RJ\.JSTA POPOLARE DI POUTJCA, LETTERE E SCIENZE SOCI.IL! 521 Cirrosi del fegato: Caffettieri, lratlori e vinai 5,0; marinai e pesca tori 2,6; qualsiasi professione 1,7. infortunio accidentale: Minatori e cavatori 7,7; si.udenti 3,0; qualsiasi professione 2,4. Non c'è da sorprender.si menomamente del primato d'ella mortalità per malaria, apoplessia cerebrale, cirrosi del fe/.!"atoed infortunio accidentale nelle professioni indicate; si avverte soltanto che la cirrosi del fegato è l'indice dell'alcoolismo e che la mo1·talità più alta di preti ~ monaci per apoplessia va integrala con quella sulla loro maggiore longevità. Essi muoiono per soverchia salute! li primato degli studenti nelle malattie tubercolari fa mettere in dubbio la preponderante influenza della condizione economica; quello dei militari nella tifoidea prova che la caserma non é soltanto centro di malattie mo1·ali, ma 11rn·hefisiche, Dulcis in fundo: dal 1887 al 189!) le più importanti cause di morti subì1·ono queste variazioni: Mol'Lalitè del neg,10 per 1000 abitant,: » . nei c11poluoghi di prov. e c:i.-con<l. Mo, ti per vaiuolo sop1·a un milione di abit. ~ Morbillo » Scarl-, lliua >) Tiroidea » Febbri e cachessia palusll'fl » Sifilide » Malattie tubercolari » Rachitide » MalaUie ossee, osleo111alacia » Marasmo senile » Pellagra » Er:le1'ite, diarrea ec,·. » Alcoolis,~o cronico )> Mo1·ti violenti accidentali ,> , 1micidi » Suicidi 1887 1899 28.10 2UJO 28.,7 i:a!.5 7 550 7 80(i 231 4\J6 ·1 1 ~0 H4i 4ti6 713 337 (i4 73 2110 1798 106 ·J0l fl I 33 88!) 130\. 12:) ·J 19 315H 2957 ·15 17 379 ::119 5i ·44 4\J 63 Solamente in quatl1·0 cause di morte, tra diciotto di quelle enumerate, troviamo aumento; ma in due - alcoolis1110 b suicidio - il fenomeno dell'Italia è comune quasi a tutlo il mondo civile; in uno la sifilide - il fatto si deve ai regolamenti sulla prostituzione promossi da Bertani ed attuati da Crispi, ma che non l,anno dato i risultati attesi, Di un'altra si dirà a parte. Molto dobbiamo compiacerci della diminuzione negli omicidi, nella mala1·ia, nella tifoirlea, nelle mnlattie palu~f.ri; più r~pida avremmo rnlutu la discesa uelle 1111:1l11ttiteuhercolari, rachitide, malattie delle ossa, pellagra (1), enterite, ec·c. Ci cowpiacciamo invece dello aumenti) nelle morti per ma1·as1no senile e spieghiamo il paradosso: é lJUeslo un segno che si eleva la v,ta media e che un maggior numero di persone raggiungono la vecchiaia. Questo fatto viene corrobo,·ato dall'altro confortantissimo della notevole diminuzione nella mortalità generale che· da 28,10 per 1000 abita•1Li nel 1887 é discesa a 21,!l0 nel 1899, È questo l'indice più sicuro e più signific1:111tedel miglioramento economico d(ll nostro paese. (1) I lombr()siani si s0110 divertiti a combattere il dazio sul grano mettendo in rapporto il prezzo del frumento colla mortalità per pellagra, Ad edificazione dei lèltori diamo le cifre clei morti per pellagra, togliendole dal volume in esame, e quelle del prezr.o del grano, prendendole dall'Annuario itatistico del 1900, Morti par pellagra l'reuo del grano -su di un milione di abttallli · di 1• qualità Anno ,Vorti P,·e::oo per quir,tale J887 ,25 L. 22,80 1888 i t7 2~,85 1889 104 24,3G 1890 123 23,9G 1891 149 25,98 1~2 141 ~M 1893 10/ì 21,08 1894 98 16,67 1895 105 21 ,24 1896 99 23,07 1897 89 26,00 (media della 1• 1898 126 27,95 e 2' qual.) 1809 119 2G.8, BibliotecaGino Bianco RIVISTADELLERIVISTE P. Leroy-Beaulieu : Gli Stati Uniti potenza coloniale, - Non v'ha niente di più memor~bile. nella !'toria degli Stati_ Uniti che l'orientazione poliLic11 nuova, determinata dalla guerra con la Spagna, che li ha fatti uscire dal coutinente americano per lanciar·li nella via dell'espansione coloniale, o, come si dice tra gli anglosassoni, dell'impe1·ialismo, Ciò eguaglia forse l'importanza della fondazione stessa dell'Uuione, e della guerra civile che poco mancò la spezzasse. Il problenrn che è oggi dinttnzi agli americani é stato posto più volte nella storia di altri popoli. S' é posto dinanzi Ri Ro,uaui, il giorno in •cui la lolla con Cartagine si lra:;cinò fuori d'Italia: auche allora vi furono imperialisti e anli-imperialisti, E 11nturale clte in tali crisi nelJH: vita di una· nazione vi sie110 uomini che giudichino cli'essa non deve arrestare da sé la sua crescenza, sollo pretesto che i suoi antichi fonda tori non l'avevano preveduta, o per timore, forse chimedco, o almeno eccessivo, di vede1·e le sue ist iLuziu11i alterale; come è naturale pure clte vi sieno altri uomini, che cerchino anzitutto di pr:eservare la purezza di queste istituzioni nelle quali essi vedono la base della g1·andezza nazionale, e che temano 1111 ing1·andi'.nento trascini più turbamenti interni che Yantagi:ti estemi. Certament~, il governo dei paesi soggetti ad una democ1·azia, è sempre un problema diflicile, Essa non deve mettersi in questa via senza che il pensiero della grandezza futura non glielo imponga assolulamC'ute. Ma, nel caso degli Stati Uniti, non ci sarebbe modo di conciliare'? La pietra fondamentale del!' espansione americana sono le isole Filippine. Le isole Sa,noa le isole Havar stesse, sono troppo piccole perchè la lo, o amministrazione sia un affare d'importanza Quanto alle Antille, se esse soltanto fosse:·o in causa, non v' é dubbio ch'esse sarebt.ero state erette prima in Tenitori nel modo abituale, e poi in Stati, È certo la sorte che le attende, Esse non diffei·i.scono dagli altri Stati più che gli Stati del Sud non differiscano da quelli del Nord; esse 11nzi 1, vrebbero sugli Stati del Sud il vantaggio che i bianchi sono 213 degli abiLanti, né vi sarebbe bisogno di ricorrere alla forza per governarle', come é necessario nelle Carolina del Sud e nel Mississipi, ove i bianchi sono i1, minoranza. Le Filippine, al contrario, non possono essere costituite in Stati: le razze sono troppo differenti perché una vita comune sia possibile. D'altra pal"le, confida1·e alle autorità federale la cu1·a cli governare indefiniti va men le, cou un esercito di funzionari, dieci milioni di sudditi forzati, é contrario a tutte le tradizioni americane, e iischia di modificare g,·avemente il carattere di tutte le istituzioni degli Stati Uniti. Ma questi hanno realmente bisogno per dominare il Pacifico, di avere un punto d'appoggio alle porte della China, di possedere le Filippine, tutte le Filippine'? Non ci sembra, Gibilterra e Malta bastano per assicurare la posizione dell'Inghilterra nel Medi tera neo; du_e o tre porti filippini basterebbero a daJ"e agli Stati Uniti una posizione delle più solide nei mari della China. Perché non si farebbero 1·iconoscere soltanto questi due o tre porti, non conservando pel resto dell'Arcipelago che un semplice protettorato'? Se il presidente Roosevelt non adotterà questa politica - le dichiarazioni contenute nel suo recente mes-
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