444 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI gloss. Ma siccome la realtà è ben diversa dall'astrazione e dai desiùeri, perciò si sono svolte diverse forme di governo, che sono limitazioni all'assoluta sovranità popolare; ma limitazioni rese necessarie dalle imperfezioni della natura umana. 'l'ra queste forme quale si avvicina maggiormente a quello che sarebbe l'ideale; quale limita meno e maggiormente risi1etta la sovranità popolare: la repubblica o la monarchia~ Che possa essere preferibile, sotto questo aspetto, la monarchia con un capo eredttario munito di poteri preponderanti ed esorbitanti - con un capo, che può essere un pazzo, un imbecille, un delinquente e che può vivere quarant'anni e rimanere sempre sacro ed inviolabile - arn:ichè la repubblica nella quale il capo dello Stato viene eletto dal popolo e può durare in carica e può nuocere, se catti\·o, per un anno come in Isvizzera, per quattro come negli Stati Uniti e per sette come in Fmncia; via, è tale asserzione sbalonlitoia, che non dovrebbe essere nemmeno discussa. L'asserzione non regge alla critica semplicemente sii logistica; regge molto meno al la critka I storica, che rappresehta nella scienza politica ciò che lo sperimentalismo, quale lo ha definito Clau· dio Bernarcl, 1\1.ppresenta nelle scienze fisico-naturali. E noi siamo curiosi di apprenùere dai i:.ostri avversari le pl'Ove dimostranti • che la mo- • narchia è più atta e capace della repubblica a « garantire la rappresentanza. e i diritti del po- « polo • ; siamo poi curiosissimi cli conoscere come fa.ranno la prova cogli esempi della repubblica. francese e del la repubblica. nord-americana. Ma terniamo forte che la nostra curiosita rimarra insoddisfatta.. Tacquero gli scrittori della Stampa quanclo colle loro stesse parole cl imostrammo la superiorità incontestabile del sistema presidenziale nord-americano sul regime monarchico-costituzionale. Taceranno gli scrittori del Giorna 'e d'Italia, e non risponderanno al!' invito nostro di documentare le loro audaci affermazioni. I sullodati scrittori, resi arditi dalle nostre dissenzioni, continuando nella manifestazione della loro audacia soggiungono che: ~ l'elezione del capo dello Stato per parte del popolo « divide la nazione in due partiti, e quello che trionfa « cerca d'imporre le sue tendenze, i suoi interessi sopra « e contro dell'altro eh' é stato vinto. Allargate quanto « volete il potere di elezione anche alle cariche minori « dello Stato e voi aumentate e allargate il polere par- « tigiano. In una repubblica ideale, dove sia giunto alla « sua mas8ima potenza questo potere di delegazione da « parte del popolo, si avrebbe effettivamente, il massimo « della partigianeria, e cioè il massimo del dispotismo. « Il Monarca invece non rappresenta una fazione, ma « tutta la Nazione. La sovranità nazionale è, nei fal 1 ,i, « un'espressione più propria nella monarchia che nella « repubblica. » Ma anche queste sono asserzioni campate in aria e che hanno bisogno della prova dei fatti. I _quali dicono che un Re è per tendenza, per iuteBibliotecaGinoBianco resse, per mestiere quasi sempre un conservatol'e. E' Bagehot che non solo lo afferma, ma lo prova. La pretesa imparzialità del Re non è che una leggenda. buona pei gonzi e pei fanciulli delle classi ,elementari. Avvertasi, altresì, cl1e nella monarchia rappresentati ra la lotta dei partiti è condizione- indispensabile di vita e cli retto funzionamento delle istituzioni. I partiti nella monarchia costituzionale ùevono vivere ed agitarsi, nè più, nè meno che nella repubblica.. Il Re sovrapponendosi a loro distruggerebbe l'essenza stessa del la Costituzione; ciò che del resto avviene qua e lei. Ma all'indomani di una lotta, tr'l. partiti diversi l'azione lii quello vittorioso diviene oppri mente maggiormente nella repubblica o nella monarchia 1 Ecco il punto. La sopraffazione illecita, violenta e brutale cli un partito sopra. cli un altrn nella repubblica è un'altra leggenda che forma i I penclant della prim.t In Francia la enorme massa repubblicana non ha pensato mai a sopraffare i legittimisti, gli orleanisti, g:' imperialisti. E sono i partiti più antagonisti al repubblicano. Nel!' America d•~l Norrl, ' dove vige il cosidetto spoil suste1n, non è neppui-e dimostrabile questa sopraffazione tipica. Ivi i vinti di ieri lrnnno tanta potenza. effettiva e tanta libertà da prepararsi alla nuova lotta nello stesso giorno della disfatta. Bryan caduto manda il saluto a Mac Kinley, e annunzia. che spera riuscire nelle prossime elezioni. Croker, parlando in nome della Tammanu Hall all'indomani della vittoria di Seth Low, fa sapere che scenderù di nuovo in campo. Come tutto ciò possa ràssomigliare alla sopraffazione e alla partigianeria. che diminuiscono sempre più la sovranità popolar-e, in verità - e sarà un difetto della nostra mente - noi non riusciamo ad intenderlo, e attendiamo spiegazioni dai nostri aYversari nella speranza che c'illuminino ed anche ci convertono. Lo spoil sustem, del resto, non è una condizione necessaria della repubblica. E' già combattuto dai migliori negli Stati Uniti; non esiste nè in Francia, nè in Jsvizzera., con due tipi diversi di organizzazioni. Per ora rimaniamo fermi nella convinzione, che ci sia.mo formata. in base all'esperienza storicosocia.le, la nostra sola e g-rande guida ed inspiratrice; nella convinzione cioè che nella monarchia. il capo dello Stato anzichè essere l'espressione della sovranità nazionale n' è la più forte e continuata limitazione; che il sovrano anzichè aver cura degli interessi collettivi, a questi antepone quelli della propria dinastia.; che il sQvrano spessissimo, o per demenza. o per malignità, ha provocato disastri colossali al proprio paese ed anche all'umanità, senza e contro il principio della sovranità popolare. Ed è nostra convinzione, derivata dall'esperienza secolare, che per eliminare un cattivo capo dello Stato nella repubblica, non occorra una rivoluzione; questa è indispensabile
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