, I 384 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI suicidio suo e di sua gente. E il disegno epuratore del nostro valoroso amico non passò. Con questo episodio si chiude l'amministrazione Campolattaro. Il giorno in cui il Consiglio nominò un nuovo sindaco nella persona del Summonte, esso non faceva che prosternarsi alla volon ta estranea della dittatura della de_putazione politica napoletana. . Il sindaco mfatti era già stato eletto fuori del Consiglio. La scena si svolse in un e,Jupet. Il Summonte. annunciava al Consigliere B. Marciano che . si era deciso ad- accettare il sindacato di Napoli d'accordo col Casale. Al resto avrebbe pensato costui. E tu sindaco infatti pochi giorni dopo. Pare la satira· del sistema rappresentativo di governo, scritta da un novellatore anarchico. Invece é la realtà. E con il docile strumento cli Summonte, un dotto professore di università che mette il suo ingegno pagliettesco a servigio della forza brutale della cricca casalina, la tregenda più inverosimile e purtroppo veridica, di scempii e di frodi amministrativi si tesse con la compiacente passività d'un Consiglio corrotto e inquinato. E la stampa, questa regina della pubblica opinioner Essa patteggia coi difapidatori del. pubblico danaro e impone come prezzo del suo silenzio e del suo appoggio la partecipazione alle ribalderie e al bottino della cricca imperante. E rotolano nel fango, con la pubblicazione dell'Inchìesta 1 le reputazioni di tre giornali: Il Corriere, il Mattino, il D. Marzio~ Ed eccoli mutati in giostra d'insulti triviali e di escandescenze furibonde contro il Saredo. Il quale, come un mito favoloso, ora si dilegua dalla ·scena napoletana, dopo aver strappato dinanzi agli occhi d'un popolo ansioso, il velo ·che copriva l'avida testa di Medusa della corruzzione partenopea. E lasciam.o - clte n' é tempo - la sfera delle impressioni strane e confuse che ci getta nell'animo la Relazione, per passare ad un esame interiore della sua portata e delle principali esposizioni con cui é condotta.· . · * ,.,. Il lavoro della Commissione d' Inchiesta, opera collettiva del Leris, del Rossi, del Sinigaglia, Muscianise, sotto la direzione di Saredo, è come una superba e forte _monografia sulla stori'a amministrativa di Napoli. E un lavoro descrittivo dell' intima e complessa macchina d'una gr:.mcleamministrazione come quella di Napoli, della quale ne rileva gli sviluf pi, gl'inconvenienti, i difetti. giornali - conforme alle loro indole - hanno limitato l'esame della relazione, a ciò che riguarda la istruttoria delle responsabilità dei gruppi e delle persone. Ma: la Commissione cl' Inchiesta non ha voluto limitare entro cosi angusti confini il compito proprio: ed ha recato a compimento un lavoro storico-critico, quale dovrebbe esser fatto per tutte le nostre grandi città. . Non appena infatti la Relazione è risalita alle cagioni che promossero l'Inchiesta, accennando ai meriti di coloro a cui va rivendicato l'onore di aver propugnato il risanamento morale della città, attaccando cli fronte i masnadieri capitanati dal Casale, (e a tal proposito la Relazione (1) tributa lodi ai « giovani ardenti e battaglieri della Propaganda >> e all'on. Colajanni, che cliè come il segnale della lotta, e all'on. De Martino, che in vario senso concorsero a determinare lo scioglimento del paludoso Consiglio casalino ), la relazione si aclclentr~ nel!' esame interiore del meccanismo amministrativo. E comincia dai pubblici uffici, (2) insistendo sull'organico del personale, di cui mostra le successive fasi di riforma. E cosi dopo d'aver fornito al lettore un'idea esatta di tale or~ano amministrativo scende al compito proprio e diretto, del!' assodamento dei vizii, delle illecite ammissioni, del cumulo d' impieghi. I fatti citati sono schiaccianti per l'amministrazione Summonte: i concorsi sono sog?etti al più sfacciato favoritismo, e la pianta dell organico é (1) A pag. 153 e segg. (2J Rela:;;. d'lnch. da pag. 327 in poi, Voi. i e 2. BibliotecaGino Bianco tracciata sulle mire dolose e subdole delle clientele imperanti che nella compra-vendita di impieghi si costituivano le più cospicue entra te. Dopo di avere sollevato questo vaso cli Pandora, cli più loschi baratti, eserciti nella concessione d'impieghi, la Relazione si rivolge ali' esame dei servizi pubblici. Anche qui la Relazione della Commissione ha la andatura rigorosa della monografia storico-critica. Perché invece di arrestarsi alla mera enunciazione delle responsabilità, fà invece la delineazione completa, anatomico-fisiologica dei singoli servizi. Si svela il disordine in cui è tenuto il servizio cli anagrafe, e si mostrano tutte le prntiche amministrative inquinate dalla !'rode. Il servizio cliregistrazione, la tenuta delle partite: tutto é messo a soqquadro. li servizio di leva in abbandono. L'elettorato fatto strumento di successo alla camerilla imperante: la violazione più sfacciata della legge per la compilazione delle 1iste e per la loro revisione. L'istruzione prostituita dalle esigenze di nepotismo, cli protezioni, di lucro. Il servizio della polizia urbana é trascurato perchè le multe di contr:i.vvenzioni e le occupazioni e licenze sono armi cli offesa-e difesa che val~ono validamente a costituire e a man tenere docili le clien~ . tele. L'ufficio tecnico è composto con nomine arbitrarie, perché, nella delicatezza ciel loro ufficio, i membri cli esso debbono essere docili creature nelle mani clegl' inconfessabili interessi che dominano il Comune. Per le grandi convenzioni del servizio tramviario, dell'acquedotto, dell'illuminazione, che costituiscono una trattazione veramente scrupolosa, cliligen te e dettagliata, si mostra la colossale violazione che un . consiglio, più interessato che inesperto, fa degl' interessi della cittadinanza (1), e clall' esame dei doli, delle basse contrattazioni, dei simulati intrighi con cui sorsero queste convenzioni balza spontanea la domanda, f.113rchnéon sia possibile richiedere almeno utilmente agli sperperatori del pubblico denaro le rivalse dei milioni cli cui frodarono scientemente la città ad essi affidata. E giunti, attraverso i due grossi volumi, (la cui materia é peraltro facilmente acquisibile meclian te gl'indici mar~inali che sono apposti analiticamente quasi ad ogni periodo) alla fine cli questa infernale descrizione d'una città depredata e devastata dalla avida e briaca sete di luc.ri da cui è invasata. la cricca spadroneggiante, le pagine in cui Sareclo eletta i rimedii (2) si lasciano leggere con un tristo sorriso cli scetticismo. Sarà certo utile che la Rivista torni di proposito sui provvedimenti concreti formulati dal Saredo per la risoluzione dello squiHbrio finanziario e morale cli Napoli. A questa esposizione succede un mirabile studio sul!' organizzazione finanziario. del Comune che é anche una pregevole monografia di finanza storica, la quale dà un'idea completa della pressione tributaria comunale. Ma ci sia fin d'ora consentito di dire clie la<<quistione di Napoli » si deve risolvere sul terreno delle spontanee energie cittadine. Occorre che in Napoli s1 continui e perseveri in quella diffusione di coscienza politica e cli senso civico, a cui si sono accinti i partiti ~iovani di quel.la città .. Ben dice la R_e: !azione d'Inchiesta: a Napoh non esIStettero part1t1 e programmi, (3) onde mancò il pubblico controllo sugli atti amministrativi. Occorre ridestare le energie delle classi veramente produttrici: il ceto borghese e l'operaio, e dando una esatta coscienza dei propri interessi a tale massa si potrà cominciare quella nuova èra di vita pubblica napoletana, fino ad ieri presagita come una fallace utopia, e che oggi si va affermando per opera dei partiti nuovi. Tutte quelle fazioni parassitarie che si avvicendavano fino ad ieri al potere sotto la subdola etichetta cli liberali e cliclerico-moderati devono essere debellate dalle rideste energie cittadine. Dinanzi ai disastrosi e mancanti risultati clell'Jn. (1) Da pag. 7 a 168 Voi. 2. (2) Ivi pag. 787 Vol. 2. (3ì Pag. 73 Voi. i.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==