/ 474 RJVJSTA POPOLARE Di POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI Se Andrea Costa tentò la falsa interpretazione - e che fosse falsa egli stesso n'era convinto, sebbene la falsità sua non fosse quella del Ciccotti - nell'invocare la revoca della censura ciò fece per dovere di disciplina e nello interesse del partito socialista che attraversava un momento critico pel caso 1ìtrati. Gli urli di Enrico Ferri, nella riunione del gruppo parlamentare socialista, che precedette la domanda di revoca della censu1·a, furono sentiti dalla piazza; e sanno anche i più umili uscieri di Montecitorio, che nelle riunioni suddette un solo deputato difese Enrico Ferri: suo cognato Gerolamo Gatti. Tutto ciò doveva necessar-iamente ignorare Ettore Ciccotti per potere fare sfoggio di ermeneutica sopraffina. Resta però che la sua interpretazione è la sola falsa e bugiarda. Disse l'on. Ferri nel discorso in clii dette l'ennesim,a esposizione della dottrina e della tattica socialistica, che bisogna chiamare pane il pane e ladro il laclro. E disse bene. Seguendo la sua sapiente massima bisogna chiamare calunniato1·e it calunniatore. Non c'è Cristo che tenga, cosi dev'essere. La verità, che non ammette false interpretazioni nè di storici antiçhi nè di settari contemporanei, è questa; l'on. Ferri condannò tutto in massa il mezzogiorno -- salvo piccole oasi - all'immoralità e alla delinquenza. C:'iòfece come applicazi0ne sincera dalle sue teorie scientifiche. Ciò osò perchè stoltamente confidava nella solidarietà della Estrem,a e nella viltà delle altre parti della Camera. A lui, da uomo politir.o, che non vuol nuocere al proprio partito, quando vennero meno e la solidarietà degli uni e la viltà degli altri, non restava che una sola ·via da battere: confessare di aver sbagliato, ritirare - niente altro che ritirare - l'atroce calunnia lanciata contro metà d'Italia. Ciò egli non volle fare perchè vide nella ritrattazione la diminuizione del tono assunto di Capaneo da strapazzo - come lo chiama Il Saraceno - e di guascone contemporaneo ..... tanto diverso da quelli del romanzo francese. E la via da battere gli era stata segnata da un generale dell'esercito italiano, il Govone, che da un lato ritirava lealmente l'insulto lanciato contro la Sicilia; dall'altro correva in Palermo per rispondere di persona e buscarsi una solenne sciabolata sulla testa (1). Se ciò egli avesse fatto, a quest'ora « che ha voluto conservare il decoro parlamentare ... Essa è s!ata « debole, vile. La sua incapacità a identificarsi senza restrizioni « col deputato di Ravenna nel momento della sopraffa,ione, costi- « tuisce un _delitto politico... » (1) Come intenda la dignità del Parlamento e il rispetto del regime rappresentativo si pu6 rilevare dalla seduta del 16 Dicembre, ~uando invitato dal Presidente a ritirare le calunnie, rispose più volte : I o elica quello che voglio dire ... Lei non ha ctiritto cl'intimarmi una l'itratta:::ioM ... Nè lei, nè anima al mondo mi faranno ... Si comprende la violenza contro la violenza, a ditesa della libertà e d0 gli interessi supremi collettivi ; ma siffatto linguaggio, a difesa dell'amor proprio, a difesa di una calnnnia, è cosa tale che non si arriva a comprendere, BibliotecaGino Bianco / la quistione sarebbe chiusa da un pezzo, e non avrebbe costretto i socialisti del Mezzogiorno, per uno strano bisogno di solidarietà col calunniatore del loro paese, a dare uno spettacolo assai triste. I socialisti del Mezzogiorno pretendono educare le masse e formarne le coscienze; ma non si educano le masse aprendo una scuola di menzogna; non si formano le coscienze sospingendole a venerare chi ca! unnia la propria patria, consigl ian• do di porgere l'altra guancia a chi ha dato uno schiaffo su di una. Oh! per questa educazione e per questa formazione delle coscienze bastavano i Borboni ... E nella condotta delle masse socialiste meridionali, pnr troppo, si sente l'influenza del lungo servaggio: dal quale credono di cominciare a liberarsi con atti di servilismo; ed è servilismo sempre quello che si esplica coll'ossequio e colla ubbidienza o verso un tiranno o verso un demagogo. Dr. NAPOLEONE COLAJANNI Deputato al Parlamento. Laconaizione ae~Slitaittialiapnrimaaell'Unità · 1j~ L'ultima discussione parlamentare sulle condizioni di Napoli e del Mezzogiorno ha provato ciò che noi sapevamo: le varie regioni d'Italia, non si conoscono tra loro; ma sopratutto ha dimostrato che i settentrionali hanno idee completamente sbagliate sulle condizioni del Sud, sui propri doveri e sui diritti della regione sinora tanto trascurata. Egli è perciò che noi crediamo di fare opera altamente patriottica, davvero unitaria, consacràndo una serie di articoli alla grave quistione del Nord e del Sud allargando, completando, e qualche volta anche ripetendo, ciò che negli anni precedenti abbiamo scritto. L'opera nostra sarà facile: noi cii imiteremo spesso a riasssumere ciò che F. S. Nitti ha detto nel suo Nord e Sud (Torino. Roux e Viarengo 1900) aggiungendo, quando se ne presenterà l'occasione, qualche dato più recente e qualche osservazione opportuna. In ultimo, dai dati, dalle notizie, dai confronti, trarremo le nostre conci usioni, che sono alquanto diverse, anzi molto diverse, da quelle del Nitti; e noi le preannunziamo: il Ni tti sotto il giogo dei pregiudizi politici e contro le premesse sue conci ude per l'unita j noi in nome del la realtà ·· e dei fatti, che esporremo, concluderemo pel federalismo. • • • Il giudizio sulla posizione rispettiva odierna del Nord e del Sud non può riuscire esatto se non si conosce qnella che era prima ciel 1860 - cioè pri- (*) Dati e fatti, quando non faremo avvertenza speciale, s'inten• dono tolti dal libro accennato di Nitti. Virgoleremo, quando ri• prodnrre!llO iutegralmente. ·
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