414 Ri\l)S"I'll POPOLARE DI POLITICA, LETTHRE E SCIENZE SOCIALI La civiltà determinando un aumento continuo di bisogni. si traduce in uno sviluppo continuo del consumo. I paesi industriali pi(~poderosi sono quelli che consumano di più; quelli dove insieme alla più grande :.1.ttività è un più alto livello di esistenza. La •ferma volontà di star meglio e di non ridurre il proprio tenore di vita sono in certa guisa la caratteristica dei popoli che si elevano. Ora. Napoli è non solo uno dei paesi d' Europa ·dove si consuma meno - e ciò sarebbe poco male, se vi fosse elevazione - ma è il solo ove i consumi già. scarsi si con traggono r~pidamen te. Ciò spiega.appunto 1~ poca resistenza fisica del popolo, la frequenza. d1·tutte le malattie di esaurimento, la povertà della vita locale. Napoli è sotto 4uesto u.spetto in una situazione senza confronto. Qualche studioso aveva già avvertito come non ostante gli aumenti di tarij/e, il dazio di consumo di Napoli dimbwisca: ma la misura e il significato di 4uesta diminuzione erano stati oggetto di controve1·sia. Ora'ril provento del dazio di consumo é indice poco sicuro, quando in più occasioni si sono mutate le tariffe. Un'entrata maggiore, _se coincide con un aumento di tariffe, può anche venire insieme-a una. diminuzione di consumi. · Ciò che"importa sapere è la quantità di merci introdotte nella città di Napoli per essere consumate. Com'è noto lo Stato ti,ttualmente riscuote i dazi di consumo nt-i comuni di Roma e di 1'apoli: quindi è a ritenere che le frodi nella riscossione siano ora meno frequenti di ·prima. Qu_alcuno ha avanzalo _l'ipot~si - forse J,>ercelia - che Il contrabbando possa spiegare la diminuzione di qualche consumo : ma a parte il fatto che il contrabbando ha sempre un'assai limitata importanza é anche da ritenere che ora sia meno frequente di prima. E ciò tanto più che la riscossione essendo l'atta dallo Stato 1,er mezzo di ~uardie di doo-ana cioè per mezzo di un co_rpo militarizzato, le "'frodi devono essere per necessità più scarse. In oo-ni modo coeteris paribus, come dicono i matematici, le frodi devono essere e sono fuori di ogni dubbio minori di prima. Riesce tanto più grave il fatto che tutti i consumi o quasi tutti sono in diminuzione. Nel 1872 Napoli avea 448,335 abitanti, nel 1898 ne avea 540,3i3· ora, se seguiamo la curva dei consumi dal J8i2 al 1899, vediamo una tendenza continua verso la discesa. e prendiamo 20 fra le merci più importanti e assegniamo al consumo del 1872 la cifra 100, e indichiamo con cifre proporzionali a 100, le variazioni tt.vvenute nel 1899, i mutamenti saranno anche più evidenti: ConsuJni della eittà di 1872 1. Vino e aceto in fusti 100 2. Animali bovini 100 3. Animali pecorini e caprini 100 4. Animali suini 100 5: Farina in flore 100 G•. Grano e farro 100 7. Granturco rosso e farina 100 . 8. Paste di frumento 100 9. Zucchero 100 10. Fichi secchi 100 '11. Pesci secchi 100 12.. Formaggio d'ogni specie 100 13. Fagioli 100 14. Carboni di legno 100 15. Legna 100 16. Olio vegetale e animale 100 17. Riso 100 18. Burro d'ogni qualità 100 19. Olio minerale 100 20. Semi oleiferi 100 Napoli 1899 86.05 144 64 53.12 64.17 246.4434.79 280.35 79.31 81.43 34.22 18.51 8355 163'.61 95.95 36.05 117.75 195.03 182.41 117.01 82.80 2.000=100. 2197.19=109.85 I totali .di que_sti due anni danno rispettiva.monte 2000 e 2197, cioè il total inde:JJnumbers segna: anno 1872 consumo 100 ~ 1899 » 109,85 Biblioteca Gino ljlanco Ora, seguendo lo stesso procedimento, poichè la popolazione censita al 31 dicembre 1871 era 4i8 335 abitanti e quella calcolata al 31 dicembre 1898 'era 540,393, le variazioni sarebbero anno 1872 popolazione 100 . . :» 1,899 ~ 120,53 Ind1c1 numeri cosi semplici mostrano dunque che mentre la popolazione è cresciuta da 100 a 120 53 iÌ consumo è cre~ciuto appena da 100 a 109,85. ' · ' Il m_etodo dei numeri indici adoperato da noi è se11:1pl!c.e:ma. é .anche troppo semplice, :eoichè a valori d1fle~ent_1da la ~tessa importanza. Si tratta di u_na_specie dt suffragio universale, applicato alla statistica. Occorr~rebbe invece avere degli inde:x: numbers, dove a ciascuna merce fosse assegnata la sua im- · P?rtanza relativa in quantità e in valore venale: cioè eh.e alla media aritmetica semplice si sostituissero delle medie ponderate. Come nelle assemblee il numer'? dei. voti. degli azionisti di una società C?mmerc1ale _1~ proporzione dei titoli posseduti da ciascuno, cosi 111 un sistema di numeri indici conveniente i voti di ciascuna merce devono essere proporzionB.ti alla importanza che essa ha nel consumo. Ma questo procedimento é assai difficile tenta1·e per Na.poli1 o~e m~ncan!'.l d_atiprecisi sui prezzi delle derrate net d1vers1 anni d1 confronto e i p1•2zzi all'in$rosso sono assai diversi da quelli di dettaglio. Pmttosto, per dare una itlea evidente della situazione, è meglio confrontare il movimento avvenuto nel consumo di quelle poche merci che costituiscono il fondo dell'alimentazione del popolo di Napoli. Farina in lìo1·e quintali 187.935 quintali 463.247 Grano e farro » 376.462 » 130.27G Paste di frumenlo » 191.703 » 152.039 Pesci secchi » 60 465 » 11.191 Fagioli » 25.469 >> 41.672 8-i2.034 79~.424, Cosi dunque la situazione del 1897 di fronte a quella del 1872 si può esprimere nel seguente modo: 1872 1889 Popolazione 100 120.53 Consumo dei generi alimentari più in uso. 100 94.82' Una situazione che non ha confronto e che noi) potrebbe essere più tormentosa, e cl1e è senza du bbio piena di pericoli per l'avvenire. · L'alimentazione di un popolo è il più sicuro iruJice del_la_sua potenza i~dustriale: popoli mal nutriti ma\ ~1_piegano all_e esigenze del lavoro! meccanico, e difficilmente resistono nella lotta industriale. · Ora se pare accertato che il popolo di Napoli, appunto per non essere stata mai la citta centro di industrie, non ebbe forse mai un'alimentazione ricc~, è del pari evidente che l'alimentazione peggiora. · E' ~vidente cl_1e, i1; fin dei conti, ogni attività pro·- duttr1ce, astraz1on fatta dal suo carattere utile è nna spesa di forza ùmana e ogni spesa, per effett':'arsi senza log0ro d~ll'organismo, richiede una corrispondente entrata, 1 popoli e gli individui che possono esplicare maggiore energia sono e dev,ono .,essere in generale i meglio nutriti. Quando si studiano. 1 più forti paesi produttori si v~d~ che essi hanno 1~ generale il più alto tep.ore d1 vita_:_e !1-0n_è che vivano meglio soltanto gerchè · so!lo pm r1cch1, ma é sopra tutto che sono piu ricchi per la loro tendenza a elevarsi. •. . Tel Regn? Unit~ l'alimentazione popolare ha rag-. gmnto un livello, 11 quale senza dubbio sorpassa quello degli altri paesi di Europa. L'operaio inglese non solo non sa fare a meno della carne, ma ne ~~n~ia s.pesso parecc~ie volt~ al giorno. Gli operai p1u r1cch1, quelli pagati ad alti salari o che producono per conto proprio e a buone condizioni, adot-· tano spesso una vera alimentazione di lusso. Certo man~ia1;10 pare~chie volte al-giorno e largamente.· Commc1ano prima delle sette del mattino con un piccolo déjeuner (breakfast) composto di caffè, pane. e burro e carne generalmente di bacon (porco salato): a mezzogiorno fanno il dinner o pasto prin_:·
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