Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 1 - 15 gennaio 1902

· 512 Rll'ISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALJ . quale io mi onoro di avere lavorato sotto la a_morosa guida feconda del Prof. Ottolenghi: e quegli . studii portarono a determinare un rapporto da causa ad effetto fra le condizioni sociali e le anomalie antropologiche, il quale dern essere inteso nel senso che la miseria, perpetuando la denutrizione fisiologica, l'abbi.ezione morale e l'abbrutimento intellettuale nel corso di più generazioni riconduce la gente ne.Ile condizioni di vita individua e coUetfo·a che eran proprie dei tempi primitivi, e quindi, non solo impedisce il perfezionamento, e l'eliminazione graduale dei caratteri atavici, ma determina dei ri/OTni, segnalati dalle stigmate della inJeriorità psicologica, e della degenerazione somatica. E' su quésto terreno di degenerazione, di inani.a e di ignoranza che gli uomini della borghesia, non trovando un impiego sano e socialmente produttivo alla loro attività, crescono la pianta della camorra, e ino-culano la cantaride delle grandi imprese militaristiche e del gran lusso nei quartieri ricchi delle cittù, in mezzo alla tòrpida acquiescenza delle moltitudini che di tutto ciò pagano le spese. Ma io, a conforto di quei dati sui caratteri degenerativi delle classi povere in confronto delle classi agiate, ricordo un altro ordine di ricerche, compiutesi al laboratorio di medicina legale di Siena, e che il Niceforo avrebbe dovuto utilizzare. E sono le ricerche sulla sènsibilità dotori(ìca, e sulla sensibilità generate, per le quali possediamo il faradimeteo di Edelmann, mediante il quale si arriva a graduare !'.eccitamento elettrico, proposto nel 1865 dal Lombroso per la misura della sensibilit,L Abbiamo cioè uno strumento automatico, che ci offre dei dati sicuri e obbiettivi, mentre per le ricerche antropologi.che, noi dobbiamo ancora afTidarci al criterio individuale, che, sebbene disciplinato dal criticismo scientifico, lascia sempre il margine all'imprecisione dell'apprezzamento. Ora, l'Ottolenghi, adoperando appunto il farad imetro di Edelmann su 321 uomini e 705 donne, classificati per età e per condizione sociale, si trovò dinanzi a· delle vere differenze di classe: perchè fra le grandi differenziazioni di sensibilità da individuo a individuo si disegnò evidente il fatto che gli operai a più alta s_ensibilità percepivano l'eccitamento elettrico agli stessi gradi cui era percepito dai professionisti a più bassa sensibilità, e la maggioranza di questi (88 OtO) lo percepiva tra 10 e 20 Volt, mentre la maggioranza ùi quelli (700t0) lo sentiva soltanto quando la corrente arrivava da 15 a 30 rott1 • e per la sensibilità dolorifica, l'ottusità al dolore, si ritrovava nel 7, 3 OtO dei professionisti e nel 50 Oro degli operai, presi gli uni e gli al iri nel periodo tra i 2,1 e i 50 anni (1). (!} Il Prof. Ottolenghi calcola l'ottusità al dolore. quando questo non è percipito se non con un eccitamento superiore a 90 Volt. Le ricerche dell'Oltolenghi conducono a ben più abbondante copia di dati di questi ch'io ho riprodotto. Cfr. la comunicazione dell'A. BibliotecaGino Bianco Sulle orme del Morselli e del Fcré, gli scrittori sono d'accordo nel ritenere la minore sensibilità come certo indice di inferiorità antropologica . Ora1 se senza dubbio e in massimo pco·te la inferiorità morale e ci,•ile del :\Iezzogiomo è deter· minata dal fattore economico. se per la restante parte interviene il fattore antropologico, ma que• sto medesimo è alla sua volta, ne' suoi caratteri degenerativi determinato da lunghi secoli di de-• nutrizione, se la medesima inferiorità antl'Opologica del Mezzogiorno rispetto al Nord si ritroni, sebbene in proporzioni diYerse, nella classe povera.. rispetto alla classe agiata, nella stessa circoscrizione etnica, e se in quésta medesima circoscrizione etnica tale inferiorità antropologica è nel moùo più certo confortata dai dati paralleli sulla sensibilità generale e doto1•i(ìca - si vedrà a luce meridiana che la ùirnrsiU di razza fra Nord e Sud non ha in sè nulla di fatale e di eterno nei rispetti del la infc1riorità. Permarrà bensì un margine alla diversità funzionale, nella attività economica e intellettuale, ma in questa varietà di sani temperamenti e <li dispiegate energie sarà per rifulgere, lucida e po,;- sente, la virtù italica - e la fresca genialità degli uomini del Mezzogiorno andrà pet· naturali vie a fecondare la terra, a sviluppare le industrie, ad attivare i commeeci, in,ece di intristire nell'inania o di corrompersi per le tortuose vie della camorra o di incanalarsi nella idropica burocrazia del lo Stato, inondando l'Italia di funzionari i e di magistrati, come oggi avdene. A confortare la fede in siffatto avvenire viene la prova sperimentale dei llguri, all'alta civiltà dei quali non si è opposto il fattore etnico, per cui essi appartengono alla medesima razza mediterranea dei meridionali, e sono dolicocefali. Onde scaturisce tutto il grande valorn del fattore storico, che già era rilevato dal Ferrero nell'inchiesta del Renda, ed è ora comparativamente considerato dal Caisotto di Chiu -ano (1). E' dunque l[uesta maleclizione storica, che bisogna svellere dall'anima del Mezzogiorno senza parlarn la parola della fatalità, senza confondere, come a molti avviene, il fattore etnico col fattore antropologico, ma anche, e soprattutto, senza nuìla tacere e senza nulla clissimulare ùelle miserie e delle vergogne vresenti. . lo credo che in questa distinzione tra le condizioni attuali e la potenzialitù del ~Iezzogiorno, in <tuesto rapporto fra la storia e l'antropologia, e nella precisa nozione discreti,,a tra l'etnografia e l'antropologia stessa. si trovi l'intimo fulcro di una serena visione delle cose, e di ogni obbiettivo auspicio. E fu certamente per non aver tenuto conto di questo triplice criterio integrale, che la quialla R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Ln sensibilità della. donna, Editore Bocca. 189G, e l'articolo: La sensibilità, e la. conrli::;ione sociale, nella Rioista Italiana cli SoeioloJia, 1897, fosc. II. (LJ Per l'ideafeclerale, iu Cultura Sociale, I. Dic.

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