RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI « unitaria anzichè la federalista, io credo che do- " vrei e potrei restare ugual mente iscritto itl Par- " tito pur professando e propugnando la dottrina « federalista. Che i> tJtianto dire che il l'art.ito non • può impot·si a meno di non cadere nel dogma- «: tismo e di creare un Sillabo proprio, hn- « porsi a ciò che è pensiero coscienza « scientifica e :filosofica. » C.:osì Gustavo Chiesi nel Giomale clP,l Popolo (2 Dicembre). E ciò che afferma chi più seppe mostrarsi repubblicanamente fiero innanzi al Tribunale mi.litare cli l\Iilano, in sostanza venne detto dai deputati ortodossi nella riunione del u rnppo parlamentare del 27 Novembre e ripetuto nei corridoi. Alla bnon ora l Che cosa rappresenta la disciplina sulle cose non importanti. sulle quistioni secondarie? Una inutilità, un bizantinismo uon meritevole di rssere discusso. 'ti I, ' _, \ ~ I ( ) • €#C u Pei nuovi senatori. Intanto pare che il Senato si disponga a mostrare i (lenti al )1inistero ('). · (Pa '"fltino di Torino). (') Invece non ha mostrato nemmeno la dentiera (N. d. Il.). E sarebbe anche poço serio affermare che la cliHciplina tra repubblicani deve consistere nel cof-Lringere all'accettazione del!' idea fondamentale: l'idea. della repubblica. Intanto è bene aggiungere che questa disciplina e questo sistema che s' impernia nella iscrizione obbligatoria non è semplicemente inutile o ridicola: a (lata ora diventa dannosa. Gua1·date ciò che avviene nelle fila del partito socialista, la cni tattica certi repubblicani si sforzano d'imitare. La disciplina prima ne fece uscire De Felice, cui si deve il trionfo dell'oslru· .z•ione - e se l'avesse intesa ci godremmo ancora il governo del generale Pelloux; - poi venne il caso Barbato, ch'è buono per essere sbatacchiato contro la memoria di Crispi, ma non può adattarsi a rimanere nel Partito;poi venne il momento di Filippo Turati, - cui mandiamo saluti calorosi ed auguri fervidissimi di vederlo ritornato BibliotecaGino Bianco alla Camera; - più tardi sarà l'ora di Bissola.ti, di Prarnpolini .... Fr-ancament~ questa organizzazione del Partito a base d'iscrizione e di ubbidienza ai voti di fanatici o <l'invidio<;i rievoca nella no:;tr,l memoria il ricordo della tirannide e- ::;e1•citata dal Club dei .Jacouins o dei Cordeliers. Dall'an1 ico 1} hi,;Jeri, poi, vorrei:11mo sapere se può immaginare che cosa anebbe pensato Alberto l\fario della discipli,ia e dell'obbligo cli accettare i voti dì un Congresso <li Bramini ... A. chi. ayes- ::-eosato parlargliene avrebbe dato risposta tale da equivalere ad un ealcio o ad una staflilata. A.1bel'to :.fari0 costi tu iva una minoranza assoluta, a<l<ilrittnra microscopica, tra. i repubblicani del suo tempo per il programma e JJer la tattica. Alberto Mario era un ribelle ed uno scomunicato; non accettò mai i voti dei Congressi che contraddicevano alle sue idee; non accetterebbe in Le pregimliziaJi. - Curiosa! I socialisti hanno la pro?rietà colleibiva, i repubblicani la repubblica ... Insomma nell'Estrema sinistra ci sono troppe pregiudiziali. - E nel nostro partito ci son troppi pregiudicati! (Asino cli Roma). g-uisa alcuna quello del Congresso di Ancona Questo abbiamo creduto doveroso di osservare a (fiovanni Bovio, cui gli On. Colajanni e Pantano sono legati da quarant'anni di salda amicizia., che non verrà mai meno per gli attuali dissensi sn di una questione del tutto secondaria, rimanendo ferma ed incr01labile la comunanza dell'ideale. DALLSACIENAZLALPAOLITICA li discorso da me pronunziato nella Camera dei Deputati il giorno 11 corrente ebbe accoglienze non isperate e fu seguito da giustificazioni, che, nemmeno in un momento di ottimismo morboso. sarebbe stato lecito augurare a me stesso. · Non mancarono le critiche, errate quasi tutte; ma - sento il dovere di constatarlo - più che
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