Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 24 - 30 dicembre 1901

486 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SClENZE SOCIALI fra sa re il delto di Archimede, e dire: « Datemi la pace, « e noi vi daremo il massimo di felicità realixzabile in « questo mondo. » Ma invece di considerare il movimento pacifico da questo lato, che corrisponde alla J'ealtà delle cose, vediamo che i sociologi, come quei delle Società di Parigi . . . ' riuniti per ascoltare la relazione del Sig. Le Foyer, presentare delle piccole obiezioni superficiali e inconsistenti· Se tali sono le opinioni dei sociologi, vale a dii-e delle persone che hanno consacrato la 101·0 vita allo studio delle a1.sociazioni umane, si può immaginal'e qual possono essere quelle del grosso pubblico, dei giornalisti, e anche della gente istruita in altl'i 1·ami della snpienza umana (ingegneri, medici, chimici ecc.) Perché vediamo l'industria moderna produrre tante meraviglie? Perché la vediamo trasformare il mondo così rapidamente? È perché i suoi lavori si basano su dei principi scientifici solidi e positivi. . Perd1é, al contrario, vediamo le società umane piomba te nell'anarchia più abbietta~ Perché vediamo la politica abband'ònata all'empirismo più grossolano, ammassare contradizioni su fanciullagini ? È perché la scienza sociale non é ancora giunta a formulare un assieme di dottrine solide, positive, nelle e incontestate, che servano a guidare l'uomo di Stato. Ora, é certo che sono i sociologi che costituiranno la scienza sociale, come i fisici hanne costituito la fisica, e i chimici J-a-chimica. L'immensa importanza che i sociologi avranno un giomo negli affari• umani, impone loro, sino da oggi gravi responsabilità. E' ad essi che s'impone il dovere imperioso di spiegare alle masse popolari che il movimento pacifico é il più importante de»- l'Umanità. L'evoluzione della nostra specie non é altro che il passaggio da uno stato che comporta una minor somma di giustizia, a uno stato che ne comporta una maggiore. Dalla più remota antichità l'anima umana ha una sete inestinguibile di giustizia. Ora, é chiaro come la luce del sole, che il massimo della giustizia non può esser realizzato che con la federazione universale, perché i diritti di ciascuno individuo e di ciascuna nazione non potranno essere scrupolosamente rispettati che il giorno in cui i rapporti tra le collettività cesseranno di essere anarchici per diventare giuridici. Ora, siccome la prosperità di un gruppo sociale é in ragione diretta della somma di giustizia che regna nel suo seno, la giustizia universale condurrà il maximum di benessere realizzabile in questa tena, e cioè ciò che si può chiamare la soluzione del problema sociale. (Reoue Internationate de Sociologie - Novembre). Prof G. Tonioto: La legislazionesocialeoperaia. - Nell'ordine storico la legislazione sociale é stata ultima ad intervenire a correltivo e sollievo del proletariato. Essa apparve come una delle maggiori reazioni al liberalismo contemporaneo, che fu iniziato dalla rivoluzione francese. Le principali cagioni della reazione furono : 1.0 la gravità ed acutezza del pericolo sociale che prima in Inghilterra, e gradatamente nel resto di Europa, al difuori di ogni teoria scientifica e in nome del canone empirico della satus publica, suggerirono provvedimenti di Stato immediati ed eccezzionali, 2. 0 il prevalere in Germania del panteismo egheliano, poscia sfruttato dal socialism0 collettivistico, secondo il quale l'interesse generai.i si sovrappone a quelli individuali; 3.0 la conversione lenta e profonda del pensiero giuridico, che sulle tracce della BibliotecaGinoBianco .., scuola storica il valore ,·elativo lelle leggi, fa accomodarsi al successivo evolgersi della Società. La Legislazione sociale iniziatasi empiricamente, e poi :.volta sotto la scorta di principì scientificamente eccessivi e perigliosi, inclinò da u!Limo ad uniformarsi ai sicuri criteri tradizionali cristiani. Secondo i quali spetta allo Stato non solo il compilo di mantenere l'ordine giuridico e di promuovere il progresso generale, ma ancora una funzione equilibrante ed armonizzatrice fra le varie classi sociali. Questa funzione deve dispiegarsi giusta il criterio di una uguaglianza proporzionate al bisogno delle varie classi, sicchè la tutela dei diritti e la promozione del benessere si_eno più vivaci a prò delle classi meno adatte a provvedere a sé stesse, e torni a speciale protezione e soccorso delle mollitudini più deboli e sofferenti; e ciò contro la tendenza degli anciens regimes, fino al secolo XVlll, e dei govemi liberali del secolo X.IX che sacrificavano direttamente o indirettamente le moltitudini operose. Intorno a questa legislctzione sociale, così nata nel mondo occidentale, in Inghilterra - dal 1802 in poi, - in Germania e altrove si raccolsero intorno statisti, economisti, scienziati di ogni parte - da Pitt a Gladstone a Chamberlain ec. in Inghilte1-ra; da Bismark a vVindthorst a Berlepsch in Germania; da Laveleye Il Leroy Be1tulieu a Ingram, a Sidgwick, Marshall, Schwoller, Luzzatti, Hitze ec. Così col nome di legislazione sociale oggi s'intende una serie di leggi e provvidenze pubbliche speciali, a più diretto conforto delle moltitudini, la quale viene non già a sostituirsi alle Leggigenerali, nella cui comune osservanza consiste l'uguaglianza civile, bensì ad aggiungersi ad esse per riconduri·e e mantenere l'unità armonica fra le varie classi del corpo sociale. Ed essa in rispondenza alla triplice funzione dello stato mira ad esplicarsi con triplice scopo concreto : 1.0 ) Funzione tutrice. Mira ad assicurare la integrità dei diritti e quindi la libertà personale dei lavoratori. Esempio tipico la legislazione inglese: iniziata dal ministro Peel nel 1802 con la protezione dei fanciulli tolti alle vVork-houses, prosegue il suo corso preparatorio incerto e contrastato fino al 1830. In questo anno, in seguilo alla celebre inchiesta che rivelò enormità e nefandezze, entra nel periodo di vigoroso sviluppo col nome di Factories-acts per merito principale di lord Shaftesbury. Un altro periodo di grande intensità legislativa corre fra il 1747-50 e il 1878. In quest'anno succede un processo di consolidazione sistematica delle leggi procedenti e l'applicaziene passa dalle grandi alle piccole industrie (Factory and Workshop Act, Maggio 1878); successivamente sì applicano all'Irlanda e alla Scozia (1883) e si completa colle leggi del 1886, 1889, 1891 e 1895. Sono leggi di liberta per i lavoratori contro gli abusi e le prepotenze a loro danno. Ne garnntiscono : l' integrita fisica con pl'Ovvedimenti d'igiene e di sicurezza; l' integrita morale evitanèo, ad esempio, la confusione dei sessi nelle stesse sale; il rispetto morale, religioso e fisico colla sospensione del lavoro nella domenica ed in altre feste; la Libertà economica con la proibizione del pagamento in natura, che nasconde l'usura; la libertà politica col volo segreto ed altre cautele elettorali contro le pressioni dei padroni; la conserDazione .fisica degli incapaci - donne e fanciulle - fissando l'età minima per essere ricevuti nelle industrie, colla breve durata del lavoro, con precauzioni per le puerpere; lo sviluppo inteUettuale con interruzione del lavoro dei fanciulli perché frequentino la scuola; la speciale preseroazione fisica e morale col divieto del lavoro notturno per fanciulli e donne, e coll'esclusionQ del sesso fAmminile dalle

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