RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 475 ma che avvenisse l'unione. Non è facile dire dopo quarant'anni quale essa fosse; ma tenendo conto sopratutto dei due elementi principali che entrarono a far parte dei Regno d'Italia, cioè del Regno di Sardegna e del Regno delle due Sicilie, appros~imativamente si può dire che fosse quale sommariamente andiamo ad esporre. • Il regno di Napoli era nel 1859 non solo il più reputato in Italia per la sua solidità finanziaria - e ne fan prova i corsi della rendita, superiori a quelli dello stesso consolidato francese - ma era anche quello che, fra i maggiori Stati, si trovava in migliori condizioni. Scarso il debito; le imposte non gravose e bene armonizzate; sempliI campi di concentrazione. Ile Ero,le : Buon giorno, collPga ! Chnmberlaln (con sprezzo): Che miserabile! Osa chiamarmi collega I.. (Ncbclspatlcr di Zurigo). cità grande· in tutti i servizi fiscali e nella tesoreria dello Stato. Era proprio il contrar io del regno di Sardegna, ove le imposte avevano raggiunto limiti elevatissimi; dove il regime fiscale rappresentava una serie di sovrapposizioni continue fatte in gran parte senza criterio; con un debito pubblico enorme, e a cui pendeva sul capo il fallimento. » (Nitti). Infatti senza l'unificazione dei vari Stati il regno di Sardegna, per lo abuso rlelle spese e per la povertà delle sue risorse, era necessariamente r,ondannato al fallimento. La depressione finanziaria, anteriore al 1848, aggravata fra il 1849 e il 59 da una enorme quantità di lavori pubblici improduttivi, aveva determinata una situazione da cui non l?Ì poteva uscirf' se pon in due modi: o con il BibliotecaGino Bianco fallimento, o confondendo le finanze piemontesi a quelle di altro Stato più grande. « Il Piemonte, ultimo fra gli Stati italiani maggiori, aveva costruito una ferrovia. « La prima ferrovia era stata costruita nel regno delle Due Sicilie: il piccolo tronco NapoliPortici, aperto ali' esercizio il 4 ottobre 1839, era stato seguito solo ad un anno di distanza, nel 1840, dalla Milano-Monza in Lombardia. Fra il 1842 e il 1848 nessuna ferrovia, nè dallo Stato nè dai privati era stata costruita in Piemonte, e n'erano state inaugurate in Lombardia, nel Veneto, in Toscana, nel Regno delle Due Sicilie, ecc. La prima ferrovia costruita in Piemonte fu la Torino-MonIl Gulliver moderno. ~j,;_..l!';y ... ~.~~1 :..,.,. ~ .···.· . Lo svegliarsi del gigante eomtnerclale. ( Gli Stati Uniti). (Journal di Minneapolis). calieri di soli 8 chilometri, aperta all'esercizio il 24 Settembre 1848. « Ma fra il 1848 e il 1859 fu in Piemonte una vera febbre di costruzioni, e il paese entrato più tardi nella via delle costruzioni ferroviarie, fu anche quello che più ne abusò. Leggendo }~discussioni del parlamento di Torino dal 1850 al 1859, si vede che, non ostante la grande lotta politica in cui il Piemonte era impegnato, sovrastava tutto la preoccupazione finanziaria. « Dei Borboni di Napoli si può dare qualunque giudizio : furono fiacchi, non sentirono i tempi nuovi, non ebbero altezza di vedute mai; molte volte mancarono di parola, molte volte peccarono; sempre per timidità, mai forse per ferocia. Non furono dissimili dalla più ~ran parte dei principi
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