RflTISTA POPOLA.RE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 403 re. Intanto si noti che in Lombardia la fabbrica non ha fatto buoni affari, se sopra 50 deputati non ne ha potuto dare che quattro repubblicani. Pigliamone una colle molle: « Il paese ha sentime,iti 1·epubblicani in rnaggio,·anza .... » L'annunzio avrà rallegrato i congressisti che hanno avuto in lui una grande fiducia; ma se uno statistico o un politico positivista volesse sapere da quali eleménti ha tratto la conclusione, certamente egli si caverebbe d'imbarazzo rispondendo che ha misuì·ato le credenze politiche degli ital iani con un particolare psicometro di sua invenzione. Scherzi a parte: i repubblicani che preriq.essero sul serio queste amenità andrebbe incontro ad amare delusioni. Il paese per l'avv. :.\fagri è in maggioranza repubblicano; meno la parte, che ha mandato alla Camera quei reprobi, che sono bensì repubblicani, ma che hanno commesso il grave reato di non farsi bollare dall'austero p~dagogo di Crema. . La logica dell 'a ·,v. Magri è inesorabile l Egli giudica non 'l'ispettabili i paesi non repub- ·blicani, che mandano alla Camera Bo,,io, Pànsini, Vallone ecc. -Però siccome la contraddizione tra le pubblicano flagella coloro che ostentano Fibellione e indipendenza per vanità o per capriccio; e sin qui nessuno potrebbe dargli torto. Ma eglf tosto sentenzia che la presunta indipendenza il più elette volte è effettiva ostinazione nell' errore lunga- ,nente coltivato e assimilato. Ma chi è questo Aristotile, questo Bacone, questo Papa che scrive con tanta sicurezza, con tanto dogmatismo1 Ma dove e quando fu tenuto il Concilio repubblicano che stabilì quale sia l'errore e quale la verità 1 Oh! no; io calunnio l' avv. Magri. Egli è modesto; si limita ad additare il criterio per giudicare dell'errore e della verità. Eccolo: le lodi ed . anche le adulazioni esageratissime - percltè inte1•essate - in bocca ai ·,ie,nici, dovrebbero ammonire dell' errore commesso. Rispetto me stesso e rispetto ancora di più i miei lettori perchè io disc11ta qnesto saggiatore della verità e dell'errore; rilevo soltanto che il relatore al congresso di Ancona sarebbe meno severo verso i repubblicani che propagano l' errore se essi sapessero farsi urlare dagli amici e fischiare dai nemici. Oh! allora la 1·ibellione e l'indipendenza nel sostenere l'errore lungamente coltivato ed assimilato sarebbe tollel'v"""'--••----✓~._..r,.,v...._~ rabile .... Ma e' è I' e,·rore per an tono• masia che il Grande inquisitore repubblicano non può tollerare: quello che si riferisce al mantenimento ·del· dazio sul grano. A chi piace ~ . . . . r cEa$ìivi;)laSfopolaz~ ~ l 5 a chi di~•ide in parte o in tutto le sue ( idee, il miglior modo positivo per testi-. l moniare la simpatia è: ~ r. pagare puntualmente l'abbonamento amicipato; Sentite il . nostro· .carissimo Torquemada: . - - . << Se »er accennare un caso, « ·un protezionista od un libe- << rista credono giusto ocl ini- • quo un dazio di con(tne, so- • no essi nel vero ? Questo è • tale se è di tutti i tempi, e non ostante il·· pro- • gresso... Nla supposto che r.onvinzioni dègli elettori e la fede degli eletti non l'ammette - tanto •più, egli dice, che questi collegi sono i meno coscienti che il governo guaclagna facilmente a sè; perciò, con un ragionamento ch'è un capolavoro di ges11i.tismo, .lascia chiaramente intendere che il repubblicanismo degli eletti è una finzione, un inganno, una mistificazione ....· Questo insolente inquisitore se non fosse un ignorante matricolato delle cose del nostro paese saprebbe, che con quattro piatti di busecca si guadagnò il collegio di Cavaliotti - e questa lo sanno tutti in Lombardia -; ma che nè l'oro del governo, nè quello dei candidati valse a fare breccia in 'l nei collegi, da lui stoltamente e scioccamente calunniati, e eh~ hanno il torto di eleggere repubblicani che verbo suo. . « il protezionisino econoinico I premi che la Uh•ista dà, tanto ai ! • l)el grano, anziccltè interesse suoi abbonati che a coloro che ne pro• 1· • d2: pochi gaudenti f asse {JiU- · 2. proc\1rare nuovi abbonati che paghino aotieipati. curano la rendano quasi o-ratuita. « clicato _d_ov~roso J!e?•OP-: ' .,. . e portunita di templ e di « conflitti, il deputato rel&vvv---v-.,,v--vvv-~,,.,.,.-vvv~ e publJlicano deve operare per· non giurano nel l'educazione del proletm•iato e persuaderlo che Si può immaginare ciò che egli pensi della disciplina e della ·libertà dei deputati repubblicani. Essi devono essere servi dell'idea e stromenti clel partilo; però generosamente concede che i repubblicani possano pensare - sola:m.ente pensare : - come vogliono: • i ,·epubblicani, egli dice, non sono canonici di un capitolo che debbano anche dire ciò che non sentono. >> Qualunque buon minchione potrebbe cl'edere da tale frase che ai deputati repubblicani venga accordata la libertà di pen.siero e <li parola; e sarebbe in errore. Non viene concessa che la libertà di pensiero: quella che non potè sopprimere il Sant' Uffizio di esecrata memoria, perchè è cosa impalpabile e incontrollabile. In quanto alla libertà di esternare il pensiero non c'è alcun dubbio: Magri la nega. Infatti egli riconosce che la ribellione e la indipendenza sono due ottim,i atteggiamenti da coltiva1•si e da praticm·- si.... quando intendano al béne.... comunemente 1·itenuto. ì\Ia che cosa è questa ribellione .... col permesso dei superiori 1 Ma che diavolo sarà mai la indipendenza dell'atteggiamento se deve mirare al bene coinune:m.ente ritenuto? L'aspirante alla carica di grande inquisitore reBibliotecaGinoBianco • l'interesse suo è contrario a tale pi·otezionismo, « giovevole soltanto alle minoran~e, mentre i • consumato,•i sono la immane maggioranza dei • poveri in confronto ai ben pasciuti, ai protetti « dal freddo coi rispa1·1ni sui cenci dei mi- • seri». · In. mezzo alle frasi retoriche ed alle sciocchezze di questo periodo abbastanza involuto brilla questo concett.o: se il protezionism,o sul gra,w fosse utile; se fosse doveroso - è la sua parola ..,... propugnarlo, si dovrebbe combatterlo qualorq il partito lo avesse p1·oclamato ingiusto e dannoso. Dopo di chè si capisce come il Magri consideri come traditori dell' iclea e non repubblicani coloro che sostengono il dazio sul grano e con loro tutti i protezionisti. Questi traditori possono sorridere di fronte .a queste aberrazioni; essi rimangono nella compagnia dell'immensa maggioranza dei repubblicani di America, di Francia e di Svizzera. Ip ql)anto alla morale che scaturisce dal succennato periodo è tale che dovrebbe far vergognare qualunque italiano di proclamarsi repubblicano, se essa fosse. la morale della grande maggioranza dei repubblicani italiani e di quelli sopratutto, che hanno la testa sulle spalle e non sotto i piedi.
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