Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 1 - 15 gennaio 1902

R!VlSTA POPOLARE DI I'OLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 505 • mi seduce, andte ammettendo la migliore delle •soluzioni: il trionfo delle idee repubblicane: Non • mi seduce affatto perchè ho la profonda con vin- • zione che la -repubblica in Italia, oggi come oggi, • riuscirebbe assai peggiore di quella francese: non • sarebbe duratura e preparerebbe una reazione « sfrenata, "· Il giudizio sereno di Colajanni, adunque, da un lato suonava condanna esplicita della monarchia perchè per lo appunto questa non aveva ·sa,puto creare le condizioni necessarie per la pacifica e lenta evoluzione politil;a e sociale; dall'altrn riaffermava quella preferenza pel metodo evolutivo ch'egli ha seguito sin da q uan<lo cominciò a collaborare con Alberto Mario e con Arcangelo G llisleri nella Rivista repubblicana (1878) prima, e immediatamente dopo nella Leun llella democrazia; e quel giudizio è per lo appunto la quintessenza di quelli insegnamenti e cli quelle luminose dimostrazioni fatte dal baia'rdo della· democrazia, e intese a provare la scarsa vitalità e il poco frutto delle repubbliche nate precocemente e in malo modo. Quel giudizio non si può, senza rinnegare la più elementare buona feLle, invoc;are a difesa della monarchia, e serve invec;e a dimostrare quanto poca sia l'accortezza del Gio, ·nate rt'Jtalia, che osa meravigliarsi dell'evoluzionismo dei repubblicani, ed afferma che repubblica ed e• voluzione siano termini contraclclittori. LA RIVl:STA. Gli abbonati che invieran,w subito alt' Amministra~ione eletta Ri \'ista Popolare l' imprwto dell'abbonamento seaclutv e lire una e cinquanta rù..:eoeranno,franco di porto, il volume Per l'economia nazionale e pel da.zio sul g1·ano, pubblicato il mese scorso dall' on. Dott. Napoleone Colaja,l,ni. ILPRJMMOESSAGGIO. PRESIDENZIALE di Roosevelt * New-York, 7 Dice111br~•1\!01. Onorevole Dott. Colajanni, Il messaggio tanto atteso é stato finalmente pubblicalo. È un documento di quasi ventiduemila parole, dicono i giornali che le hanno contale, ed è il più lungo messaggio che mai presidente degli Stati Unili abbia mandato al Congresso. Tratta molte e i:variate questioni: uella presente vi accennerò solo quelle che possano presentare un C':wtoinleresse per i non americani. Esso, dunque, comincia con un elogio molto studiato del presidente Mac Kinley, il qual•l viene descritto come il più scrupolo•o dei presidc11t\ più dell'istesso Lincoln, (') Per ragioni <la noi uc,n dipendenti, questa cor1·ispou<lenza non poté <!ssere p11bbli-::;;l,n1el N. del :11 DicPmh,·e scorso. ,'la sic_comele quislioai. cl,e vi ~0110 l1·atlale rinrnngono <li at1ualitii. noi la pubblichiamo oggi. (! . ù. H..) Biblioteca Gino Bianco uell' int.erpret11re e rappresentare i desideri del popolo ben pensante. Riconosce che il colpo che soppresse Mac Kinley non fu diretto all'individuo, ma al simbolo di governo e discredita, senz'argomenti, la teoria che l'omicidio politico rappresenti una protesta conti·o le disuguaglianze .:lell'ordine sociale. Ritiene essere l'anarchico americano più pericoloso di Lutti gli altri, perché rappresenta la depravazione del criminale al massimo grado. La causa della criminalità di lui, dice, sta nella sua stessa passione pel male e nella condotta di qutlli che con gli sci·itti e con la parola lo spiogono al male. E dice: Egli (l'anarchico) in nessun senso, in nessuna forma, in nessuna via ò il prodot:o delle condizioni sociali, salvo nella maniera che il grassatore viene prodotto dal fatto che un uomo inerme si trova per avventura possessore di una borsa. A dimosfrare completamente la sua competenza in queslioni di scienza criminale, Roosevelt suggerisce al Congresso i rimedi conLro l'anarchia, e raccomanda ciò che i giornali capitalisti più accaniti hanno denunziato per liberticida e impralicabile. Vorrebbe deportati Lutti quelli che si trovino in possesw di idee anarchiche, vorrebbe una legislazione internazionale che trattasse l'anarchia come la pirateria e il commercio degli schiavi. Raccomanda che il Congresso faccia delle leggi capaci di prevenire l'importazione di anarchici, di persone che professano principii ostili ad ogni governo, di persone che giustificano l'assassinio dei rappresentanti l'autorità. Evidentemente i p~imi sd essere compresi sotto <juesl'ullima classe di « criminali » dovrebbero essere i delegati apostolici e i gesuiti, che in fatto di omicidio politico ne sanno forse più degli stessi ana1·chici.. Dice di non temere l'anarchia, e poi aggiunge che nèl caso che gli anarchici diventassero uua seria minaccia per le istituzioni americane, essi sarebbero senz'altro soppressi, e soppressi sarebbero i simpatizzanti « attivi e pass1v1 ». Parlando del!' immigrazione, completa i suoi concetti sulla profilassi dell'anarchia, e comincia col!' indicare il buon immigrante nella ·persona di chi alleva i figli al rispetto della leg.;e e al timore di Dio (God fearin,q). In questo Roosevelt. non si mostra da meno deg_li,altri capitalisti: vuole il rispetto della legislazione di classe corroborato dal timore, non mai abbastanza commendato, delle fiamme eterne. Vonebbe un servizio segrelo all'estero in modo da poler escludere con cognizione di causa gli affiliati a società anarchiche, le persone di basse tendenze morali o di reputazione stomachevole (unscwourg). Che paradiso sarebbe per la polizia italiana! Mentre il presidente dimostra, o finge di dimostrare tanta preoccupazione pel pericolo rosso, la stampa dopo la morle di Mac Kinley si mostrò, in massima, confidente èhe barriera dell'anarchin sia la libertà (1). (I) Appena pubblicato il messaggio, sono piovuti negli uffici del Congresso un gran numero di progetti centro gli anarchici. Il senatore \\"est, fra gli altri, vorrebbe un'isola, da esgere sottoposta alla giurisrlizione degli S. U., nella quale fouero deportati gli anarchici di tutti i paesi, Il senatore' na dato delle interviste sul soggetto; però non dice se sia stato in Italia a studi~re l'istituzione del domicilio coatto, Un giornale conservatore fra i conservatori, il .\". Y. San, mette in ri<licolo il bitl in un articolo editoriale (6 Dic. 1901), intitolato C'Ontioe ironia: Anarchy Jslancl. L'articolo tinisce cosi: • A seconda stanno le cose, il soggetto adatto per la deportazione potrebbè essere identificato, nel maggior numero dei casi. solo con la sua stessa confessione o con nn processo basato ,m informazioni e s,,spetti. Quanti confesserebbero1 Fino a che p11n1.o ,i potrebbe dipend~re su ioformazioui e sos[Jetli I ()ua~i tutto il N. ùi Dicc111b,,,, dell:t .Vol'lh 1\mel'iectn Jlcoieu; è consacrato alla discus~ione d,,i progetti anti-anarchici.

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