426 RlViSTA POPOLAR i? bJ POUTICA, LF:TTlìRE Ì? scJr,:1\/ZE SOCIALI ci occupiamo iu questo null)ero della Rieista. L" interpretazione data alla frase dell'ordine del giorno votato nell'orrline del giorno cli Ancona da tutti i convenuti nella numerosa riunione fuper lo ap· punto nel senso della revisione: la incompaf ibit~là dei postn_- lati colle istituzioni vigenti venne limitata a quelli fondamentali. Sarebbe bene enumerare quali sono questi postulali fondamentali indiscutibili per discutere ed agire in proposito. A noi sembra che sia male sc~ta la base della propaganda repubblicana; ma sappiamo che di questa importante quistione s'intratterranno <ruistesso a~cuni dei ,leputati repubblicani. Non crediamo di commettere una n1d1scr~zione annunziando che i deputali presenti alla riunione di Montecitorio respinsero qualunque solidarietà colla relazione dell'Av- ,•ocalo Magri, di cui si occupò il nostro Direttore nel numero precedente: si seppe pure, e ne siamo lietis imi, che l' on. Barzilai i11una delle sedute del Congresso di Ancona protestò vivallleole contro lo stesso sig. i\Iagri. LA R1 ,· rSTA TANTOPEGGIOT,A TOMEGLI\O (Un iyno'IYtnte rul 'ltn citwlata,no). L'onorevole Sacchi nella difesa fatta nell'ultimo numero della Nuova Antologia del pro- ,rramma suo, non credette di rilei·are ciò che ~oi osservammo sulla differenza di trattamento usata alla pregiudiziale. repubblicana, che rappresenta il meno, e per la quale mostra tanta avversione, e alla pr·egiudiziale collettivista che rappresenta il più, e della· t:iuale non si allarma. Ciò che egli accortamente non fece, percliè ben poco avrebbe potuto r~spond_ere all~ nostre osservazioni, hanno tentato 1 suoi alleatt socialisti.: l' Al'Ctntil e La Lotta rli Classe. . L'oro-ano socialista quotidiano di Roma ha risposto 0 con garbatezza; un c. t. che ci tiene a far sapere che non è Filippo 'rurati, nell'ebd~maclario di :c\Iilano invece, ci dedica un lungo artteolo che non è se ~on una filza di villanie, tanto più indegne inquanto che non possono trovare la menoma o·iustificazione nell'articolo nostro del 1 Novembri (Tra due fuochi), pieno cli deferenza e di · affetto verso Filippo Turati. La risposta <lei due giornali socialisti riguarda la frase: tanto peggio, tanto meglio! colla quale si voleva designare lo spirito rivoluzionario e antiriformista del partito repubblicano e che noi, invece_, nell'accennato articolo affermammo rappresentera lo spirito vero del socialismo scientifico'. • la logi?a • e necessaria conseguenza della dottrma marx.1- « sta, la quintessenza della teoria catastrofica». L'Aranti! ci ri.sponrle : « Lo dicevamo ieri, lo ripetiamo oggi: l'aff~nnazio11e più saliente _del Co_ngresso repubblicano (d1.Ancona), quella per cm << l'aziona par(amentai:e. '!on puo c~w. essere intesa a dimostrare la mcompatibtlttà jra le istituzioni vigenti e i postulati _d~lprogramma repub~licano », sta in grossolana contradd1z1one con •1ucl che e, e con •1nel che fit il partito rep,nb~licano. Q~esto riteniamo oggi, dopo aver letto J a1·ticolo_coi'. cui ,Napoleo: ne Colajanni yuol difendere i rep_ubl,hcani dall ~ccusa d1 essere il pa1·t1to del « tanto peggio, tanto meglio!». « li Colajanni ricorda eh~ " ril'orfi?e i~mediate_e prossime furono caldeggiate dai repubblicani,,. E ,wi osserviamo che non solo ciò" è vero, ma che noi abbiamo detto qualcosa _di pùi nell'articolo cli ieri_: abbi_amo detto che i repubblicani :-- nonostante l~ dchberaz1one d_el Congresso sopr~ riportala_ - contrnueranno_ a _esplicare nel campo positivo delle riforme la loro att1v1ta >>. Da questo brano del giornale socialista di Roma - l'organo ufficiale del partito -, r-imane adunque dimostrato che noi affermammo la verità, niente altro che la verità, rispondendo all'on. Sacchi e alla Lotta di Classe: che il partito repubblicano non escludeva le riforme, ma che esso anzi le aveva. sempre propugnate e si era adoperato nella BibliotecaG,no Bianco misura delle sue forze a rarle trionfare. Questo per noi potrebbe essere il punto essenziale eù esciusi vo, perchè risponde a.i fatti, che sono sempre superiori alle parole. .\ra l'Al)anti ! giustamente, opportuMlmente ago-iunge che il fatto su cui noi avevamo il dir~tto di raO'ionare - e non sarà male ricordare che il nostro artkolo fu scritto e pubblicato prima che si riunisse il Congresso di Ancona - sta in flagrante contraddizione coll'~rd ine del giorno votato dal Congresso repubbltcano. La contraddizione è vera, e commisero un grave etTore coloro che ammettendo la possibilità e la convenienza delle riforme anche sotto la monat·- chia, non si opposero vigorosamente alla sua accettazione, e non separaronò apertamente la propria responsabilitù da quella tli coloro, che con imperdonabile leggerezza, vogliono Care prevalere la vecchia rettorica riYoluzionaria. 1\Ia il rimprovP-ro non va a noi, sibbene al Congresso di Ancona al cui ordine riel giorno abbiamo consacrato oggi stess,o un altro articolo. Nè fummo_ leggeri, cervellotici assegnando al parttto repubbltcano un car,1.ttere ed uno spirito riformista; noi, vecchi amici e cooperatori di Alberto Mario, che non mutammo e non barattammo programma, come tanti socia! isti e radicati cl i nostra conoscenza, credevamo che il suo metodo evolutivo e sperimenta.- lista avesse trionfato definitivamente; noi ci credevamo autorizzati a credere ciò: 1° dagli antecedenti dello stesso partito repubblicano parlamentare e dai fatti lealmente riconosciuti dall'A1·anti ! ; 2° dalla circostanza notevolissima che Arcangelo Gllisleri e la sua Italia del Popolo, che hanno dato l'intonazione a.Ila fase presente del movimento repubblicano, su questa quistione si era dichiarato esplicitamente ùi accordo con noi. L'ordine del giorno di Ancona, quindi, non poteva essere da noi preveduto, ed ha ragione chi osserva che esso ci ha addolorato profondamente; come ha ragione da vendere l'Avanti! ad insistere sull'antitesi tra il compito assegnato al gruppo parlamentare di dimostrare l'incompatibilità della monarchia colle riforme; antitesi che lo autorizza a sospettare che si vogli.a • ingannare il • pubblico con la presentazione di. pregiudi::iali « foderate della riserva cli smentirle ad ogni passo « della vita quotidiana• (1). Veni.amo ora a quel caro sig. c. t. che non sappiamo chi sia ed a cui non accorderemmo ~'onore di una risposta, se le sue insolenze non fossero state pubb Iicate nella Lotta rli Classe di Fili1Jpo 'l'urati. Lo scrittore della Lotta di Classe è montato in bestia, percllè noi affermammo che la formula del tanto peggio, tanto meglio! più che alla dottrina repnbbli.cana s_i attaglia alla clot}rina del socialismo marxista. Egli avrebbe potuto dimostrarci che noi siamo in errore; ma non potendo fare la dimostrazione, perchè non la potrebbe fare nemmeno Marx. - anzi molto meno di tutti Marx., che aveva posto le basi, sino a ieri. da tutti i socialisti italiani proclamate granitiche, incrollabili, ecc. ecc., della teoria dell'immiserimento crescente - ric0rse al metodo comodo e spicciativo di additarci come degli ignor<rnti, dei semi-analfabeti, dei cretini, che non conosciamo (i) Preghiamo l'Aoanti! a notare che nell'articolo del_ i No- , vembre, prima che fosse venuto l'ordine del giorno sulla w.c,:>rn_• 7X1,tibilitù,, avemmo già osservato che l'~so ~leBaparo~a pregrndt• ziale era impi-oprio da parte dei repubbl,cam riformisti.
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