Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 20 - 30 ottobre 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETI'ERE E SCIENZE SOCIALI 395 è diecine di volte superiore ai pochi punti di ribasso che uno sciopero può provocare. Le connessioni finanziarie del Trust dell'acciaio sono poi cosi vaste che non vi è quasi una banca o una trust-company d'importanza che non sia sotto le influenze dei magnati dell'acciaio, ai quali un pànico forse, più che nuocere, gioverebbe. Eppure la possihilità di una tale intimidazione (presa sul serio anche da qualche giornale socialista italiano) fu l'elemento moraJe più rorte nel provocare lo sciopero. 11 trade-unionismo in America intrattiene ancora l'idea che capitale e lavoro siano fratelli e fa convergere tutti i suoi sforzi nel cercare un modus vivendi fra i due: con la inanità di questi sforzi non fa che dimostrare la rivalità dei fratelli. Reazionario nei fini come nei mezzi, malgrado i Labor Bureaux ed i Labor Bulettins, esso ra più danno che bene al la causa del lavoraiorn. Con stima Vostro Dev.mo Dott. P,. BRIGANTI. P. S. - Ho adoperato l'inglesismo misguidare come equivalente di misguide, guidar male, falsamente. lo non so se in italiano abbiamo una parola cosi comprensiva come l'ingle»e mis,quide, e perciò piuttosto che es;H"imerrni con una perifrasi ho preferito trasportare le parole nel nostro idioma. Il verbo misguide presuppone nel soggetto la coscienza del guidare male od uno scopo a ciò fare. ~@©@@@@@@@@©©@©~@©@@~@@@ L'ORDINAMENTO D LLCALASOSPEERAIA NELLE CORPORAZIONI L::t stampa quotidiana si occupa spesso 1lella democrazia cristiana, se non altro per rare la cronaca delle discussioni in r,ontrad<littorio che ,w,·engono nelle città dell'Alta Italia e nella stessa Roma, tra socialisti e cl"istiani democnitici. La conoscenza del pensiero, delle rorze e 1lella evoluzione tlella democrazia cristiana diventa necessaria perchè segue il movimento sociale contemporaneo; abbiamo, quindi creduto necessario di riassumerl:l questo primo articolo del .Prof. Tonio lo, eh' è il più autorevole e illustre rappresentante della scuola, e cl1' è stato pubblicato nella Rivista internazion1J,le di scienze sociafi (Settembre) di Monsignor Talamo. I nostri lettori ce ne saranno grati. Ci siamo permessa qualche nota quando ci parve opportuna. Ecco il sunto del lunghissimo articolo del Professore di Pisa; alcune constatazioni del quale assumono speciale importanza perchè vengono da chi non può essere accusato di essere dominato da spirito sovversivo: Il grande fatto psicologico del secolo XIX fu lo spuntare di una nuova coscienza di classe, che alla materia bruta ed informe del proletariato venne a a dare uno spirito animatore e una virtù ricostruttiva preparatrice della sua futura autonomia. A destarla contribuirono questi fattori principali: a) L'acutezza e diuturnità dei patimenti. Fu dapprima il dolore che su tutte le moltitudini egualmente premendo, le accomunò tacitamente negli stessi sentimenti d'insofferenza, di odio e di vendetta; e 4uindi nel proposito disperato di emanciparsi dalle classi proprietarie e capitalistiche, costituendosi in esercito militante per le proprie rivendicazioni. b) Sviluppo in Europa e per impulso di ogni scuola delle istituzioni di previdenza popolari; le quali ispirate al principio proclamato dai liberali dell'auto energia, mentre rialzarono la potenza economica dei ceti inferiori diffusero potentemente in essi il sentimento che farebbero da sé la propria elevazione. c) Infine la coscienza di classe trovò epurazione e giustificazione nella BibliotecaGino Bianco rid_esta duttrina ed azione sociale cristiana e cattolica (1) E innegabile l'influenza della dottrina ed a:.ione sociale cristiana e cattolica. In Inghilterra si esplicò con Maurice, Ludlow, Kingslev, Toynbee, Ruskin, Carlyle, Pusey; e poi cogli arc,vescovi Newman e Manning; in Francia, in Germania, Belgio, Austria e Italia cou: Lacordaire, Grat"y, Kelleler, Vogelsaag, Hitze, De Mun, La Tour-du Pin, Pottier, HellepuUe, Medolago, Malvezzi, Murri. li movimento ricevetLe consacl'azione dalle encicliche di Leone Xlii, che additò ia salute, il decoro, la saldezza della classe operaia nel ripristino ammodernato delle corporazioni. 1 concetti che spiccano nelle encicliche sono tre: la soppl'essione delle corporazioni fu una delle ,naggiori cause della odierna crisi sociale; la loro ricostituzione sarà mezzo validissimo a rialzare il proleta1·iato e a restaurare l'ordine civile; il comporst in associazioni delle classi lavoratl'ici è diritto di natura che lo stato non può diniegare. La ridesta coscien::a di classi, nei volghi e nelle plebi, dovea convergere ali' organizzazione loro in corporazioni. Così sorse1•0 dappe1·- tutto: Trade Unions, Synd1cats ouwriers, Gilden, Gewerkschaften, Arbiitervereine, Camere e Leghe del Lavoro. Tutte queste istituzioni hanno una ricca e interessante lettera tura. In Inghilterra i primi nuclei delle Trade-Unions sorgono nel J802; furono segreti per sottrarsi ali' azione delle leggi fierameute coercitive. Co111mettono inaudite violenze contro i padroni e compagni fedifraghi e renitenti ali' alba del secolo XIX e specialmente negli auni 1812, 'l8l6, 182li, '1828 nei d,strdlti manifatturieri e nelle campagne spe-.:ialmente a Notthingha111, nel Lancashire (Luddismo). Col 1824 comin,:ia la seconda fase: furono abolite nominalmente le leggi coercitive contro le coalizioni e gli scioperi; ma i tribunali continuarono a condannare come pel passato. D'allora in poi si svolse con slancio il duplice processo: di palese organizzazione delle Trade Unions e di audaci affermazioni di resistenza coi grandi scioperi. Si arriva al periodo acuto del terrore fra il i865-o6 (delitti di Shejìeld). Questi p1·ovocano la celebre inchiesta del 1867-6\:l che riesce alle leggi del 1871-1875 che danno la personalità giuridica alle Trade Unions. Comincia la terza fase. Col 1889, collo sciopero dei Docks, si organizzano i ceti più bassi (lavoratori unskilledJ che costituiscono il nuovo unionismo. Nel 1899 otd and new trade unions riescono a coordinarsi in una grande federazione nazionale. Gl' immigrati inglesi e poi irlandesi negli Stati Uniti vi portano il fermento, che genera: l'ordine dei Cavalieri del lavoro (1869) fondato dal sarto Sthephens e che arriva al massimo della potenza con Powderly nel 1872 (752,000 ascritti) e che fu difeso dal cardinale Gibbons nel 1889; la federazione americana del lavoro (1881); l' Unione americana dei ferrovieri (1893); ed altre società locali indipendente con circa 6UO mila operai. La Germania fu ed è la patria delle corporazioni. La liberale Geewerbe-Ordnung del 1869 (divenuta poi legge del!' Impero) lasciava in piedi gli avanzi delle vecchie corporazioui; la legge del 1897 ricostituiva le Innungen semiobbligatorie nella piccola industria. Accanto a questi organismi ufficiali vi sono tre serie di ordinamenti corporativi. 1°. Corporazioni d'iniziativa socialistica; risalgono a Lassa Ile; poi a Fritzsche e Scheweitzer (1865-68-). Prendon? il nome 1i ç;ewerkscha/ten. Vengono assorbite nel movimento socialista generale dal 1872 al 1892. Riprendono col loro nome nel 1892 col congresso di Halberstadt. Nel 1898 comprendevano 500.000 lavoratori con rapida progressione. 2°. Corporazioni liberali progressiste con titolo di Gewerksoereine per iniziativa di Duncker e Hirsch (1868). Raccolgono 84,000 operai. 3°. Cor- . porazioni d'ispirazione 1·eli9iosa con nome di Christliche Gewerksvereine con annessi çircoli di padroni e di apprendisti. Iniziate da Kolping nel 184i'); comprendono lavoratori della piccola industria. Nel 1891 contarono 80,000 soci. Le parallele Katlwtische-A rbeitervereine si svolgono dal 1860-70; oggi contano 15:1.000 soci della industria. Nel 1880 sorge la Lega d' industl'iali cattolici e di arriici del popolo (abate Hitze e grande industriale Brandts). Nel 1890 sorge L'Unione popolare per la Germania cattolica (il cosidetto testamento di Windtho,·st) per combattere il socialismo. È presidente Brandts e rac- (i) Superfluo avvertire la manchevolezza della enumerazione di qnesli fattori. E la istruzione Y e la gl'arnle indust)'ia Y e i facili conlatli Y N. d. ll.

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