Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 23 - 15 dicembre 1901

\ RIVISTA POPOLARE DI POLJTJCA, LETTERE E ~CIE'NZE SOCIA.li agricoltori in questioni pubbli<-he: a pr·epara1·e il terreno favorevole ali' ist 1·uzione agraria: ed a ristabilire i buoni accordi fra gli agricoltori delle varie 1'egioni degli Stati Unili. I metodi coi quali le loggie esplicano la loro ozionesono molteplici. Oltre le con fe1·enze, le conversazioni e i trattenimenti sociali, che si fanno nel locale di riunione della loggia (Grange Hall), riunioni privale o fumigliari vengono tenute E elle case 01·a doll' uno ora del!' allro dei soci più influenti della loggia, per modo che I' Associiizione diviene il centro sociale ed intellettuale della comunità. Non è insolito per le loggie agricole di promuovere mostre e fierè di prodotti ag1·ar-i e domestici. 1 pic-nics e le riunioni ali' aperto delle loggie sono divenuti popo• lari in molti Stati, ed hanno luogo natu1·almenle :n estate, cioè quando i lavori agricoli sono meno ui·genti. Parecchie Joggie locali danno conferenz,· nell' i1,vcrno sop1'a ~oggeUi d'interesse generale, cd 01·ganizzano tr·atteni- - menti di carattere popolare. In taluni Stati le loggie 1·egionali si occupano anche di iniziative filantropiche. Cosi, ad esempio, lo Stati: Grange del Michiga'1 si è occupala, d" accordo con altre istituzioni filantropiche, di trovar pensione in famiglie di agricoltori a migliaia di persone fra ragazze che lavorano negli opifici, bambini e madri di famiglia, che desideravano passare qualche settimana in campagna. Nello stesso Stato le loggie hanno promosso delle 1·iunio11i· fra gli insegnanti ed i genitori degli scolari pe1· !)-.discussione di prolemi allinenti alle scuole 1·urali. Da quanto è stato dello è dunque evidente che le loggie agricole negli Stati Unili possono prender posto accanto alla scuola, come una delle forze le quali concor1·0110polenlemenle al progre,so materiale, intellelluale, sociale e morale della classe agricola. RIVISTADELLERIVISTE Gastone Chiesi : Le preoccupazionei le tendenzedelle nuove democrazie. (1) - li Commonwealt australiano, da quasi un anno costituitosi con l'unione delle cinque antiche grandi colonie inglesi nelle quali si divideva il g1·ande conlinentu ai nostri antipodi, nel creare la propria legislazione federale è venuto a trovarsi di fronte ad osla;oli ai quali non erasi forse prima pensato, e dei quali non si era supposta la gravità. Anche dal nostro punto di vista repubblicano e nell'intel'esse del nosl1·0 partito, « il quale deve essere nutrilo di studi moderni e di slu- « di posi li vi, e non soltanto di quatll'o o cinque fo1·mo- " luccie ricantale ad orecchio di qua e di là P' i comi- « i,i » è bene ferma1·e la nostra allenzione sull'azione e sugii esperimenli delle nuo,·e democrazie. lutorno alla questione economica e finanziaria imperniata nella politica doganale da adoUarsi, duo opinioni si sono formate: l'una liberista, l'altra protezionista : e quest'ultima, in opposizione ad ogni prernnzio11e democratica, è quella che trionfa. (l) Siamo lieti uel rilevare che anche nella forte democrazia lombarda cominci a farsi si.rada una coucezioue più realistica sulla questione del liberismo e ciel protezionismo, Se ne Jia pro,·a in .._ questo articolo di Gastone Chiesi. N. d. R. r BibliotecaGinoBianco Tulle le grandi colonie inglesi, del resto, il CanaJà, come il Sud Afri!!a, come la Federazione Australiana, sebbene rette colle più ampie forme democratiche, e tigliazioni dirette dell'Inghillerra Cl'ealrice del liberismo moderno, si sono trincerate dietro una potentissima bar1·iera doganale. ~è m0no pl'olPzionisti sono gli Stati Unili. Tutto ciò sconvolge quante idee abbiamo sulla correlazione indispensabile fra democrazia e libe1•ismo, lasciandoci dubbiosi sull'avvenire di queste democrazie le quali ci appariscono fuor di strada. Talvolta, però, dinanzi agli innegabili 1·isultali che esse ottengono, siamo obbligati a domandarci Sl' l'errore non sia nelle nostre menli e nel nostro indirizzo economico. , Maggior impressione desta in 11oi il constatare che anclw il popolo inglese inclina oggi al p1·otezionismo. li liberismo minaccia di distruggere l'industria inglese lasciando la porta ap<•rta alla terribile, aecanita, trionfale concorrenza dell'America del Nord e della Germania. E quale concorrenza! Qui in Londra dopo aver mangialo panc americano, carne australiana, ci calzi_amo cor~ scarpe americane, ci laviamo con sapone amer1cano, e, vestiamo con stoffe Lcdeschl', ed occorrendo ci ado1'11iamo con ninnoli francesi: senza contare che il colone, di cui son fatti certi nostri indumenti, é filalo e tessuto, cinquanta volle su cento, in Italia, in America, in Germania, o in Austria. Gli inglesi ne sentono i danni e CC'rcano po1·vi l'iparo con una sC'ri,, di provvedimenti protezionistici. Uno é la costitu:,,ione di una Zolleverein o lega doganale fra luUi gli Stati e colonie dell'Impero: un'altro è una bal'l"Ìera doganale part1cola1·e all'Inghilterra la quale dia agio a questa di render p·ù economiche le sue industri<•. Se l'lnghilll'rra ridivC'rrà protezionista, dopo che protezionisti son diventati i paesi più democratici del mondo, che faremo uoi democrntici d'Italia, di questa e quella gradazione, che ne faremo di Lutto il bagaglio delle nost1·e idee liberisle f Potremo predicare il liberismo per l'Italia mentre Lutto il mondo si sarà circondato di difese doganali quasi proibitive? E facendolo non condurremo alla rovina il nostro p<lese? Riguardo all'emigratione nrin desiderabile, le democrazie europee sono immuni da odii e pregiudizi di razza; rna invece le democrazie americane, australiane e africane, messe in dirello conlatlo coll'uomo di colore diverso, si pronunciano con desolante unanimità contro il negro, Ù pellirossa, il malese, l'iiborigeno australiano, il cinese ed il giapponese, Cos·1 in America esistono società pc1· l"impatriarc i negri, cioè una specie di l1·alla alla 1·ovescia; si alimenLa l'alcoolismo fra loro per distruggerli decentemente; si confinano i pelli-ro,;si nelle riserve (Lai quale come da noi i cervi e i cinghiali); si proibisce lo sbarco nei pu11Li dell'Unione ai cinesi e a qualsiasi altro uomo giallo. La giovi11issima Australia fa all1·eltanto, se non peggio. Essa che proclama di volei· essere bianca, chiude, i suoi porti alla gente di colore, con la stessa franchezza colla quale ha elevato barriere doganali conll'O le merci inglesi Evidentemente anche riguardo al caposaldo dell'uguaglianza di tulli gli uomini e di tutte le razze, le nuove ci vilLà democratiche ballouo via opposta. Sono esse in ,,rrnrc ? Noi, forti di un diritto idea]P, affermiamo di sì; ma d'oltre mare, ove le miscele di razze si verificano e si proYa il malessere dell'allrito fra i val'Ì disparati ·ele1ne11ti, ci rispondon0 no ad una voce. (Educa.ii1Jne po-: litica - 1 dicembre). ·

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