RIVISTA POPOLARE DÌ POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 499 giori tempi dell'Inquisizione, e moralmente peggiore dell'atto di fanatismo del musulmano Osman; ma ad ogni modo sembrano decisi a non voler pubblicare ciò che intai-esserebbe maggiormente alla verità storica e alla vita politica italiana; tanto che essi vogliono sinanco impedire alla Principessa di Linguaglossa di prendere visione di ciò che contiene il diario e l'archivio di suo padre ... (1). Ciò è semplicemente scellerato; ed é da deplorarsi vivamente che il governo agisca in .guisa da incoraggiare il senatore Damiani a perseverare nella via in cui si é messo. Crediamo utile per il momento di non allontanarci dalla semplice esposizione dei fatti e non toccare certi dietrosccna, certi palesi sgomenti, certe minacce che si mormorano e s'intravvedono di questi giorni. Di fronte a tale condotta il nostro Paratore indignato na scritto nell'accennato articolo : « Riprovevole, innanzi all'illegittimo intervento dello La guerra al Transwaal. Raccomando alla Sie-nora il nostro guanto « Guerra al Transwaal ». E' propr10 un articolo di durata senza limiti. (Rire di Parigi). 1· « Stato, é l'acquiscenza di coloro cui Crispi affidò il suo "' patrimonio intellettuale. Non dovrebbero essi lasciar « sola una giovane donna a difendere il padre dalla vio- « lenza dello Stato, il quale si riassume nell'interesse di « pubbliche e private persone. Furono alcuni amici di « Crispi, che, riunitisi a Roma mentre il vecchio ago- « nizzava, spinsero il Governo ad intervenire coll'appo- « sizione dei suggelli, quando la famiglia aveva già di- « chiarato che, essendovi un assente, i suggelli sarebbe- « ro stati apposti ». Da parte nostra, non possiamo tacere che la figliuola di Crispi ha intrapreso opera coraggiosa. Essa fa il suo dovere di figliuola : e se questo dovere compirà pieno, nessun dubbio che la figura della giovane signora, risoluta e ferma, innanzi alla debolezza, alla disonestà, alla (i) Secondo Il Roma e il Mattino di Napoli anche il Senatore Damiani; fatta una sapiente cernita, vorrebbe una parziale distruzione. Noi vorremmo sperare in una smentita den· esecutore testamentario; ma temiamo molto che non verrà. BibliotecaGino Bianco violenza degli altri, renderà meno impuro il concetto che i contemporanei hanno sull'ambiente dome.stico di Francesco Crispi. Noi ci associamo interamente alle accennate parole del nostro amico, e l'onorevole Colajanni, sicuro d'interpretare la coscienza pubblica italiana che ha sete, che ha bisogno assoluto di luce, ha mandato una interrogazione al Presidente del Consiglio, il cui svolgimento sicuramente susciterà mollo interesse. I fnnerali della Triplice alleanza. - Le dichiazioni dell' on. Prinetti sulle aspirazioni dell'Italia verso la Tripolitania; il discorso di Capo d'anno di Barrère ambasciatore della repubblica francese presso il governo d'Italia; le dichiarazioni ultime del Cancelliere tedesco Von Biilow, hanno messo in chiaro che l'Italia é sulla via di una riconciliazione completa colla Duplice e che la Triplice è agonizzante; anzi il discorso Von Biilow é stato considerato addirittura come il suo brill~nte elogio funebre. Noi siamo lietissimi dell'avvenimento tanto atteso, tanto desiderato; e troviamo argomento di compiaciL'Europa e la China. I nobili ospiti europei hanno finalmente lasciata la mia tasa. Contiamo ora le posate per vedere quante ne mancano. (Novoié Vremia di Pietroburgo). mento nel malumore della stampa inglese, che non guarda di buon occhio il riavvieinamento franco-italiano che rappresenta una possibile minaccia pel predominio britannico nel Mediterraneo. Lo ricordino bene i nostri amici: il mare nostrum non è attualmente un lago francese, come vanno ancora predicando alcuni gallofobi in ritardo, ma è un lago inglese: l'Inghilterra ne ha in mano le estremità - Gibilterra e Suez; l'Inghilterra ne possiede i punti strategici i più importanti - Malta e Cipro. Sarebbe tempo che il Mediterraneo divenisse un lago neolatino, in attesa del giorno in cui possa divenire tramite di commerci e di scambi pacifici tra i popoli tutti, che si potrebbero dare la mano in questo bacino in cui si svolsero le più grandi civiltà. Però il lieto evento non ci lascia del tutto tranquilli. L' amicizia tra Francia e Italia si vorre~be cementare colla conquista della Tripolitania che ci procurerà nuove amarezze, nuovi sacrifizi e nuovi disinganni. I funerali della Triplice si vorrebbero rendere solenni con un mutamento rapido nella politica nostra che dovrebbe essere coronata da una guerra coli' Austria: e sarebbe guerra cui si vorrebbero dare le parvenze popolari e nazionali, e invece non avrebbe altro scopo che di rendere un servizio al militarismo.
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