Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 19 - 15 ottobre 1901

RIVISTA POPOLAflE DI POLITICA LETTERE E ~CIENZE SOCIALI 365 sapes~e dell'altro, duo nomini diversi nella coltura e uell'indole, i1 .l!'erraTis professore di Statistica uella Uuiversit:\ di Padova e l'on. Ottavi, insigne agronomo, hanno risposto al Loria, l'uno in questa stessa Riviste, e l'altro nel Coltivatore di Casale Monferrnto, dimostmnc\ogli quanto sia fallace il consiglio cli sostituire la viticoltnni allri cerealicoltura (1). Nel mio libro, ripeto, c'er11,la risposta al consiglio di Loria; ma altri, i signori fcitti, sono venuti in mio aiuto poderoso. Cedo a loro la parola; o meglio prendo la, parola da due giorna.li d'indole di versa e .-li diversa tendenza politica: dal Giornale clel Popolo di Genova, politico, liberista e repubblicano e dal Sole di Milano commerciale-agricolo-industriale e protezionista. Il valoroso giornale repubblicano di Genova n,i presta anclle il titolo di q nesto articolo; lo noto peréllè non si supponga che coi titoli romantici voglia commuovere ì lettori della llicistci in fa,·ore dello itlee mie. E' lo Schinetti che così s'intrattiene Lll'lla Triste vendemmia: « In Piemonte, in prodncia di Pavia, e in generale nei paesi dove l'industria vinicola costituisce per molLi l'uuica fonte di guad;igno, si verilica quest'anno un singolare fenomeno, che è precisamente il contrario della carestia, ma che non ò per ciò meno 1loloroso: 11wntre non mancano lo uve per b ,endem_mia, mancano quasi do! tnt.to i co111pratori sui mercati. Si può ium1aginare quindi quale shi lo stnto d'ani1110 degli agricoltori La vendem- <I raccolto non è per niente eccezionale, poichè la pero- « nospora fece gran danno; e inoltre se mai potè dirsi « che la grandine abbia. ingenerato carestia, questo è il « caso dell'annata 190 t in Pioinonte, poichè ·vi sono lar• « ghissime zone devastate dalla grandine. Eppure ì com- « pratori non solamente sono in misura inferiore al- " l'offerta della merce, ma non si fanno vivi affatto; « non è deficienza rela.ti va, - è, finora al?n,mo, assenza " quasi assol1tta ». (Giornale del Popolo - 28 settembre 1901). Ed ora sentiamo l'altra campana, che per un caso rnro cl:\ lo stesso suono. Nel Sole di Milano si discute cla molto tempo sulla crisi vinicola; non c'è che la difficoltà della scelta tra gli articoli e le notizie relati ve alla. grave questione. Ecco che cosa seri ve Intorno nlla crisi enologica nel n. del 26 settembre: « Dalle inchiesto pervenutemi da quasi tutte le regioni viticole nostre si potrebbe assicurare che il raccolto tiell'nve in questa annata supererà di molto quello della scorsa campagna viticola; quindi avremo una produzione vinaria notevolmente maggiore. Ed invero questa fatale previsione si è già ri,erberata da qualche mese a questa parte sul mercato del vino, che, quasi ovunque, ha segnato ribasso nei prezzi. « La crisi enologica minaccici, ed in molte località troviamo i viticoltori civviliti a tal segno che già parlano cli spiantare Le viti. L'avvilimento maggiore si trova in rnià dovreb\Jc essere gi:\ inoltrata; e invece le uve as1:1ettano invano di essere staccate dai tralci : onde uuo sgomt•nto gravissimo in quelle popolazioni elio ponevano uel raccolto le loro maggiori speranze. Gli Stati Uniti, la Venezuelae la Colombia. quei paesi, cl1e, sino ad oggi, erano abituati ad iruportaro vino per il consumo propi:io, vendendo a prezzi rimuneratori Ja produzione locale. In meno di due anni tale pro· duzione è aumentata del doppio e non essendo ancora bene conosciuta, minaccia di restare ferma ad ingombra.re le cantine. " ·U 11 red,tttore dclb .Gazcetta del Popolo, cito ha visitat,o iu pochi gior11i il Monferrntu e l'Ast.ig ano, Rpingondosi poi si 110 a Valenza, ad Alessaudria, a 'l'ortona e Voghera, pe1- ripiegare indietro sino alle colline delle Langhe, così descrive lo. s1-ato.delle cose: « Il problema che oggi presenta la crisi enologica è molto complesso, e per l'importanza che occnpa l'industria vinaria nell'economia agraria nazionale inviterei tutti gli interessati ad uno studio serio e profondo ». " Il fenomeno econo- « mico è così strano e " persistente, che, come "' nell'anno passatoperot- « tenerne ht definizione Lo zio Sam : Se si morderanno finirà che li legherò tutte e due. ( Lustige Bliitter di Berlino) Ma si tratta forse di malinconie cli giornalisti'? Ohibò! L'allarme è tale " bisogiiava accettare un contrasto di termini quale " cm quello di att.rilrnire nna crisi all' abbonda,nza " del prodotto, così in questi giorni a tracciare la fi- « sionomia delhi veuclem111ia nelle 1·identi colline dovo « lussureggia la vite e i pampini piegano sotto il peso <! dei grappoli maturi, bisogna ancora commettere una · « contraddizione dicendo malinconico qnesto raccolto « che di tutti è, per tradizione la più lontana, il più « schiettamente, intriusec:uuente allegro. « Eppure il fatto è questo. Il raccolto urge, lo can• « ti ne sono ancora. piene di vi no e non potrebbero al-· « logare il nuovo, i compratori non si vedono e quasi « diventano, ogni giorno più, nn mito, e i prezzi cli cui << si parla sui mercati sono tuttavia incerti o se pos- « sono valere per il commercio cli piccole quantità non « rappresentano ancorn la \J,1se su cui possa dirsi as- « sicurato l'esito di grosse partite. <I Si avverto che se l'cinno scorso si poteva accusare « l'abbondan1ct come detenninnnte la crisi, q1test 'mmo il (I) L'Ottavi così comincia l'articolo: Perchè non si vende. it vino? « Achille Loria, una delle menti più profonJe e per3picue del socialismo italiano, uno degli sc1·ittori più sereni e coscienziosi, vanto dell'at~neo padovano, ha fatta una benevola critica del libro in cui Napoleone Colajanni dimostra, con dottrina e con logica ·fo1·midabilel,a necessità attuale per l'Italia del dazio sul grano; ed anche Ach•lle Loria, che tale dazio non vuole, non ha potuto esimersi dal solito consiglio: convertite in vigneti una parte dei campi. Anche lnl c'è n1s atot » BibliotecaGino Bianco che mentre in Catania, ad un'estremo d'Italia, si riuniva un importante comizio per invocare provvedimenti in favore della enologia e degli agrumi, a Casteggio, in provincia di Pavia, cioè all'altro estremo della penisola, si riuniva un altro importantissimo comizio coli 'in t.ervento di dnemifo, viticultori, deidcputati Dal Verme e ~fontemartini, dei rappresentanti dei comuni, delle cattedre ambulanti, della regia scuola cli agricoltura, dei consiglieri provinciali ecc. della zona viticola del Piemonte e della Lombardia e si votav11, quest'ordine del giorno preceduto da discorsi vivaci: « I viticoltori dei circondari di Voghera e Bobbio, radunati in pu\J\Jlico Comizio coll'intervento degli on. deputati Dal Verme e Mo11ternartini, aderente l'on. Meardi, presenti i Consiglieri provinciali dei Circondari, i Sindaci e i rnppresentauti ,lella grande maggioran7.a dei Comuni gravemente colpiti dalla persistente crisi che rovina il commercio dei loro vini e della loro uva, senza motivo a sperare nello svolgimento naturale di migliori vicende, con danno irreparabile della loro potenzialità contributiva; « Convinti che il Governo del Re, rendendosi ragione di tale situazione deplorevole 11ei rapporti economici e minacciosa Rotto altri aspetti, sappia e voglia, come gi:\ fece per altre regioni, ,ipplicare gli immediati provvedimenti che sono nelle facoltà sne indipendentemente dall'azione ciel Parlamento, attestando così la solerte· cura al pubblico interesse e la ferma intenzione di arrestare gli effetti delle privilegiate condizioni, che, a danno di queste, già anche troppo favoriscono la viticoltura etl il trasporto dei vini di altre regioni i

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