440 RTVTSTA P0POf,ARF, nr f'Ol,fTICA, l,F,TTP:RE E SClF.NZE SOCTALJ riosa impressione, E quelli che conoscevano l'a1·gornenlo pensarono che non potesse 11emmeno seriamente fa1·si la questione, dopo g!i accui·a ti studi che p1·eccdetlero, 11el ·1882 e 1892, la votazione delle leggi proibitive. L'anno venturo scadrà l'act dal 1892, e quindi si porrà la questione della sua rinnova;,;ione. Malgrado che i cinesi abbiano tentalo di entrai-e negli S, U. in frode alla legge, il loro numero non è-cresciuto negli SI ali Uniti, ed è diminuito in California, durante gli nllimi dieci anni, li frenare la immigrazione cinese ha r-idaLo alla Califomia la sua prosperità industriale. La disoccupazione, al tempo della immigrazione cinese, era tale da mi~1accia1·e disordini. Il refe1•endum popolare pei· la esclus10ne diede :154,638 ,·oli favorevoli, o solo 883 contrari. Una Commissione del Congresso, dopo accu1·ala investigazione, si dichiarò anr:he per la esclusione, e questa è stata come una misura pacifica per impedire i disordini cl:e avve1·rehliero se non si pr·oteggesse legalmente la popolazione bianca, Le autorità cinesi tentano di a$ire sulla pubblica opi• nione americana, in favore dei crnesi; collviene quindi considerarne gli ar(;omenL\. Il Sig, ~-Io Yo,': o~serva ~he i cinesi sono operai ::n sktlted ed 111capac1 d1 d1vémre skilted, Egli quindi, conoscendo la g1·an domanda d1 lavoro non qualificato, esistente a) presente. si 1·ivolge _ali~ cupidigia dei padroni, e cerca disarmare le prevenz10111 della classe degl\ ope.rai skiUed, Egli afferma eh~ il com: mercio della Cahforma ha sofferto per la esclus10ne dei cinesi, Ma ciò è s111enlito dalla statistica, Il Commercio t1·a gli Stati Uniti e la Cina non è diminuito in seguilo alla esclusione, I rapporti fra gli Stati Uniti e la Cina sono ,;tati sempre cordiali, e l'alleggia_u1enlo de&li ~- Li: nell'ultima guerra e stato tate da meritare la,,fiouc1a dei cinesi, E questi sono avvezzi a delle restrizioni alla loro emigrazione, in quasi_ tutti i paesi, . . Prima il ~overno cinese era avverso alla emigraz10ne rlei suoi sudditi; non cosi ora, che apprezza il benefbio di diminuire la sovrapopolazione, e per il fallo che i <:inesi, partiti poveri, tornano a{$iati a( loro pae~e. Ho Yow afferma che la questwnc c111ese é una questione operaia e che i cinesi non farebbero concorrenza ;ii lavoratori slcilted, i quali sono alla Lesta c-lelle orga11izzaz.ioni oper~ie. Ma inve?e la qui~Li~ne _cin_ese è ~na rrueslione che riguarda la _v1_Ldae,lle _isL1Luz1oma_mer1ca· ue, e ta etevatel,Za della c1vilta degli Stati UmL1, . . I cinesi non solo lavorano come operai non quahficaL1, ma invadono tutti i mesLi~ri qualificati, lavorano nolle e giorno, viYono del più magro salario, e rendono assolutamente impossibile - come specie le donne cinesi nel cucire - la concorren:i:a dei bianchi, Il 1·appo1-to dell'assess.or di San Francisco del 30 giugno 1901, su i lavoratori skiltecl, mostra la g1·ande p1·oporzione di cinesi oc, cupati, Inoltre i cinesi appl'endono con gran facilità i più diversi mestieri. Ma, anche ammeLLendo che i cinesi non siano. che agricoltori e lavo1·aLori manuali, é possibile permellere che l'awicoltu1·a americaua sia abbandonata ad una classe servile; che gli a~ricollo1·i indigeni siaeo sostituiti dai lavoratori cinesi? La schiavitù dei ne1·i era in questo caso migliore, perché gli schiavi lavoravano eer un nutrimento adeguato, a\m~no, _e~on ~andavano 1. loro salari all'estero, come I crnes1, 1 quah, dal 1868, s1 calcola abbiano spedito dagli S. U, 40 milioni di do!lal'i in oro, Il gran danno della immig1·azione cinese è che essa formerebbe una popolazione _servile, contenta di. viver ,,nasi di nulla, la quale sopp1anle1_-ebbc I lav~ratori b1an~ chi e Ii ridurrebbe alla sua condizione, rovmando cosi la ~epubblica americana. Non si ti-alla solo di p_rodu1-rc più o meno a buon mercato, ma della degeneraz10ne del popolo americano, Ho Y ow afferma che i cinesi non si interessano e non pigliano parte aJI~ vita_ americana,. p~rch~ gli S, U. rifiutano d1 nalurahzzarh. Certo, se 1 c111es1dovranno esser riammessi. essi dovranno diYenir ci tladini, e 11011 1·cstare i soli. Ma se non son capaei di viYcre come cittadini, non devono essere ammessi, E questo è il caso. I cinesi non app1·ezzano i benefici della li~erlà, rest~no sempre aLLaccati al loro paese, al quale ritornano. Essi non sono, per la più parte, emigranti volontari, ma sono esportati dnlle compag11ie, pe1· coulo dei lùro pad1·oni, e spe~so souo dehi to1·i criminali condannali all'esilio. Di tale stolta no11posson fa1·si dei ciLLndini di una repubblica. BibliotecaGinoBianco I cinesi vivono a parte, e i matrimoni con i bianchi sono rarissimi, Mettendo una città inferioi·e, con minori bisogni, iu conco1-renza con la nostra, essi sono per questo un perieolo. La loro concorrenza renderà impossibile ai cittadini l'aprir famit?lia, Ma se i cinesi sono buoni ope1·ai, essi sono cattivi cittadini, çlti salverà allora la nostr·a civiltà e combatlerà le nostre battaglie? Poco imporla quindi se i cinesi siano o no buoni produttori. Gli interessi materiali di uno stato deYono esser subordinati agli interessi poli lici e sociali del popolo. Inoltre, i cinesi sono produLLol'i, ma 11011consumatori, e il loro estendersi sa1·ebbe la rovina del me1·cal'.l interno, Ed essi esportano l'equivalente del loro lavoro. Essi potrebbero esistere, in America, come una classe servile, ma ciò è contro lo spirito delle leggi americane, e contro la costituzione, ::he fa Lutti gli uomini eguali, E' un falso sentiménlo di fratellanza quello che spinge alcuni ad accogliere i cinesi, poiché i benefici della civiltà possono esser portali loro con le missioni e l'estendersi del pensiero e del commercio americano, se11za bisogno che gli Stati Uniti li accolgano in casa prop1·ia, (North American Revicw. - Novembre,) ~CCO'.'""C<~ ,.,C:fY·CGQ; ?" "CCCC<CCC' 'C'tx:C<' ,.., 'CC'Vt>COC"""CC:CCO':OCOQQCO' RECENSIONI Et. MartinSaint Leon : Le Compagnunnage, .:;011 ltistf/ire ses coutumes, se.:;regtements et ses rites,, Librai rie Armand Colin. 5 Rue de Mezières. Paris, HJOl. L, 4. In questo libro interessante c'è una parte, che può 1·iuscire accella ai ricercatori di curiosità ed agli amatori del romanzesco; ed é quella che si rife1·isce alle leggende mistiche di Salomone, di Mastro Giacomo, di Soubise ecc, Ma ::;arà più utile vedervi la storia del concetto di associazione operaia dal medio evo al giorno d'oggi. Il cumpagnonaggin, per molto tempo perseguitalo, e che si mantenne come società segreta, ha lascialo infalli la sua eredità alle diverse forme attuali di associazioni operaie (sindacalo, cooperative, società di mutuo soccorso ecc,) Lo scritLore, che appartiene alla scuola riformista e callolica che fa capo al Musèe Sociat, conchiude constatando che l'evoluzione naturale delle idee e dei fa LLi ci conduce alla realizzazione di molle istituzioni, ehe saran110 di gl'ande sol!ievo alla classe lavoratrice (assicura:i:ione contro la malallia, l'invalidità. la vecchiaia, diriLLo del lavoratore alla sicurezza dell'indomani ec~.) Accennando agli antichi avvet·sari dell'idea sindacale ricorda che gl'industriali fanno di necessità virtù cd oggi tollerano o acceLLano i sindacali, e che i marxisti, fallita la concezione ,;atastro/ìr:a, .~ono divenuti suoi a1·- der.li parli$i~ni. S\ cympiacè dei l_entativi rifor~isti_ . cl_i Millerand cte1 quali s1 serve per dunostrare la mul1hl a di una rivoluzione ;;ociale. « QualunlfUe sia, ossena onestamente il SainL-Leon, la sorte di queste riforme parziali, primo abbozzo, un poco ~ffrèllalo e ancora imperfettissimo della futura legislazione del lavoro, una constatazione s'impone: il regime industriale sotto il quale viviamo da cento anni ha cessato di essere in al'- 111onia colle aspi1·azioni, le idee, le condizioni economiche e sociali della società conll'mporanc11. » La trasformazione è inevitabile, é necessaria; ed è da augurare che si compia pacificamente, Perché l'augurio non vada sperduto i conservatori, tra i quali milita il chiaro autore, dovranno cessare di essere quello che furono s1nol'a; cioè rer.zio11ari, E questo lo aggiungiamo noi. Gli a/J/Jo,w.ti che in,;ieraruw subito all' Am111inisc,·a~ionedella Ri,·ista Popolare l' i.mpn,·to de{{rtbbonrw1f11to scachito e lire una e c.;i11qua11ta l'icevcNwnn,f,·anco rii po,·to, il cnlwnc Per l'economia. uaziona.le e pel dazio sul gran.o, p1tbblicato il 111<'sescn,·so dall' on, .nntt. Na1Joleo11r Colaja11ni. Dolt. NapoleoneColajannip, roprietario,direttore-responsabile, Roma - Tipografia, Via Gigli d'Oro, 16.
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