Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 1 - 15 gennaio 1902

JUV'ISTAPOPOLA.BÉ DI POLITICA, LÉTTERE E SCIENZÈ SOCIALI 51'i di fringuello o d'avoltojo, per andare a dira al suo 01·accbio piccino e rosato una parola d'amore! Oh, non ci vado! Faccio mettere, invece, un bigliettino in mezzo ai suoi fiori par il teatro; le viola di Parma disarmeranno il !r.alumore; ed essa verrà! Io ho qui l'Intermezzo di Heine, ho il Graindorge ciel Taine, i due Goncourt; e il tempo, fino all'ora cli maturare le iJee tra la coltri, volerà in un baleno. Anch'io, anch'io: con la clitforenza, che fuori non avrei neanche il ballo all'ambasciata d'Inghilterra, né una « lei>>qualunque con cui filare l'idillio attraverso la siepe dalla· matrone; anch'io, anch'io: che mentre fuo1·i nei caffé, nei circoli, nella case, gli sciocchi giocano a calabresella o a scopone, o sbadigliano sugli articoli di fondo dei giornali polilici, o fanno del pettegolezzo volgare sui piccoli fatti e sui più piccoli personaggi del giorno e del luogo, resto qni nel mio studio quieto, d'onda vedo giganteggiare da un lato, sotto lo scintillio geometrico di Orione, la Majella oscura, e dall'altro stendersi ampio e nero sotto la luna crescente il lontano Adriatico ; qui nel mio studio, seduto placidamente al largo scrittoio coperto di libri e di riviste, che taglio, che sfoglio, che pregusto, che leggo qua e là, dove m'attrae un titolo, dove mi seduce una strofa, dove mi conquista una frase, dove m'investe un pensiero. * * * Ho sotto mano, da qualche mese, il primo, grande e magistrale, dei sei volumi di Storia dell'Arte Italiana) che AdolfoVenturi va pubblicando coi tipi austeramente signorili di Ulrico Hoepli. il più illuminato, senza dubbio, e il più benemerito dei buon.i studi, fra_ i nostri editori. E l'opera é tale, quale soltanto un uomo di cosi vasta e solida competenza qual'é il profondo Maestro dell'Università romana, poteva avere il coraggio di concepire e la lena di compiere. Riccameute illustrato e documentato con fot-O_tipiein massima parte originali, il magnifico volume suscita un sentimento misto di ammirazione, di stupore, di sgomento: tanta é la cura minuziosa, la pazienza geniale, lo scrupolo pio, direi quasi, con cui il Venturi ha raccolto gli sparsi elementi, i dati oscuri, gl'indizi grezzi del pensiero e del sentimento artistico dai Bassi Tempi, attraverso i lunghi secoli misteriosi, la chiusa vigilia umana, che si svolse dai primi albori dell'arte cristiana fino a.Ila strana e splendida fioritura bizantinaal tempo di Giustiniano. Non si tratta, naturalmente, di un manuale per Ie scuole, d'una compilazione par -le famiglie, d'un libro d'amena lettura per i dilettanti; ed é vano ed illogico, quanto ingiusto, lagnarsi, come altri fa, che l'opera del Venturi non supplisca a tali bisogni Altro era l'intento, e altro é quindi il carattere del lavoro: rifare, ricostruire, non ripetere, non parafrasare, tutto ciò che sapevamo finora, o ciò che ci pareva di sapere, sui primi stadi della nostra storia artistica; raccogliere, confrontare, comporre, sintetizzare nella man te odierna del lettore, quanto di remote tradizioni italiche, quanto di modelli classici recenti, quanto di nuovissime tendenze cristiane si raccoglieva, si meseolava, si combinava, s'unificava nell'arcliilettura, nella scultura, nella pittura, nelle arti minori, nella _arti decorative, nelle industrie artistiche del primo Medio Evo: ecco ciò che volle fare, e che seppe fare realmente il Venturi; ed BibliotecaGino Bianco ecco ciò di cui noi, dell'arte d'ogni tempo e d'ogni paese, d'ogni inspirazione e d'ogni stile, amatori devoti ad entl1siasti, gli siamo grati come di un beneficio grande, e in nessun modo rimunerabile degnamente, se non appunto con una gratitudine altrettanto calda e profonda. Inutile aggiungere, con quanta impazienza noi attendiamo, quindi, gli altri volumi: il secondo, in corso di stampa, dal tempo dai Longobardi all'inizio dello stile nazionale; il terzo, in preparazione, sul Due e Trecento; e, promessi per gli anni prossimi, i lre ultimi, sul Quattrocento, sul Cinquecento, e sui tre secoli successivi, fino a noi. Auguri e voti, intanto, e di cuore, all'autore, all'editore ... ed anche ai lettori, fratelli nostri spirituali, che, anche ignoti, fraternamente stimiamo ed amiamo. * •• Sen1.'alcuna pretesa d'erudizione o di critica, invece, che disdirebbe affatto ai suoi propositi d'educazione popolare e di semplice e modesta propaganda di gusto e di cultura estetica, si presenta una graziosa e minuta collezione di volumetti in-16,0 al facile prezzo d'una lira l'_uno, che col titolo collettivo Todas las Literaturas, ci manda da Madrid La Espaiia Editoria!, la benemerita Casa diretta con vero intelletto d'amore da quel buongustaio i"nfaticabile e colto che é JuanGarciaAl-deguer : essa si propone di esporre semplicemente e per sommi capi al lettore frettoloso e costretto ad altre più pressanti e faticanti occupazioni professionali, la storia passata e lo stato presente di -tutte le letterature antiche e moderne, generali e particolari, orientali ed occidentali; ed ha già al suo attivo la letteratura ebraica, la greca, l'inglese, la romana, l'indiana, la tedesca, la polacca, la portoghese, l'arabo-iberica, la latino-cristiana e la spagnuola: quest'ultima, in due volumeiti, usciti or ora, come da pochissimi mesi la italiana : non solo scevra della banalità, dai vecchiumi e degli spropositi abituali nelle compilazioni che • si fanno all'estero sulle cose nostre, ma trattata con singolare diligenza, esattezza, e cordiale simpatia pal nostro paese e per le sue glorie migliori. Ma dalla Espafia Editoria! voglio ancora segnalare l'altra seria parallela di manuali, volti al medesimo altissimo fine, che si comprendono sotto il titolo di Biblioteca popular de Arte, ed in cui, col sussidio di chiare e numerose incisioni, é tracciata, sempre in forma facile ed accessibile a tutti, la storia dell'arte in tutti i tempi, dai preistorici agli attuali, presso tutti i popoli, dai greci ai cinesi, sotto tutte le forma, dal merletto alla musica. Anche in Ispagna, dunque (ed é per questo che ho inserito qui lo stelloncino d'oltremare) anche in Ispagna si comincia a lavorar di lena per l'estensione della coltura nel popolo, il che vuol dire per la sua rigenerazione spirituale, per la sua elevazione civile, per la sua emancipazione politica. . .. Tullo Massarani ha pubblicato già quasi da un anno, ma io non ho potuto finir di leggera prima d'ora, il secondo volume della sua Storia e fisiologia dell'Arte di ridere, dalla quale.è in corso di stampa, sempre dall'Hoapli, a Milano, anche il terzo ed ultimo. Tra1 uee da tutta l'opera ponderosa e poderosa, eppur non pesante né togata, il proposito fondamentale ·dell'autore, di mostrare come nelle condizioni morali e sociali di ciascun popolo abbia radice, e trag-

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