RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE.' E SCIENZE SOCIALI 41 tiva e come preparazione alla vita. E quanti in vario modo cooperarono a crearmi la posizione attuale, su questo possono vivere sicuri: che continuerò nello avvenire ad essere quale fui, e elle metterò nello adempimento dei miei doveri tutto l'impegno massimo per meritarmi sempre la fiducia di cui mi onorarono. L'insegnamento per me è stato sorgente, inesauribile di godimenti morali e intellettuali; non mi ha impqsto che un solo sacrifizio: mi ha costretto a lasciare alla porta dell'Ateneo il bagaglio della mia politica battagliera, senza, però, indurmi mai all'ipocrisia o alla menzogna, senza farmi abbandonare la indicazione di qualche grande direttiva che può considerarsi come la risultante del parai, lelogramma delle convinzioni dei singoli insegnanti di un Ateneo veramente moderno sulla cui porta si potrebbe allogare un'insegna colla scritta: scienza e libertà; termini che s'integrano a vicenda e convergono verso uno scopo supremo: la vita, il benessere, il progresso sociale. II. Lo studio che ho sempre posto nell'informare l'insegnamento della statistica e tutte le precedenti mie prelezioni ad intenti essenzialmente pratici, ed a farlo convergere verso le ricerche che riguardano problemi contemporanei di viTo interesse e palpitanti di attualità, mi ha indotto anche quest'anno ad iniziare il corso ufficiale con un rapido, sintetico accenno ad una delle quistioni più gravi, che attirano l'attenzione di quanti amano l'Italia e il progresso morale; questione che riverbera sul nostro paese una luce sinistra, e che tutti dobbiamo sforzarci di modificare e rendere più chiara pel nostro buon nome e pel nostro interesse morale ed economico: interesse che dobbiamo scorgere non solo entro i confini dello Stato nostro, ma al di là dei medesimi - all'estero, dove la questione cli cui oggi m'intratterrò fa vivere gl'italiani tutti in un ambiente di di/Iìdenza, di disistima, di disprezzo, di ostilità. Parlo della delinquenza italiana ; della delinquenza ch'è tanta parte della statistica morate. Alcune parole d'indole generale. La moralità di un paese non si può desumere esclusivamente dalla sola criminalità. Certamente questa ne costituisce l'indice più appariscente, più importante e sopratutto soggetto a più esatta misura. Ma la prostituzione, il vagabondaggio, le separazioni, i divorzi, gl' illegittimi, le condizioni della famiglia, i rapporti sociali, i costumi servono mirabilmente, specialmente se studiati contemporaneamente alla delinquenza, ad illuminare sulle condizioni di quello insieme complesso e proteiforme, che costituisce la moralità di un paese. Dissi che la maggiore esattezza nella misura della delinquenza accordava ad essa maggiore importanza come indice della moralità. Ma bisogna intendersi su questa maggiore esattezza; dapoichè le statistiche criminali - senza che se ne possa fare una colpa a coloro che le raccolgono - non BibliotecaGino Bianco tutta e non sempre rispecchiano esatt3:mente , la: realtà. Infatti vi sono reati che sfuggono ad ogni ricerca diligente delle autorità e delle vittime; vi sono reati che non vengono avvertiti nemmeno da coloro a cui danno vengono consumati; ve ne sono altri che vengono gelosamente nascosti dalle stesse vittime; altri infine che come reati non vengono considerati, e sul ,giudizio dei quali esercita una grande influenza la pubblica opinione, i costumi. Esemplifico. Molti furti campestri non vengono neppure sospettati dai derubati; la materia, il luogo, il tempo del reato non si prestano alla scoperta e alla denunzia dei medesimi. Saranno naturalmente più numerosi dove prevale l'agricoltura, dove le campagne sono deserte, dove la condizione dei lavoratori della terra sarà triste. Un parroco nel Veneto confessava a chi lo richiedeva sulle condizioni morali dei contadini della _sua parrocchia, che egli assolveva coloro che si denunziavano çome autori di piccoli furti, e si limitava a consigliare dì attenersi al furto dello stretto necessario. È il Morpurgo, se non erro, nel suo mirabile volume dell'Inchiesta agraria, consacrato ai Contadini nel Veneto, che ce lo apprende. E in questi furti di necessità si deve scorgere davvero un reato 1 Non sono essi una correzione diretta e illegale - ma Ron immorale - delle iniquità della organizzazione sociale 1 Altri reati dove prevalgono certi pregiudizi gravi, dove si diffida della retta amministrazione della giustizia, dove imperano forme speciali endemiche di delinquenza, - come la ma(ìa o la camorra, il barabbismo, la teppa, il delitto agrario - non vengono denunziati o perchè si teme la vendetta degli stessi delinquenti e non si spera nella garanzia dei pubblici poteri, o perchè si desidera fare giustizia da se stessi delle offese patite, affinché tale giustizia riesca più sicura e più efficace. , Tal'altra sentimenti delicatissimi, il senso squisito del pudore o l'assenza del medesimo, indueono le vittime a nascondere i reati o a non considerare come reato l'atto relativo. E' il caso dei reati contro il buon costume e contro l'ordine delle famiglie. Si comprende l'azione perturbatrice che de,ono esercitare il pudore e la brama ardente di non esporsi a certi commenti salati, alla derisione e al disJJrezzo nella denunzia di siffatti reati; ma ;.i riflette meno quanto possano valere i costumi, le opinioni prevalenti, la coesione maggiore o minore della famiglia, e quanto possano contribuire ad alterare la corrispondenza tra la realtà e il dato statistico, che dovrebbe rapprésentarla. Nelle miniere di zolfo·della Sicilia tra picconieri e carusi, tra oa,·usi di varia etù, si consumano turpi atti, che quando vengono considerati come reati si accomodano, si compongono facilmente con qualche centinaio di lire. Viceversa nella stessa Sicilia, e nelle Calabric l'adulterio, la seduzione della figlia o della sorella sospinge all'omicidio spietato; men-
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