490 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI lerre imperiali, e il contadino ha fìnilo con l'innamorarsi della strana macchina. Ma il governo russo intende introdurre non soltanto le macchine americane, ma an~he le cognizioni tecniche dell'America. Dei russi sono slati inviali a studiare negli islituli agricoli americani, ed il governo russo fonda delle scuole agricole sul lipo americano. Ma lo spirito di invenzione russo ha invenl11la la più straordinaria delle accademie: un podere galleggiante. Si sono costituite immense zattere, di molte centinaia di piedi, con sopra un edificio per i professori di ag1·icollura, ed un altro più piccolo per l'equipaggio. La zaltera é un giardino nel quale son piantati i semi, e che contiene anche 11lveari sperimentali. La zatlera é varala al!o sciogliersi dei ghiacci, e, scendendo con la corrente verso paesi più caldi, i semi germinano, e le pianle cominciano a crescere. La zallera, nel suo viaggio, si ferma ad ogni villaggio. Si suona la campana della Chiesa e gli abitanti si raccolgono dai campi, per esser condotti dallo starosta, o sindaco, a visitare il campo galleggiente. Essi sc,no invilali <a salire a bo1·do, dove le varie piante vengon 101·0 !>piegate, e si danno talvolta delle conferenze, sui vantaggi dell'agricoltura a cu!Lurè diverse! Si risponde inlelligenlemente alle domande dei contadini, e spesso si lascia della semenza ai più intraprendenti. • Finora le zallere-poderi sono state il mezzo più efficace per spargere le nuove cognizioni agricole nella Russia, che é un paese in pianura. • La Siberia Orientale si sviluppa per mezzo di una ferrovia americana, e con macchine americane. Nelle ciltà preparale per ricevere gli immigranti, il governo russo tiene pronte le macchine americane, con degli uomini che ne in~egnino l'uso. Gli edifici scolastici sono una delle caratteristiche di questi villaggi, e qui il con ladino rusM comincia una nuova vita, piena d'indipendenza e di fiducia in sé stesso. Qui la 1•ecchia e la nuova Russia s'incontrano, e la differenza e notevole. Quando giungono le navi co11 gli immigranti, é fortissimo il contrasto fra i trascurali ed abballuli contadini della Piccola Russia, e gli atlivi e confidenli agricoltori i quali sono già slali un anno o due in Siberia, e vi hanno appreso !"uso delle macchine agricole, ed hanno perfino preso a servizio i coolies dalla Manciuria per il lavoro più basso e duro. Il governo russo non permette che si facciano proseliti nei suoi sta li, e i missionari vi sono sconosèiuti, ma gli agenli commerciali di macchine agricole hanno costretto il governo russo a fare un immenso passo innanzi. Si calcola che la popolazione della Siberia, aumentando nelle proporzioni presen';i sarebbe di più di cinquanta milioni di abitanti, per la metà del secolo. Centinaia di migliaia di contadini passano gli Urali ogni anno, e la Russia é la più prolifica delle nazioni civili. (Centur!/ Maga,;ine - Novembre). La distribuzione dei premi Nobel. - Lo svedese Nobel era. una reincarnazione del dio Thor, il quale, col suo martello si apriva il passo fra i monti. Egli ritrovò quel martello, ma ora esso non ha più nome Mjollnir, ma dinamite. La distribuzione dei premi Nobel ha altirala su lui un' altra volta l' attenzione e l'ammirazione del mondo. Alfredo Bernardo Nobel, l'uomo che lasciò una fortuna di quasi due milioni di sterline per compensare BibliotecaGino Bianco eoloro che avessero reso il maggior beneficio agli altr uomini, nacque a SLocolma il 21 Ottobre 1833. Suo padre Emanuele Nobel, quanlunqne di professione architetto, e professore di geometria, ,;,i stabili a Pielroburgo, dove intraprese la fabbricazione di torpedini, e di grandi lavori meccanici e navali. Dopo la guerra di Crimea, essendo diminuite le risorse della Russia egli lasciò a Pielroburgo il suo secondo figlio, Luigi, e 1.ornò con la famiglia a Stocolma, dove egli si dedicò, con l'aiuto dei figli, allo studio ed alla fabbricazione degli esplosivi. Fino allora non esisteva altro esplodente che la polvere da sparo. La nitro-glicerina era nota, ma troppo pericolosa per essere usata. Fra il 1861 e il 62 Emanuele Nobel invenlò un metodo per usare la nitro-glic.erina con minor pericolo, ed Alfredo Nobel ollenne la patente per la fabbricazione di un esplodente, composto di nitro-glicerina e di polvere ordinaria. Tuttavia molli accidenti avvenivano, in uno dei quali un fratello di Alfredo perdé la vita. Tuttavia, nel 1867, Alfredo Nobel invenlò la dinamite, una composizione di nitro-glicerina e di Kieselgiihr, sostanza silicea molto finemenle polverizzata, composta dai gusci di infusori fossilizzali. Essa aveva la capacità di assorbire una quantità di nitro-glicerina tripla del suo peso. Cos·1 la nitro-glicerina, prima il più pericoloso degli esplodenti, divenne in seguito il più sicuri), ed è slata adoltata generalmenle in tulli i lavori di traforo di mon Li, o di spaccamento di roccie. Nel 1876 NoLel inventò la nitro-glicerina gela Linosa, e tredici anni dopo, la balistite, che inaugurava l'era della polvere senza fumo, che doveva produrre cos·1 rapida rivoluzione nei rnelodi di guerra. Negli ullirni dieci anni della vila di Nobel, dodicimila persone erano impiegale nella sua fabbrica di dinamite. In venlicinque anni, non un solo sciopero ebbe luogo nella sua fabbrica. Egli visse molti anni a Parigi, donde si rP.cò a San Hemo e vi si stabili. Il suo interesse nelle 1·icerce scientifiche non era limitalo agli esplodenti. Una delle sue scoperte, non ancora messa in pratica, ma della più grande importanza, é quella della gullaperca artificiale. Egli era anche costrullore di cannoni, ed era interessalo col fratello Luigi nello sviluppo dei depositi di petrolio di Baku nel Caucaso. Una delle ultime cose che egli fece nella vita, fu di sottoscrivere melà della somma necessaria per la spedizione André al Polo Nord. Alfre-lo Nobel non era ammogliato, e tutla la sua affezione era riconcentrata in sua madre, che era l'idolo dei figli, e che mo_ri ad ottantasei anni nel 1889. Alfredo mor·1 a San Remo nel 1896, nell'età di sessantatré anni. Alfredo Nobel aveva una fortuna di circa cinquanta milioni di lire, dalla quale disporre. Egli era avverso ai dare ad alcuno del danaro che egli non avesse guadagnalo, il che non ha altro effetto che di impigrire gli uomini, e d'impedire lo sviluppo delle ioro facoltà. Egli era quindi.nemico della trasmissione ereditaria dei beni. Pochi mesi prima di morire, Nobel disse al signor Waern: « Io non lascerei mai nulla ad un uomo d' azione. Lo esporrei alla tentazione di cessare di lavorare. Al contrario, aiuterei volentieri un sognatore che si trovasse in difficoltà. » Per mettere in pratica queste idee, Alfredo Nobel dispose nel suo testamento che la sua intera fortuna dovesse 3ostituire un capitale, il cui interesse annuo venissè diviso in cinque parti uguali, e distribuito ogni anno alle persone che meglio meritassero della umanità in cinque dipartimenti della attività umana,
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