Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 20 - 30 ottobre 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALI 383 cedono al potere le amministrazioni più colpite dal sospetto, e più rose dalla inettitudine, voi potete fermarvi con l'occhio alle ultime fasi di questa vita napoletana, ora arrivata al più morboso marasma, per cui o vi· è la pronta cura o la morte irremissibile. Ed ha l'aria d'una storia pensata da una mente fertile di fantasia anzichè di realita di vicende accadute quella di Napoli ! Ed è forse per questo senso di stupore, che ci prende dinanzi a quest0 rivoltante spettacolo di colossale corruzzione e di depredame1!to organizzato, ~he speculano i prezzolati giornali delle caste colpite, quando gridano ali' inverosimile, quando lanciano l'accusa di visionario al Saredo, quando strillano che la relazione è il prodotto d'una )?assione esaltata e non gia il risultato ponderato d'mdagini serie ed accurate. Sarà forse in ben altri tempi importante assodare il valore intrinseco probativo di questo o quel dettaglio dell'inchiesta; ma la vita che balza fuor da quelld pagine rigeneratrici, risponde purtroppo alla realta scellerata in cui fu piombata una città, tanto nobile quanto infelice, da un manip0lo di banditi civili e di Rocambole in guanti gialli. Vengano q11ei sommi teorici di Diritto pubblico che nel regime rappresentativo videro le colonne d'Ercole dell'evoluzione politica umana, a mirare che cosa possano diventare i congegni dei pubblici persona del Campolattaro, dopo, mal sopportando gli scatti !l. volte fieri e molesti di costui, gli ordisce contro la congiura della sua maggioranza, e lo fa eadere. E chi era costui ? Un politico, un deputato, un uomo che dovea rimanere estraneo alla formazione cli ogni amministrazione. Ma a q uest' eroe spavaldo e prepotente faceva capo una potente organizzazione elettorale, di cui egli disponeva. nel modo più decisivo. In tale stato di cose - perchè non insiste abbastanza la relazione su t'1l punto 't - dovea riuscire esser facile alla consorteria casalina, ultima incarnazione delle precedenti cri :che - or clericali, or moderate, or liberali - alternantisi al Comune, di assoggettare lo Stato alle proprie mire e di comprare il suo com- ·plice silenzio. Lo Stato - la mercè di queste consorterie locali •- avea un feudo elettorale a Napoli su cui poteva con tare come su di una docile l'Tandea di riserva. E l'uomo che imponeva a Napoli le sue amministrazioni patteggiava anche col potere cen tl'ale. Certo non mancavano, nel seno stesso del Consiglio, i generosi slanci di ribellione a questo asservimento pale.se della volonta del Consiglio. Ma tanto era la corruzione diffusa e penetrata fin nel!' intima midolla del corpo comunale che l' istessa minoranza NEI CAlVIPI DEI " BECONCENTRADOS ,, r·· ,.. "·~y .,,..-..._ .-,.,\.:, .. __,. . . S<Jcv,idole reta;;iuni inyle;;i tutto cti bene nei ccunpi dei reco11ce11traclos: i bambint r;iltoewio e corrono i.otto Cocchio so,·,·ùl.cntc dette madri. · (L'assiette au bcurre di Parigi). poteri, e come essi possano essere rivolti non pure ad eludere ed annullare la volonta collettiva cl' un p0polo, ma a t'lglieggiarne le sostanze, a deprimerne le energie, a straziarne le sorti. Perchè qui sono pochi uomini, i quali alla loro -volta si riconoscono in un solo, il Casale, che hanno reso mancipii i poteri comunali al loro arbitrio e a scopi ineon fessa bili. :'\ell anno cli grazia 1896 - (1) dopo un lungo periodo di regime rappresentativo - la volontà elet torale della cittadinanza partenopea s'inchinava dinanzi all'a!'bitrio della triandria Casale-Billi-San Donato. Ad essi, per lungo sistema cli consuetudine, gli aspiranti al Consiglio Comunale dov_eano versare una coroata elettorale di 600 lire. . Un uomo, nel sfstema popolare cli governo, imr,.one alla sua città l'amministrazione che gli ta- .enta. E sceglie il sindaco. Dapprim:i. lo elegge nella (i) Relaz. d' Inch. ~ pag. i15 voi. 1. BibliotecaGinoB,anco .Joltn Unii : Vi ho mcirulato a chiamare, caro genercite, per•essere informato sai i-econcentrados. Generale "'elle,·: John, io sono 1m principiante in confronto a voi! (1) (Life di New-York). (1) Si allude ai campi di reconcentra,dos nell'Africa del Sud nei quali gl'ioglesi hanno superato la ferocia di Weiler a Cuba. N. d. R. del Consiglio non osava attaccare di fronte ed a visiera spiegata l'azione della maggioranza casalina. Per temperamento e forza di carattere. da questo torpore si staccarono invece delle fi~ure nobilissime cli lotta.tori: l'Altobelli, il Gargiulo, ti Salvi, e dopo la ricomposizione consiliare del '98 il solo Sanfelice (1), la voce dei quali pertanto non avea eco che nei ceti ancora sani e coscienti della città. L'Altobelli tenta di portare le armi di guerra nella trincea nemica. Chiede, invoca ed ottiene che una prima inchiesta cli epurazione si inizii, nella parte più guasta dell'organismo municipale, l'organico degl' impiegati. Ma ecco la scena che si svolae. lo vidi - dice l'Altobelli - nella seduta che dovea far assodare la relazione della Commissione d'Inchiesta sugl'1mpiegati che il Casale chiamava. ad audiendum oerbum i suoi fedeli consiglieri e dava loro il motto da dire. Casale non voleva l'epurazione, eh' era il (1) Ivi pag. 143 e segg.

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