482 RIVISTA Pr>POLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI e a sputacchiare in modo geniale!» Tale difficoltà è dovuta in gran parte a ciò, che molti veri gen'i vissero inosservati, e la loro memoria giunge a noi alterata da biografi infedeli e sbiadita dal tempo edace, se è vero, come cantò il Petrarca, che: « li gran tempo a' gran nomi è gran veneno » Secondo il Lombroso (v. L'uomo di Genio) cc il vero uomo normale non è nemmeno colto, non è nemmeno erudito, esso non fa che lavorare e mangiare:Jruges consumere natus », mentre assegna come stigmate degenerative connesse alla individualità geni al e: la bassa staancora siamo ben lungi dal poter proclamar~ definitivamente la vittoria di alcuna di esse. E venendo alla dottrina lombrosiana, che ha portato veramente una rivoluzione nel campo delle idee sul fenomeno geniale, ci sia lecito rilevare che, se è ben vero che il fondo comune del genio e dell'epilettico sia la modificabilità e la vivacità estrema dell'elemento nerveo; che molti caratteri di uomini di genio siano simili a quelli degli epilettict, e che il genio possa trovarsi in individui neuropatici, nessuno però può mettere in dubbio che esso 1·iscontrisi anche in persone bene equilibrate. Lo stesso Max Nordau, della scuola lombrosiatura, la magrezza, la calvizie, la canizie,le anomalie craniche e cerebrali ed altre variazioni atipiche,la balbuzie, il misoneismo, il Yagabondaggio, l' incoscienz'1, l' intermittenza. l'estro, la doppia perso oali tà, l'iperestesia, le parestesie, la umnesia,il difetto del sentimento morale, la megalomania, etc. Sulla via del Monte di Pietà. na, scrive: « La scienza non assicura che ogni genio sia un pazzo: vi sono geni sani, riboccanti di forze, etc.» (v. Degenerazione, L. I). A tale osservazione, la scuola antropologica si trae d'impaccio facilmente, negando ad essi il genio, ma con quanta poca logica appare chiaro a tutti,se è vero che cognitio certa ea: principiis certis. Tutti _questi caratteri del Genio, i quali per i lombrosiaoi non soffrono obbiezione di sorta, sono stati valorosa• men Lee quasi compiutamente distrutti dal Gallerani, il quale nel suo ultimo libro (G. Gallerani, La Fisiologia del Genio, Camedno 1899)ed inquesta Rivista (An. VI, n. \l, 10,11). con alto acu• me scientifico e critico, spoglio da ogni idea preconcetta, ,,i. vede tutto il processo .(atto al Genio,secondo l'espressione e il desiderio del Bovio, e ricostruisce con sintesi elevata e serena il tipo - Mamma, si sgombera oggi t fisiologico dell'uomo di genio. Varie teoriche furono emesse, dagli antichissimi tempi a' nostri giorni, intorno al fenomeno geniale; ma quelle che ancora oggi si discutono il campo sono: la dottrina aristotelica, che fissa da prima la virtii, da cui si degenera; la individualistica, ·sostenuta dall' Emerson e da altri; la psico-sociale del Mazzini, per il quale il genio sarebbe l'espressione individuale di forza essenzialmente sociale, e la psichiatrica del Lombroso. Non è questo il luogo per entrare nella minuta disamina delle diverse teoriche: dico solamente che BibliotecaGino Bianco rscmplicissimus di Monaco). Partendo aprioristicamente dalla teoria psichiatrica, preso qualunque uomo di genio, non é difficile dallo esame somatico e psichico di esso scegliere o qualche nota antropometrica, o qualche io ton azione o polarizzazione speciale della mentalità, che si acconci alla diagnosi di psicosi geniale, di degenerazione umana. In vero, certi caratteri considerati come degenerativi, certe tendenze che si mettono avan ti in difesa di questa teoria, sono cosi facilmente risconlrabili nella comune degli uomini, i quali non passano pel gabinetto antropologico o psichiatrico, nè manifestano francamente, come i gent, i propri difetti, che o non hanno alcun valore patognomonico, o bisognerebbe chiamare degenerata la massima parte della razza umana. A tal proposito è giustissima la considerazione del Gallerani, il quale fa osservare che in tutti gli uomini di genio è ovvio trovare i documenti delle loro debolezze, delle loro stravaganze, dei loro difetti, già che nelle opere lasciate è il riflesso fedele dell'animo loro, la proiezione del loro cervello. Contrariamente avviene nella
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