366 RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI « Mentre fanno voti: <r a) Cl.te nella prossima rinnovazione dei tra.ttati cli comme1·cio siano tutelati gli interessi dell'enologia, italiana sì. da ottenere miti titrifl'e per l'esportaziouo dei nostri vini, o 1·ougfl, quando ciò sia possibile, prontamente abolito il dazio cli favore di cui fruiscti l'importazione delle nve e elci vini clallci Tiwchia, adottando, ove è cl'-uopo, dazi di rappresagli,i siill 'iinporta.iione cli prodotti concorrenti, come acl escmz;io la birra; « b) Che una sollocit:'.t riforma tlel nostro sistema tributario nel senso di abolire completamente i dazi sui consumi e cli permettere il miglioramento del beuessere medio della popolazione mediante corrisponcloute riduzione delle spese improduttive nel bilancio dello Stato valga ad aprire al commercio delle uve e dei viui di questa regione i maggiori centri di consumo, ·oggi dominati dalla concorrenza dei prodotti cli altre regioni quando non infestati da vini adulterati; <r e) Che possano nel piì1 breve tempo possibile i produttori di uve organizzarsi in .modo da rendere loro possibile il diretto commercio dei loro prodotti, promovendo la costituzione di Cantine Sociali che uon siano colJ)ite da nessum1 imposta, sotto qualsiasi forma, o con quelle altre organizzazioni cooperati ve che yaJgauo a, mettere in diretto rapporto il produttore col consumatore; « Chiedono « 1.0 Che, come già avvenne a favore di altre regioni, per Decreto Reale da convertirsi in legge, sia accordata l'esenzione della tassa sugli spiriti stabilita nell'art. I (legge 30 giugno 1896 N. 22) e sia pflrequata la tassa medesima fra le distillerie cli 1• e 2• categocia, con esenzione da qualsiasi tassa per l'alcool denaturato per scopi industriali; « 2.° Che special i perentorie disposizioni siano emanate dal Governo del Re per una più diligente applicazione della Legge snlla sofisticazione dei vini, eccitando i funziona.ri cli polizia giudiziaria, opportunamente assistiti clrt persone competenti, ad adempiere gli uffici ad essi imposti dal Codice di Procedura Penale per la. ricerca ed accertamento dei reati contemplati nel libro II, titolo VII, capo III, del Codice Penale; « 3.° Che, come per Decreto Ministeriale furono accordate ecoeziouali facilitazioni di trasporto per le uve, mosti e vini del Mezzogiorno; eguali facilitazioni ottengano in via di giustizia distributiva le uve, mosti e vini del Settentrione, e per tutti poi siano ribassate le tariffe del loro tras1)0rl,0 al conflue })er l'r,sporfazione; « 4.Q Che l'uso del vino sano e non ad1ilte1·ato venga esteso all'Esercito ecl alla Marina sostituendolo ad altre bevande, come il caffè, per le quali siamo tributari all'estero. a: E finalmente, mentre plaudono alla iniziati va del Comitato, lo eccitano a comunicare il presento ordine . del giorno a tutti i Comuni interessati della Regione, perchè !e rispétti ve Rappresentanze vogliano prontamente farne oggetto cli analoga deliberazione da trasmettere al Sindaco cli Casteggio, il quale, a sua volta, col Comitato medesimo ne curerà la comunicazione ,,I Governo». Queste le tristissime condizioni della coltura, che si vorrebbe sostituire 11, quella del grano! E si badi ('he le condizioni sarebbero assai più tristi, da,-vero disperate, se in Sicilia e nel Mezzogiorno non fosse venuto meno in gran parte il raccolto del vi110 nell'anno J900 e in parte nel 1901. Sicchò i viticultori oggi se uon soffrono maggiormente, nel loro insieme, lo denmo ai benejizL.. delta filossera, della peronospera ecl 1m poco <mchc... clcllci grandi ne !! Ed ora gindichino i lettori imparziali se sia il caso di accettare il consiglio del Loria ulla sostit-nzione della viticoltura alla cerealicoltura, o so non si debba quasi discutere un altro rimedio antico di cui si è occupato il Prof. Charles Gide in nna sua conferenza sulla Orisi del vino in li'rcincia clettn al Mnsée socinl (20 maggio, WOO) sotto la presidenza cli Dnpuy, ministro clell'Agricoltur,t. L'eloquente professore cli Montpellier clisso: « Ci sa- <r re bbe un'altro rimedio piì, radicale e piìt semplicista, « e cl è quello .del resto ch'è stato applicato in Francia « quasi in tutt.e le "poche <lolla storia, sino alla rh·o- <r luidone alrueuo : lei limitazione per opera dello Stato BibliotecaGino Bianco « della s11ve1:ficiepiantata a vigne e la pi~oibi,ione di pianlJ tarne delle. nuove senza autorizz<izione. Per quanto ti- « ranuica possa sembrare, essa è stata applicata pareo- « cbie volte nella storia della Francia. Nell'anno 92, Do- " iniziano orcl:nò cli strnppare tut-te le vigne piantate « nella Gallia. Nel 1566 Carlo IX e nel l5ì7 Enrico III « fissarono l'estensione delle vigne in ogni cantone. E « noi 1731 nn editto proibì ogni nuova piantagione di <r vigna senza l'autorizzazione dell'Iutendent,e. Per otte- " nerla l.,isogna dimostrare, dopo una inchiesta, che il <r terreno era improprio ad ogni altra coltura•. (La crise clii vin en France et Ics assoeiations clevinifications. Kella Rev1w d'Econoniie JJolitiqiw. Marzo 1901, p. 230). Mi affretto a clichiarare, per evitare al mio capo qualL che altra scomunica, che il rimedio eroico come non è accettato dal Gide, cosl non ci penso nemmeno io a proporlo, Ma il fatto cli avere l'economista francese rievocato quei precedenti è caratteristico, ed avverte a quale grado cl'inteusit:ì, sia pervenuta la cl'isi clel vino oltre le Alpi. La quale non può nemmeno indurci ad esclamare: mal coinwie, inezztJ gaudio! ·Infatti il male altrui aggrava il nostro, o almeno ci toglie la speranza di qualche rimedio. E quali i rimedi contro questo ma1anno dell'abbondanza del vino t Si può dire che nell'ordine del giorno sopracitato siano stati indicati tutti quelli possibili e immaginabili : riedncazione al consumo del vino, ribasso di tnriffe ferroviarie, cantine sociali, facilitazioni nella distillazione dei vini guasti o a debolissima alcoolicità, sostituzione del vino al caffè ai soldati italiani cli terra e cli mare, misure severe contro la fabbricazione dei vini artilìciali e la sofisticazione di quelli naturali, abolizione del dazio di consumo o adozione dell'imbottato in sostituzione del primo, protezione cont-ro i vini stranieri specialmente turchi o greci, facilitazioui all'esportcizione per l'estero ecc. Questi rìmedi in gran parte vennero proposti a Casteggio ed a Catania nei duo nccennati comizi e consigliati dal Taricco, dal Campredon cl'Albaretto nel Giornale vinicolo, dall'on. Maggiorino Ferraris nel discorso cli Ovada; e da altri in altri cliscorsi e in altri giornali e riYiste. Tra tanti rimedi 1100 c'è da fare una cernita? Sicuro che c'è da farla, e la tenterò nel modo più sommario, che mi sarà possibile. • * • Cbarles Gide, riferendosi specialmente alle condizioni che si sono venute svolgendo in Francia, ha una certa fede - ma molto limitata veh ! - nella associazione dei produttori, che dovrnbbE) fissare la gi nsta scala dei prezzi secondo le varie Q 1talità dei vini, ed a rifare il gusto dei consumatori, che pare si siano allontanati dal vino per sostituirlo o col lat,te o colle bevande alcooliche e colla birra .. Egli giustamente osserva che il consumo del vino è diminuito e climiuuirà aDcora per questi tre motivi: J0 In altri tempi non si beveva cl,e del vino e questa era la sola bevanda nazionale; oggi vi souo molte bevande che gli fauno conco. renza, e specialmente il thè, la birra e il sidro. 20 In altri tempi l'alcoolismo n()n esisteva; e l'alcool è il piìt terribile concorrente del vino. Chi ha preso l'abitudine dell'abisinthe non si adatta più al vino. Aumentò• in Francia il consumo dell'alcool sino a due milioni di ettolitri, che Jmnno sostitnito 'venti milioni di ettolitri di vi110. ;j 0 In altl'i tempi tutto il mondo considerava il vino come una bevauda saua, igienica, furtificant6 per eccellenza. Si diceva che il vino era i I latte clei vecchi; ora precisa.• mente per reazione contro il pericolo dell'alcoolismo si condannano tutte le bevande alcoolicht1, compreso il vino (1). Sicchè il vino si trova per una singolare fatalità, dice il Gicle, eliminato ad una volta dagli alcoolici e dai temperanti! In Italia il bisogno cli rieducare il popolo al eonsnmo del vino non è così. urgente come in Francia; ma non (1) Nel libro: L'alcoolismo; sue conseguenze morali e sue cause - libro che ha avuto la doppia disgrazia di essere molto saccheggiato e poco citato - ho dimostrato: 1° che sono esagerati o fantastici i danni fisici e morali attribuiti all'alcoolismo: 2° che i danni reali derivanti dall'alcoolismo non sono quelli determinali dal consumo del vino.
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