, quasi ne ignora l'esistenza e vi si getta dentro a capofitto, come il fanciullo e il pazzo, i soli esseri, secondo Rei.ne, che non si danno mai conto del pericolo (1). Il delinquente civile, invece, ossequiente ai comandamenti della legge, che non ammette ignoranza in fatto di legislazione, si dà conto dell'esistenza del codice, l'onora di particolari studi, ne osserva quindi i vuoti, le deficienze, e provvede alla sua impunità, consumando reati, o non contem plaLi dal Codice, o contemplati con un certo senso di umanità criminosa, perchè, come bene osservava Filangieri: « noi eravamo • nella nostra fanciullezza cacciatori e pastori, e • noi lo siamo ancora nei nostri codici » occupati come sono i legislatori a cercare la Medusa legislativa che cristalli:1,zi la nazione nella presente forma politica, senza tener conto dei bisogni del popolo che premono, urgono e reclamano soddisfazione. • • La delinquenza civile se muta nome, non muta stato, ed aumenta il danno, perchè il dolo assume tutti i caratteri di un sistema di filosofia. La delinquenza barbara è un fatto antisociale universalmente conosciuto; la delinqueuza civile è ritenuta un fatto sociale, un fenomeno del!' intelligenza. • Così è in realtà; ed è perciò che al delinquente civile, a quella immensa e crescente categoria dei delinquenti scaltri e fortunati descritta magistralmente da Lino ~,erriani, la società moderna, il mondo degli affat'i, l' organizzazione capitalistica tutta quanta, non imprime la stigmata del- (1) _L'.ignoranza del codice penale, supposta dallo Zuccarini, ò spess1ss1mo una realtà per le masse lavoratrici - che danuo il maggio_re conting~nle alla delinquenza. Spesso vanno in carcere per alt,, che nella massima buona fede credevano e he non fossero criminosi. In carcere poi apprendono la vera arte o iuclustria del llelilto. Della iutiL1enzadeletoria della prigione mi sono occupato nel 2. volume della Socio{ofiiv c,,iminatc, BibliotecaGinoBianco l'obbrobrio, ma serba per essa onori ed ammirazione. L'onesto che soccombe è un imbecz"tte; l'immorale che riesce è un uomo. Al più si aggiunge ch'è un uomo scaltro. Ma di tutta questa catena di scaltri· e fortunati non rimane traccia nelle cifre o nelle rappresentazioni grafiche. Si può anche aggiungere ch'essa cresce in realtà collo sviluppo della presente organizzazione sociale ed in ragione inversa della sua manifestazione e rappresentazione statistica. Quali le conclusioni da 11uesto sguardo generale sul la distinzione tra delinquenza ba1·ba1·a e delinquenza civile ? Queste; chiare ed evidenti: 1.0 La delinquenza barbara per la qualità dei reati che la caratterizzano richiama maggiormente l'attenzione pubblica e suscita la riprovazione degli onesti, oltre che le punizioni più o meno severe della legge ; 2.0 gli atti criminpsi, che caratterizzano la delinquenza civile, destano minore allarme, sfuggono alle ricerche giudiziarie, non si traducono sempre in manifestazioni statistiche; 3.0 l'immoralità della società a delinquenza barbara apparisce qual'è in una misura più vicina al vero; quella della società a delinquenza civile apparisce sempre molto minore del vero. - Ap• parisce più grave in Italia perchè le cifre relative al 1·eato tipico della delinquenza barbara, l'omicidio, comprendono non solo gli omicidi consumati, ma anche quelli mancati e tentati. La cifra reale dovrebbe ridursi ad un terzo l D'onde questo strano insegnamento? Signori, anche sotto l'aspetto della criminalità c'è un grande tornaconto ad essere civili I ( (,ontinua ). Dott. NAPOLEONECoLAJANNI Deputato al Parlamento. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~@ RIVISTA COMMERCIALE ,Pf' 1. La nuorJa t,iri.ffa doganale e la crisi economica in Germania. 2. L' impo,,tan::a commerciale della T,·ipolitania e della Cirenaica. 3. La suprema::ia economica dell'Unione No,·d-Americana. 1. Qu11ndo, or non é molto, fu pubblicalo il progetto della nuova tariffa tedesca, parve che il Governo di Berlino, dalle discussioni che ne sarebbero seguite, avrebbe preso argomenti nuovi per meglio orientarsi nella grave c1ueslione. Si credette che le dichiarazioni in senso protezionista agrario, già falle altra volta dal conte Bulow, mirassero ad ottenere il consenso degli agrari al progetto di Can11lizzazione, il quale era stato respinto e ripresentalo dalla Dieta prussiana. Ma quando, dopo l'approvazione del Consiglio federale, il progetto della nuova tariffa venne dinanzi al Reichslag, allora meglio si conobbero i propositi del Governo.

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