446 RIVISTA JJOPOLARE DI l'OLJTJCA, l.E'ITI::RH I!: SCIENZE SOCI1lLI « Conosco da Lroppi anni gli uomini coi qu>1liio 1·eslo, e quelli che si sono allontanati; conosco le lolle che ogni giorno il partito deve sostenere contro vecchi e nuovi avversari; non mi sfugge qualche parte della evoluzione del partito stesso; e mi auguro di poLere più attivamente collaborare e non raccogliere soltanto sulle carte i residui del cervello. « La lettera pubblica che ora leggo, direttami dal Comitato del partito, a cui mando il mio saluto, riconferma la mia opinione. » Alle parole clell' illuste filosofo napoletano noi nulla abbiamo da aggiungere. Noi crediamo che egli abbia, come suol fare sempre, descritti al vivo gli on. Pantano e Colajanni, che devono essergli grati della memoria che serba di loro. Siamo sicuri che se egli avesse meglio riflettuto, e ai loro precedenti e alle loro ultime dichi~razioni, avrebbe escluso nel modo più assoluto il lontanissimo accenno al possibile transfugio. L' on. Bovio che conosce l'uno da trenta e l'altro da quarantanni, e li ha visti sempre eguali, è sicuro che gli on. Colajanni e Pantano ritorneranno al partito perchè il fatto è più forte del sospetto. Questo suo augurio ha bisogno di qualche chiarimento. Se per ritorno al partito egli intende la cooperazione loro nella propagatida e il mantenimento della fede nell'ideale repubblicano, evidentemente non occorre che essi ritornino, peeché dal partito non sono mai usciti. All'on. Bovio, anzi, alla nostra volta augueiamo che gli amici che eimangono al suo fianco possano tenergli buona compagnia per trenta e per quarant'anni, quanta gliene tennero gli on. Colajanni e Pantano. Questi ultirni, evoluzionisti convinti e sinceri, ma che la evo!uzione non confondono colla contemplazione buddistica e coll' inerzia materiale, inoltre si tt'oYeranno, come pel passato, all'avanguardia, se e quando ci sarà da agire. Se poi per ritorno at partito egli intende l'accettazione da parte dei nostri amici dei voLi del Congresso di Ancona, e la organizzazione a base d'iscrizione obbligatoria e di subordinazione alla direzione extra parlamentare del partito, temiamo forte che s' inganni. Ai nostri amici ripugna l'adattarsi ad una incompatibilità, la quale è a scartamento ridotto, come pare si voglia interpretare, e non rappresenta. che una parola inutile; o va peesa nel senso suo vero, e gli on. Colajanni e Pantano la respingono risolutamente. Essi sentono che in Parlamento non possono fare opera negativa o rivo1 uzionaria, ma positiva, educativa ed evolutiva. Sentono altres.i ehe dopo essersi ammessa una pregiudiziale, con significato diverso dal letterale, sarebbe tr0ppo il peoclamare una incompatibitità che deve anche accettarsi con restrizione. Essi, infine, non possono accettare l'ordine del giorno di Ancona, che impone l' antiininisterialis1no sistematico, che va anche al cl i là della tattica del caso per caso consigliata dalla corrente più avanzata dei socialisti. BibliotecaGinoBianco Colle parole : il fatto è più forte del sospetto l' on. Bovio ha voluto fare intendere che alla prova dei fatti si vedrà che i timori d' imposizioni contrarie alla loro coscienza da parie della Direzione extra-parlamentare del Partito sono infondati. Ma l'illustre filosoro amico nostro non si è accorto che l' esperimento è fatto, e che l' avversiÒne alla disciplina rigida e ali' obbedienza cieca agli ordini della Direzione non è aprioristica, ma a posteriori, sperimentale. Abbiamo accennatq già al1' antiministerialismo imposto dal Congeesso di Ancona al gruppo parlamentare eepubblicano; e il voto del Congresso suona biasimo esplicito ai deputati del gruppo, che sinora votarono pel ministero. (1) Ci soeprendiamo poi che egli abbia dimenticato la relazione }vlagri calunniosa verso tanti membri del grnppo parlamentare repubblicano e verso i loro collegi; ul tea papale nella scomunica lanciata contro l' on. Colajanni per avere sostenuto il dazio sul ge,mo. La relazione Mao1•i ha importanza non pel valore <lella peesona, che può esseee grande o piccolo, ma perchè il Congeesso ne rimase implicitamente tanto soddisfatto da scegliere il suo autoee a membro del Comitato direttivo del Partito. Ed a questo proposito, onde dimostrare a quali altre restrizioni va soggetta la tattica adottata dalCongresso e dal Gruppo, ci piace riprodl1rre ciò . che scrive uno dei più onesti, dei più valornsi. dei più antichi repubblicani: « Per i.I fatto puro e • semplice della iscrizione, salva ed intatta la fe• • de nei principi fondamentali, sui quali non vi « può essere discussione, non si può imporre Lia- « gli uni nè accettare dagli altri, senza violazioni « della libertà di pensiero o abdicazioni indigni- « tose, il conformisnio d'idee e di metodi. .Mi • spiego: la disciplina che m' impone la iscri- « zione al Partito, mi fa doveroso di non compiere « atti, sostanzialmente contrarii al principio re- « pubblicano; ma se, acl esempio, il Conoresso cle- « cidesse che il Partito deve seguire la dottrina (i) Perchè non si creda che noi esageriamo le tinte ripreduciamo integralmente l'ordine del giorno: ~ li Congresso, esaminata la situazione politica attuale, afferma che il ministero Zanarc.lelli-Giolitti, col consolidato aumento· delle spese militari, con la permanenza nel suo seno <li ministri comandati,_ con la tattica evid~ntemente adc.lormentatrice delle forze proletarie, nd altro non mira che a prorogare indefinitamente l' attuazione delle sue promesse di sgravi e di riforme tributarie: considerando come ueJ c.leludere le aspett:~tive dei lavoratori del mare nell'arbitrato per lo sciopero di Genova, coi fatti di Berra e di Arcor-,, coi processi di Carloforte, con, le quotidiane e continuate offese ai diritti di riunione e di parola e alla libertà di stampa, col conservare intatte le disposizioni reazionarie della lf'• gislazlone vigente, col non tener conto d<llle stesse deliberazioni della Camera relative ali' abolizione dei Tribunali di guerra e del sequestro prel'entivo in materia di stampa, ha ormai dimostrato come esso, ~neutre lusinga a parole le aspirazioni popolari, non è che un utile stnunento clegl' interessi del privilegio e della reazione istituzionale, delibera che gli organi del partito repubblicano - dal Comitato Cent mle cil gruppo repubblicano, alla sianipa - inforniino lei to,,o a:none politica a crite,·i decisamente aove,•si a 11uelle ~tlu,,i?ni che Ju,•ono lei cctusci principale della disorgani:::.:::azione lette Jòr:::epopolari in Itati,c,.
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