Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 24 - 30 dicembre 1901

Rll"JST.4. f>OPOL.-\RE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI nato ad una graduale evoluzione, u gli SLnti UniLi coi loro enormi trust appaiono a molti come il termine necessario della evoluzione indu,;trialc. Carlo Marx ha esposta, alcune de..:iue d'an11i fa, quesla sedicente evoluzione falalc. Ebbt>ne, i faLli hanno dimosLralo che codesta concezione di una necessaria concen Lra,.iono di lutla l'indusLria umana iu un 11um·1·0 so1np1·e 111inoro di mani, è c1To11caperchè incomplela. E vero che in alcuni casi, per alcuuc i11dusl1·iemollo co111plicnlc, lo quali 1·ichiodo110 uua g1·ande forza meccanica e una diYisionc dclavo1·0 spinla all'ullimo pu11lo,la conco11lratione avviene, ma questo non è che un aspetto del mondo industriale, od ha la sua conkopa1·tila nel fìo1-irc di molti all1·i rami inlluslriali; nei quali; la media produzione si sviluppa a lullo suo agio, e non fi per nulla eli111i11alae nemmeno seriamenle minacciala dall>1éoncor1·011za. In F,·ancia gli industriali che nel 1872 erano 1.568.628, nel 1!:00 salirono a 1.725.345. Nc:le industrie industrie lessili, in lnghilte1Ta esistevano 9861 fabb1icl,c appartenenti a 79U0 i11dusl1·iali,mentre nel 1870 11011 10csislevauo che 5968. È di cfuesli esempi se ne polrebbero accumula1·0 a iosa. È interessante ricercare la causa del perché malgrado la concentrazione di talune operazioni industriali e com• merciali, il 11umero dei commerciali e industi·ìali aumenti sempre. In primo luogo molle operazioni indu - slriali o commerciali si sono staccale dalla p1·oduzionc domestica per crig~rsi in rneslic1·i e comn1'!rci speciali. Oggi, per esempio, in Francia e Ge1·mania specialmente, il panifìci'J e le lavande,·ia non si fanno più in casa, o sono sorli una quantità immensa di fo, nai, lavandai, i111hiancalrici o sliratl'ici. Egualmente dal punto di vista commcl'ciale ogni piccolo o medio produttore ccrcAva co loc11l'e egli stcs,o i p1·opri prodotti nelle fiere o uei mercati; oggi gli accapal'ratori pc1·co1To110le campaguc e s0110all1'cllanli commcrciantL ln secondo luogo quasi lutlc le invenzioni poi dell'ultima metil del secolo XIX, mono quella del vapol'e, souo favorevoli alla piccola e media iuduslria: per· esempio la l'olografin, le suono1·ie clcllriche, la luce elclt1·ica, gli automobili, in torto luogo la popolaiiono casendosi an·icchila cd affinala, ha bisogno di prodotti nuovi che couvengouo perfellamenle ad i1npianli mcdi; si conti per esempio il moltiplicarsi dei fìorisli e cli tulle le allrc piccole e medie induatl'Ìe di lusso o di agiatezza delle grandi cillil. Si uggiunga clic i pic~oli n10Lol'i a gaz, ad a,·ia co,11p1·essa, ad elcllricilà, 1·eudono semp,·e più favorc,·ole la situazione dei piccoli e mcdi iuduslriali. Ciò che 8pccialmonto si fabbrica in grande sono i p1·0dolli di primo fabbr·icazionc, cl,c importano grandi 11iacchi11ari e che co11s 1·va110il carallel'O di materie p1·imc, Se non si guarda che a queali e si chiudono gli occl,i sugli allri si ha un'idea iucomplcla della evoluzione modcl'l1a. (< Quando invece si esa111i11iallcnla111c11l~,si com- " p1·endc meglio l'aumento dei piccoli e mcdi indust1·iali « e commercianti, e ci si convince che il fo11dnto1·cdel "prelcso socialismo scienlifìco, il Ma1·x, sul quale tanto « si discuto a vanvera, 11011era che un sole111,omislifi- « calore» \Econo111ista di Fi1·cnzc - 22 Dicembre). W. T. Stead: Quale è il mb dovere verso gli abitantidell'India? - Tulli gli inglesi si L1·0,·ano se11ia il loro consenso. e per nascila, elellori del Pai-lamenli Imperiale, clie ~ la supreQ1a aut.or_ilà, sopr·a 350 milioni di uomini BibliotecaGino Bianco Non potendo solll'arsi a questo polel'e, bisogna considerare quali siano le responsabilità che esso impone. La prima considc1•azionc, che domina Lutle le altre. è il dovere di riconoscere che queslc immense masse di uomini sono composte di individui, nessuno dei quali èegua • le agli inglesi, allo sguardo dell'Onnipolenlc. E ciò 11011 soltanto, ma i punti che dividono gl'iuglesi dai 101·0sudditi, e ue cagionano la s~perio1·ità politica, sono di poca importanza, 1·ispello a quelli che li uniscono ad easi. Pc1· conseguenzn, b;sogna 1·csislcrc nll'o1·goglio di rHzza, che tend0 a creare barriere impassal,ili fra gli inglesi e gli indigeni dcli' India. li secondo dovere è quello di riconos~crc che malgrado la loro superio1·ilà 1-'oliticu, i dominatori sanno molto poco rlclc circostanze e delle necessità locali; essi son,,, quindi, quasi ce1-Lidi commcllc1 e degli errori, e loro occorre la massiir,a prudenza, prima di formare u11 giudizio pl'Oprio, al quale si deve giunge1·c soltanto dopo accu1·alo esame dei falli. 11 terzo grandu principio è che lo scopo ultimo degli inglesi donebbe e.-;sere di rendersi 11011più necessari. Come 1111 padre educa il figlio, e lo prepara a diveni1·c un uomo indipendenle, cosi il dominio inglese dovrebbe essere pc1· gli i11dia11ila preparazione a governarsi da eè. È dal suo successo in questo co111pito,che il dominio inglese sarà giudicalo dalla storia. SI abiliLi questi lrc grandi p1·incipi, occor,·o domanda1·si in che modo si può veni1·e in aiuto dell'lndia.11 maggior male di cui soffre l'India é la eccessiva spesa del govc1·no1specie pc,· scopi militari. Ciò e dovuto allo russofobia. Occorre quindi comballel'O ,,uesLn. lnolLre bisogna lolta1·e, come contro la incarnazione di Satana, contro 1'01·goglio di razza, forte fra gli Anglo-indiani meno ele •ali, e che esercita, con maggio,· prontezza, gli sles;;i effelli dannosi che lo spirito di classe uei paesi europei. In terzo luogo, è 11ecess8l'io di pensare, dire e sc1·ive1·cche si ha u11g1·an debito verso i preti cd i fìlosofì dell'India, i quali hanno fallo lanlo a spil'ilualizzare i popoli indiani. Come giol'llalisla sono spesso venuto meno al mio dovere vc1·so l'India. Lontan dagli occhi é ,;pesso lontan <lai cuore. Le l'ichicste di un mendicante importuno alla porla impediranno spesso che si senta il co1·0 delle miriadi di vo ·i lontane. Ma, malgrado ogni insuflicienza, io ho tentato di di111inui1·equelli che sono i danni i11cvitabili della poaizione dell'Inghillc1'l'a in India, e di prom·1ovcrc, quanto più è stato possibile, il sentimento di muLuo rispollo, di simpalia o di fraternità, fra i citladini inglesi cd i 101·0 fl'alelli, i quali son lo,·o sudditi in lndin. (Eastand West - Novembre). ❖ Alessm,d-. /lume Forde: L'Americarigeneratrice dell'agricoltura russa. - La domanda delle macchine agricole amcricilne in Russia è di venula fenomenale, più che quadruplicandosi in cinque anni, e pe1·fino 1·addoppiandosi ncll'ullimo anno. Quest'anno si prevede che la Russia spenderà in macchine agricole americane da ollo a dicci milioni di dollari, e dall'America verranno spedile direllamente macchine per il valore di un quado di qucsLa somma. È pe1· Hall, Amburgo e Copenhagen che la maggio,· pal'lc delle maccnine americane viene spedita in Russia. Venlimilll lcnuellale di macchine ed isLrumenli agricoli furono imbn1·caLi da New-York in Yenli giomi d111laprimavera elci 1901. I contadini russi da principio consideravano la mieliLrice americana come una inl'enzione del diaYolo, ma i grandi proprielal'i la usavano, la usavano i soldaLi sulle

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